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mercoledì 19 febbraio 2014
Maenza sulle centrali fotovolatiche e a biogas la lunga escalation di atti incendiari
Cipriani chiede l’istituzione di un tutor per le aziende QUINDICIMILA EURO
IL DANNO SUBITO
DALL’AZIENDA
«MARIPOSA»
DI MINA PICONE
Si aggira sui quindicimila
euro il danno
subito dal maneggio
Mariposa per effetto
del rogo doloso di
domenica sera. Lo avrebbero
quantificato i carabinieri
della stazioni di
Priverno e di Maenza che
seguono le indagini sui
cinque roghi che hanno
interessato negli ultimi
mesi la pedemontana che
costeggia la vecchia 156
dei monti Lepini. «Non
si tratta di un danno ingente
– ha commentato
ieri Luigi Migliore, amministratore
delegato
prima della Nova Power
che installato fotovoltaici
cin nove capannoni della
zona e della Signorino
dopo, che sta attivando a
Farneto una centrale di
biogas – ma del significato
intimidatorio del gesto
». Un messaggio che
si presta a diverse decifrazioni,
ovviamente.
Migliore, che risiede nel
nord d’Italia, ha raggiunto
ieri Maenza e il luogo
dell’ultimo incendio che
ha divorato circa trecento
balle di fieno ammassate
su un capannone adiacente
le stalle dei cavalli,
in parte di proprietà della
famiglia di Angelo Perfili,
titolare del maneggio,
in parte di persone che
amano l’eq uitazi one.
L’attentatore, questa volta,
potrebbe essere stato
ripreso dalle telecamere
che sono installate in uno
dei capannoni per la rimessa
dei macchinari e
utensili agricoli. Pare che
ad agire sia stata una
persona sola, a giudicare
da quanto le telecamere
potrebbero aver ripreso.
Quando era già calata la
notte e la famiglia Perfili
era in casa per la cena, il
solitario malfattore si sarebbe
avvicinato al capannone
dove era ricoverato
il foraggio per gli
animali da una stradina
laterale, esterna al maneggio.
Si sarebbe avvicinato
al ricovero del fieno
e avrebbe appiccato il
fuoco, dileguandosi per i
campi, raggiungendo
forse la strada statale
Carpinetana da dove potrebbe
essersi immesso
sulla vecchia 156. Intanto
si fa infuocato il dibattito
sulla sequela dei roghi.
Felice Cipriani, ambientalista
di Maenza,
impegnato in azioni
umanitarie internazionali,
ha ricordato che gli
ultimi incendi dolosi nelle
campagne di Maenza
hanno dei precedenti.
Nella primavera del
2012, Cipriani si rivolese
al Prefetto D’Acunto per
segnalare la crescita di
episodi delinquenziali
che si manifestavano a
Maenza sotto varie forme.
Incendi di autocarri
di ditte che trasportavano
il legnatico, altrettanti incendi
di mezzi di quelle
che lo commerciavano.
Poi Land Rover che
prendevano fuoco sulla
circonvallazione di
Maenza alle 2 di notte.
Poi furti continui nelle
case di campagna, tanto
che nella stessa località
Farneto, molti agricoltori
decisero di fare delle ronde.
Infine incendi dolosi,
ripetuti e devastanti di
terreni abbandonati, boschi
e macchia mediterranea.
«Ho sempre avvertito
– annota Cipriani
-che la camorra, essendomi
occupato del sud
pontino, è molto presente
in provincia di Latina e
mette a repentaglio attività
economiche imprenditoriali.
Dove c’è la crescita
di un’azienda e di
un’ attività occorrerebbe
un tutor della sicurezza e
dell’ordine pubblico. A
questo siamo arrivati».
Latina Editoriale Oggi 19 febbraio 2014
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