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sabato 25 gennaio 2014
Cerroni: “Alemanno non era capace” “IN REGIONE, SENZA DI ME, NON COMINCIAVANO LE RIUNIONI”
IL “SUPREMO” DEI RIFIUTI ROMANI SPIEGA AI GIUDICI: “IN REGIONE, SENZA DI ME, NON COMINCIAVANO LE RIUNIONI”
CRITICHE ANCHE A RUTELLI
In confidenza con i sindaci della Capitale:
“Non erano all’altezza del loro compito,
ma mica solo questo...”
diValeria Pacelli
e Nello Trocchia
Di una cosa è sicuro Manlio Cerroni,
il re delle discariche romane
finito ai domiciliari con l’accusa di
associazione a delinquere finalizzata
al traffico di rifiuti: salvare Roma, e
non solo. E cerca di convincere di
questo anche il gip che lo ha interrogato
il 15 gennaio scorso: “Io sono
creditore alla società non solo di Roma,
d’Italia, del mondo, ho 1850
giorni di vacanze, non faccio vacanze.”
Il gip chiede: “Quindi le ha contate
le vacanze?” E Cerroni: “Si. Sono
70 anni che lavoro. Uno come me ha
diritto alle famose 5 settimane, le
moltiplichi e fa gli anni”. Lui “vuole
regnare” e lo ha fatto per 40 a Roma.
Sa che quando c’erano delle difficoltà
in tema di rifiuti tutti correvano da
lui: “mi venivano a dire ‘Annamo a
sentì lui, l’oracolo”. E così il Supremo,
come lo chiamavano, al gip racconta
la sua storia personale. Dagli anni in
cui era sindaco di Pisaniano, un piccolo
comune in provincia di Roma.
Lì – ha detto il suo legale Giorgio Assumma
durante l’interrogatorio –
“Lo vedono come il Padreterno perchè
ha fatto le fognature per tutto il
paese”. Una volta a Roma, però, Cerroni
ne ha fatto il suo impero. E di
quanto fosse influente ne è perfettamente
consapevole. Quando Alberto
Galanti – il pm titolare dell’inchiesta
– chiede: “Ci sono stati anche incontri
in Regione,” Cerroni spiega: “Si si
ma sa quando fanno incontri in Regione
in questa materia se non ci sono
io manco li cominciano. Come dire
che stiamo a fare scherziamo vogliono
sentire che cosa dico io in materia”.
E l’influenza di Cerroni nel Lazio
sarebbe tale da permettergli addirittura
di dire all’ex sindaco Gianni
Alemanno che non ha svolto bene il
proprio lavoro.
CERRONI RACCONTA un evento in
particolare: “Ho detto un giorno ad
Alemanno (...) sei un sindaco pure tu
perchè un sindaco responsabile adesso
approfitta”. E gip chiarisce: “Cioè
lei ha detto ad Alemanno: tu non sei
un sindaco valido”. E Cerroni ribadisce:
“Certo ma non solo a lui, l’ho
detto anche a Rutelli. Un giorno a Rutelli
ho detto: ‘(...) se fossi un Sindaco
capace, responsabile, cioè che avvertissi
la responsabilità di questo, la
mattina, quando esco di casa dovrei
trovare due motociclisti che mi dicono:
dobbiamo controllare (...) Alemanno
gli dico: ‘guarda adesso la Regina
Elisabetta ha rinnovato tutte le
carrozze per il matrimonio di Kate.
Fattene mandare una a Roma, ce la
mandi a Malagrotta e salgo io, Giovi,
Rando e qualche altro tecnico e ci
porti in Capidoglio”. Insomma Cerroni
chiedeva più interesse da parte
dell’amministrazione nei suoi confronti.
Per la Procura di Roma, l’in -
teresse per gli affari di Cerroni c’era
eccome. Tra le 7 persone finite ai domiciliari
insieme a Cerroni, anche
Luca Fegatelli, fino al 2010 a capo della
Direzione regionale Energia poi
spostato a capo dell’Agenzia per i beni
confiscati alle organizzazioni criminali
e Raniero De Filippis, ex dirigente
della Regione Lazio. Sui rapporti
con questi e altri personaggi e sugli
aspetti tecnici si è concentrato l’inter -
rogatorio. Il Pm contesta di aver
smaltito una parte del cdr, combustibile
derivato dai rifiuti in discarica,
provocando un guadagno per la società
della galassia Cerroni che aveva
un costo quasi zero per lo smaltimento
in discarica . Su questo il Supremo
prova a spiegare: “È vero che il cdr
veniva inviato in discarica, ma questo
era determinato da assoluta necessità
di provvedere allo smaltimento dei rifiuti
pena sospendere il servizio”.
il fatto quotidiano 25 gennaio 2014
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