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domenica 2 marzo 2014
Valle del Sacco Bonifica ferma: mai sostituito il dirigente regionale indagato
Fegatelli ai domiciliari per l’inchiesta su Malagrotta
COLLEFERRO «La bonifica della Valle del Sacco è in fermo amministrativo». Arrestata da quasi due mesi, ovvero da quando è finito ai domiciliari (per l'inchiesta sulla discarica di Malagrotta) Luca Fegatelli, il direttore regionale del Dipartimento Territorio che un anno fa era stato «incaricato di continuare e ultimare l’azione di bonifica- ricorda Retuvasa, la rete delle associazioni dei residenti della Valle del Sacco - Ci risulta che nessun altro in questo momento sia stato incaricato al suo posto».
Una paralisi denunciata in Parlamento anche dal deputato Renzo Carella (Pd), che chiede di istituire «presso la Regione Lazio, con i poteri speciali, un unico ufficio, un’unica autorità che sovraintenda all’opera di bonifica. Nei prossimi giorni spero di poter incontrare il presidente Zingaretti perché la vicenda normativa sia di nuovo messa a regime per uscire dalla paralisi nella quale siamo caduti». E nel pantano continuano a sguazzare i veleni che hanno contaminato il comprensorio: «nell'area industriale ex Bpd di Colleferro c'erano e ci sono ancora i fusti interrati- avverte Carella - e si deve procedere ancora alla rimozione e alla bonifica di Arpa 2. E la messa in sicurezza di tutta l'area da dove è nato, con il materiale tossico e nocivo interrato, l’inquinamento del fiume». «Sono ancora 117.084 gli ettari da bonificare nel sito della Valle del Sacco», quantifica Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio, l'associazione che ha chiesto di costituirsi parte civile nell’udienza preliminare che riprenderà venerdì prossimo al Tribunale di Velletri. «È importante concludere in tempi certi il processo per disastro ambientale colposo - avverte Scacchi - Arrivare alla sentenza di primo grado si può, nonostante i tempi della prescrizione incombano». Nel novembre 2012 era bastato un vizio di notifica della conclusione d’indagine per uno degli indagati a paralizzare il processo ai 4quattro imputati per disastro ambientale. La contaminazione del latte, prodotto e distribuito nel 2003 e 2004, aveva portato ad una concentrazione 2.000 volte superiore ai limiti imposti dalla legge per sostanze come cadmio, mercurio e piombo (responsabili di varie forme tumorali) e di beta-esaclorocicloesano. Su questo sottoprodotto usato per realizzare l'insetticida lindano è intanto raddoppiata ’'indagine epidemiologica. La Regione ha deciso di estendere il «programma di sorveglianza sanitaria ed epidemiologica ad un ulteriore campione di 600 residenti a Colleferro e Ceccano». Segue quello eseguito nel 2012 su 502 residenti, che mise in evidenza livelli significativi di beta-esaclorocicloesano in una popolazione nota per essere stata esposta a tale inquinante.
Antonio Sbraga http://www.iltempo.it/roma-capitale/cronaca/2014/03/02/bonifica-ferma-mai-sostituito-il-dirigente-regionale-indagato-1.1225120
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