Vado Ligure. Pasquale D’Elia, responsabile della centrale termoelettrica di Vado, è stato interrogato in tribunale a Savona nell’ambito dell’indagine della Procura sull’impianto Tirreno Power. L’audizione risale a qualche settimana fa, ma la notizia è trapelata soltanto oggi.
Davanti ai magistrati (il Procuratore Francantonio Granero e il sostituto Chiara Maria Paolucci), il capo centrale si è avvalso della facoltà di non rispondere. D’Elia è uno degli iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato per disastro ambientale. In giornata la notizia è stata confermata anche dall’azienda attraverso una nota: “Tirreno Power conferma che il direttore della Centrale di Vado Ligure ha ricevuto un avviso di garanzia. La Società non è conoscenza dei contenuti degli atti di indagine che sono coperti dal segreto istruttorio. Tirreno Power esprime ancora una volta la certezza di aver operato nel pieno rispetto della normativa vigente, e che l’avanzamento delle indagini porterà a un definitivo chiarimento sulla regolarità delle attività contestate”.
Sull’inchiesta permane comunque il più stretto riserbo da parte dei magistrati savonesi che però continuano ad indagare a ritmo serrato. La settimana scorsa il Procuratore Granero e il pm Paolucci sono stati infatti a Roma per quattro giorni per acquisire elementi utili all’indagine. Poco o nulla trapela sul lavoro svolto nella Capitale: i magistrati savonesi sono stati impegnati in una serie di audizioni con funzionari del Ministero e di tutti gli altri organismi che si sono occupati della procedura per l’Aia e, negli anni passati, delle autorizzazioni riguardanti l’impianto vadese. Intanto procede anche l’iter burocratico che porterà la consulenza del pool di esperti a lasciare gli uffici del sesto piano di palazzo di Giustizia: già domani, come annunciato nelle scorse settimane, la perizia dovrebbe essere inoltrata al Ministero. Successivamente la corposa documentazione sarà trasmessa anche agli altri enti amministrativi (in primis i Comuni del territorio).
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