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venerdì 31 gennaio 2014
discarica di Borgo Montello: L’impero crollato in venti giorni Tutte le ombre nei rapporti tra soci
DETTAGLI
LE ULTIME
INDAGINI
RUOTANO ATTORNO
ALLA TITOLARITÀ
DEGLI INVASI
In meno di tre settimane
l’impero economico,
commerciale, politico e
tecnico della discarica di Borgo
Montello è crollato portandosi
dietro il velo spesso, a
tratti impenetrabile, che ha accompagnato
gli ultimi sedici
anni di vita di questa discarica.
A inizio gennaio si chiude
con sette arresti l’inchiesta
della Procura di Roma
sull’impero di Manlio Cerroni,
definito socio di fatto di
EcoAbiente, il cui rappresentante
legale è Bruno Landi, un
altro degli arrestati che in quel
momento era anche ad di Latina
Ambiente, spa partecipata
al 51% dal Comune. Dieci
giorni più tardi viene arrestato
Francesco Colucci, presidente
e ad di Unendo, il socio
unico di minoranza di Latina
Ambiente e controllore di Daneco,
la società che si è aggiudicato
l’appalto da 35 milioni
di euro indetto da EcoAmbiente
per costruire un impianto
di trattamento dei rifiuti
a Borgo Montello, nell’area
adiacente la discarica che sorge,
appunto sul terreno considerato
di proprietà della Capitolina
srl, società riferibile a
Giovanni De Pierro, arrestato
ieri. Tutti i privati che a vario
titolo giravano attorno a
Ecoambiente sono finiti in
carcere. Il Comune non risulta
coinvolto in alcuna di queste
indagini ma adesso si fa strada
il dubbio sull’estrema leggerezza
con cui ha valutato i suoi
soci, le imprese con cui ha
avuto a che fare e quelle con
cui ha pianificato i futuro di
Montello. Giovanni De Pierro
aveva avuto grossi guai con la
giustizia anche prima di ieri e
il suo nome come titolare del
terreno era già emerso a giugno
scorso senza che questo
sia diventato neppure oggetto
di una interrogazione. La stessa
curiosa indifferenza ha caratterizzato
il comportamento
della Regione Lazio che si è
presentata alle riunioni della
conferenza di servizi sulla bonifica
dell’area su cui insistono
l’invaso di Ecoambiente e
i vecchi siti senza mai sollevare
eccezioni sulla questione
«Capitolina srl». Dagli ultimi
sviluppi delle indagini emerge
altresì che alcuni dei maggiori
e più discussi gruppi del
settore si sono passati tra di
loro competenze, terreni, servizi,
appalti, scambi di ogni
genere e sempre su Montello.
E ognuno che è subentrato
nella gestione degli invasi o
sui terreni non si è chiesto
quale fosse il vero passato
della discarica, cosa ci può
ancora essere dentro gli invasi
e se le bonifiche hanno dato i
loro frutti. Scoprire che i nomi
coinvolti sono sempre gli stessi
è l’ulteriore beffa di questa
montagna di rifiuti che occupa
più di cinquanta ettari e molto
spazio per dubitare sulla sua
storia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Latina Editoriale Oggi 30 gennaio 2014
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