sabato 29 marzo 2014

Napoli, ‘no-discarica’ in corteo: “Altro buco a Chianano? Pensavamo a uno scherzo”

se ci avete dichiarato guerra guerra sarà

se dobbiamo morire questa volta decidiamo noi come morire

“A tutti voi che volete di nuovo inquinarci, ve lo diciamo un’altra volta: Jatevenne! (andatevene, ndr)”. Tre anni dopo la chiusura della mega discarica di Cava del Poligono, i cittadini di Chiaiano, quartiere nord di Napoli, sono di nuovo scesi in strada per dire no all’invaso che il commissario straordinario alle discariche, Raffaele Ruberto, vorrebbe aprire a poche centinaia di metri dal primo. Uno smacco, soprattutto se si pensa che per la gestione della vecchia discarica, voluta da BerlusconiBertolaso, sono da poco finite in manette 17 persone, indagate a vario titolo per associazione di stampo mafioso, traffico illecito di rifiuti, falso. “Quando abbiamo saputo della volontà di aprire un’altra discarica pensavamo a una barzelletta”, dice Palma, che dei comitati antidiscarica del quartiere è da sempre stata una delle principali animatrici. “Forse non si sono resi conto della situazione, invece di chiedere scusa al territorio ci vogliono portare altra spazzatura”. Ma a manifestare a Chiaiano non erano solo i cittadini del quartiere: in centinaia sono arrivati dai Comuni limitrofi e da città più lontane. Come le Mamme vulcaniche, protagoniste delle proteste contro la discarica di Terzigno, in pieno parco del Vesuvio. Anche quella voluta da Berlusconi: “Noi le discariche non le vogliamo né a Terzigno né altrove – dice una di loro -perché le alternative ci sono ed è lo Stato a non volerle”. Perché? “Beh, lo sappiamo tutti: fare buchi è più comodo, c’è un giro di denaro molto maggiore” di Andrea Postiglione
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