ORA
VOGLIONO LO SPAZIO TV PARI
AL
PESO NELL’E U RO PA R L A M E N TO
di
Tommaso
Rodano
Alle
urne, a fine maggio, ci saranno anche
i
Verdi. La Cassazione ha riammesso la
lista
Green Italia - Verdi europei alle elezioni
per il
parlamento di Bruxelles. Dopo le polemiche
dei
giorni passati nei confronti di
Angelino
Alfano e dei “burocrati del ministero
dell’Interno”
che li avevano esclusi dalla
competizione,
ora gli ecologisti possono
esultare.
“È una bella giornata – ha esordito il
presidente
nazionale, Angelo Bonelli, in conferenza
stampa
– . Con una decisione storica,
la
Suprema Corte ha stabilito un principio: il
riconoscimento
dei partiti politici europei”.
La
questione riguardava la raccolta delle 150
mila
firme necessarie per presentare una lista
alle
elezioni della Ue. La legge è chiara: ne
sono
esenti quei partiti politici che hanno già
una
rappresentanza nel parlamento di Bruxelles.
L’interpretazione
è meno cristallina:
in
Europa il gruppo Verde è il quarto più numeroso.
Bonelli
e compagni sono i loro unici
rappresentanti
in Italia, anche se nel 2009
nessuno
di loro è riuscito
a
ottenere un seggio. Il
Viminale
aveva optato
per
l’esclusione, comunicata
(nel
silenzio del
ministro
Alfano) tramite
una
scarna circolare interna.
Ieri,
la Cassazione
ha
ribaltato la decisione.
IN
SOSTANZA, come
spiega
Bonelli, “è stato
accolto
il principio secondo cui i partiti hanno
una
dimensione non solo nazionale, ma anche
pienamente
europea. Quindi ai Verdi italiani
è
stato riconosciuto il diritto a candidarsi,
perché
fanno parte di un unico soggetto
politico
europeo ecologista. Il contrario dell’interpretazione
di
Alfano, profondamente
provinciale”.
Secondo lo stesso principio, ora
i
Verdi chiedono spazio anche in tv. “La decisione
della
Cassazione demolisce i criteri
della
commissione di vigilanza Rai – sostiene
Bonelli
– che assegna gli spazi televisivi sulla
base
della rappresentanza parlamentare nazionale.
Si
tratta di elezioni europee e noi a
Bruxelles
siamo la quarta forza: la prossima
iniziativa
legale che intraprenderemo sarà nei
confronti
della Rai e di questi criteri illegali”.
Per
una lista verde che torna in corsa, ce n’è
una
“rossa” che invece rimane fuori dai giochi.
Il
partito nazionale comunista del redivivo
Marco
Rizzo, che è stato bocciato anche
dalla
Cassazione e non parteciperà alle elezioni
del 25
maggio, lamenta una disparità
“inaccettabile”:
“I Verdi che sono a favore della
Ue
sono stati ammessi, i comunisti, contro
la Ue,
sono stati esclusi. Vergogna! Noi facciamo
parte
del raggruppamento politico dei
Partiti
Comunisti e Operai d’Europa che hanno
parlamentari
europei eletti, al pari dei Verdi.
Qual è
il criterio della nostra esclusione?”.
Il fatto quotidiano 20 aprile 2014
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