domenica 6 aprile 2014

Il mostro di nuovo in Laguna ed è subito incidente a Venezia


LA CROCIERA PREZIOSA DELL’MSC SBATTE CONTRO UNA BANCHINA E DISTRUGGE LA PASSERELLA
TIMORI
Dopo cinque mesi
di interruzione, ieri
mattina le grandi navi
hanno ripreso il transito
nelle acque veneziane
Protestano i comitati
diDavid Marceddu
Èripartita nel pomeriggio
stesso la Msc
Preziosa. Ha ripreso
la strada dell’Adriatico
attraversando il centro
storico più fragile del mondo e
passando, come se niente fosse
successo, davanti a una piazza
San Marco ormai quasi assuefatta
al passaggio minaccioso di
queste navi per cui Venezia
non ha i “fianchi” adatti. Eppure
ieri mattina in città è tornata
la paura quando, poco dopo le
8, la nave da crociera a causa di
una manovra andata male ha
urtato contro la banchina del
porto della Stazione Marittima
colpendo un finger.
La passerella
metallica, simile a quelle che
negli aeroporti accompagnano
i passeggeri fin dentro ai velivoli,
è andata distrutta. I viaggiatori
a bordo della nave non
si sono accorti quasi di niente.
Giusto un piccolo rumore metallico:
del resto, per una bestia
di 140 mila tonnellate, 330 metri
di lunghezza, 67 di altezza,
l’incidente di ieri è stato come
schiacciare una mosca.
LA CAPITANERIA di porto ha
aperto un’indagine, mentre la
Msc, compagnia navale italiana
con sede a Ginevra, ha emesso
un breve comunicato: “Le autorità
competenti, informate
tempestivamente dell’accadu -
to, hanno già dato il via libera
per la partenza della nave programmata
per oggi alle ore
16.30”. Proprio ieri in laguna riprendeva
il passaggio delle
grandi navi da crociera che da
novembre scorso era stato interrotto
per i lavori del Mose
nella bocca di porto di Lido, la
porta d’ingresso via mare di
Venezia. Anche l’attracco della
Preziosa, la nave più moderna,
più grande e tecnologicamente
più avanzata che passa in laguna,
era il primo da novembre.
È chiaro che l’incidente è dietro
l’angolo. Per fortuna questa
volta è avvenuto all’entrata della
Marittima”, spiega Silvio Testa,
uno dei membri del comitato
No Grandi Navi. “Chi può
garantire che un incidente non
possa avvenire nel bacino di
San Marco, dove peraltro la
Preziosa era passata pochi minuti
prima? La nave aveva due
rimorchiatori, il pilota a bordo,
tutte le tecnologie più avveniristiche,
ma è andata a sbattere
contro la banchina”.
Il 17 marzo scorso il Tar del Veneto
aveva accolto la richiesta
di sospensiva (fatta dall’azienda
che gestisce il terminal portuale che paventa 2.500 disoccupati
in caso di fine delle crociere)
contro una ordinanza della
Capitaneria di porto che avrebbe
dovuto accompagnare gradualmente
alla applicazione del
decreto Clini-Passera. L’ordi -
nanza sospesa dai giudici amministrativi
prevedeva una riduzione
da 808 a 707 navi l’an -
no per il 2014 e avrebbe attivato
a inizio 2015 il divieto di ingresso
dalla bocca di porto del Lido
alle navi di stazza superiore alle
96 mila tonnellate. Una mossa,
quella della Capitaneria, per
prendere tempo e pensare a un
passaggio alternativo per le crociere
un po’ meno invasivo,
magari un canale più esterno,
scavato appositamente all’in -
terno della laguna. Il decreto
Clini-Passera, nato sull’onda
dell’indignazione per la tragedia
della Concordia, limiterebbe
infatti il passaggio nel canale
di San Marco e della Giudecca
alle navi con stazza non superiore
alle 40 mila tonnellate. Il
comitato No Grandi Navi tuttavia
non vuole sentire parlare
di alternative all’interno della
laguna: “Se per togliere le navi
da San Marco intendono scavare
altri canali, per noi è una
sconfitta. Per noi la vittoria è se
le navi ormeggiano fuori dalla
laguna. C’è un progetto della
Autorità portuale per un terminal
offshore per le petroliere e i
porta-container: per cui non si
vede perché non si possa ipotizzare
qualche cosa di analogo
anche per le navi da crociera”,
spiega ancora Silvio Testa. E la
lotta, che lo scorso settembre
aveva visto molti cittadini mobilitarsi
addirittura con una
nuotata anti-crociere” nel
mezzo del bacino di San Marco,
sembra pronta a ripartire: “Per
l’immagine dell’Italia è impensabile
che prosegua il passaggio
di queste navi. La notizia di oggi
(ieri per chi legge, ndr) farà il
giro del mondo e rimetterà in

mora il governo sul tema”.
il fatto quotidiano 6 aprile 2014

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