giovedì 27 marzo 2014

«La riserva del Litorale Romano naturale non si tocca» per ampliamento aeroporto Fiumicino

Divampa la polemica sui lavori di ampliamento della zona nord dell’Aeroporto «La Riserva naturale del Litorale Romano non si tocca». È la posizione netta assunta dai consiglieri regionali del Pd Massimiliano Valeriani, Riccardo Agostini e Simone Lupi che ieri sono intervenuti in merito alla travagliata vicenda riguardante l’ampliamento della zona Nord dell’aeroporto di Fiumicino Leonardo Da Vinci all'interno della Riserva naturale statale del Litorale Romano, prevista dalla seconda fase del Piano Nazionale Aeroporti.

Le passate aspettative di vedere un incremento positivo del flusso passeggeri per lo scalo romano sono state vanificate dagli ultimi dati raccolti in merito ai voli. Alla luce di questa novità - spiegano i consiglieri - sarebbe inutile e lesivo per il nostro territorio, proseguire sulla linea adottata nel 2012. Il Leonardo Da Vinci avrebbe visto transitare oltre 36 milioni di passeggeri nel 2010 (per quasi 330 mila movimenti annui) e 37 milioni nel 2012 (per quasi 314 mila movimenti annui). Ben altra cosa rispetto alle previsioni di incremento che parlavano di 70 - 80 milioni di passeggeri per Fiumicino come hub internazionale e 3 milioni per Ciampino come scalo per voli charter e low cost.
E’ per questi motivi che ieri i consiglieri hanno presentato un ordine del giorno al Presidente del Consiglio Regionale Daniele Leodori chiedendo il rispetto del vincolo paesistico e l’ammodernamento delle piste solo all’interno dell’area aeroportuale.
«Il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano Nazionale – spiegano - era legato al potenziamento di Fiumicino Sud tra il 2012 ed il 2021 attraverso l'ammodernamento delle strutture esistenti e di Fiumicino Nord, tra il 2022 ed il 2044. Questa seconda fase del potenziamento prevedeva la costruzione di un secondo aeroporto su circa 1.300 ettari all'interno della Riserva naturale del litorale romano.Parliamo di un’area che è quasi tutta di tipo 1, ovvero totalmente inedificabile - proseguono ancora i consiglieri - sottoposta a vincoli paesaggistici dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune di Fiumicino».
L’ampliamento dello scalo all’interno della Riserva, comporterebbe la cessazione del fine primo per cui la Riserva stessa fu costituita durante gli anni ’70 e cioè salvaguardare e valorizzare l’inestimabile patrimonio naturalistico, archeologico e storico del litorale romano, per contrastare la forte espansione urbanistica di quest'area che si trova strettamente a ridosso della Capitale. Sulla stessa linea dei consiglieri è il sindaco di Fiumicino Esterino Montino che chiosa: «Costruire una quarta e quinta pista non serve a nessuno. Lo sviluppo dell’aeroporto non può e non deve passare attraverso la cementificazione della Riserva. Ciò trasformerebbe il nostro territorio in una terra di conquista. Bisognerebbe invece migliorare le infrastrutture di accoglienza e procedere con i lavori per la nuova area di imbarco (ex molo C), realizzare gli altri moli previsti, investire in tecnologie hi-tech e sistemi all’avanguardia, implementare la logistica».
«Qualunque tipo di sviluppo - precisa il consigliere Riccardo Agostini - deve seguire un criterio di sostenibilità, prima di tutto ambientale. Per questo riteniamo che sia necessario preservare l'area a Nord dell'aeroporto e i suoi vincoli. Questo non minerebbe in alcun modo le prospettive di incremento dei livelli occupazionali degli addetti al settore e le potenzialità di sviluppo dei flussi turistici che l'ammodernamento dello scalo di Fiumicino porterebbe, con benefici per tutto il territorio romano e del litorale»
Annarita Carbone http://www.iltempo.it/roma-capitale/2014/03/27/la-riserva-naturale-non-si-tocca-1.1233939

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