Il circolo Arcobaleno della Legambiente di Latina è stata una pagina fondamentale per la difesa dei diritti civili e sociali, contro acqualatina per l’acqua pubblica e per la difesa dell’ambiente con l’organizzazione delle più grandi manifestazioni mai svolte a Latina: contro il corridoio tirrenico, l’inceneritore, per l’acqua pubblica. Ma erano i tempi di Roberto Lessio e Gustavo Giorgi che oggi non sono più nel direttivo del circolo.
La Legambiente (secondo le informazioni del sito nazionale) viene finanziata da Sorgenia che costruisce centrali elettriche inquinanti: turbogas, biomasse, biogas.
Legambiente (in base alle visure della CCIAA) ha le quote societarie di AzzeroCO2. Azzero C02 (quindi anche Legambiente) partecipa le società Recall – Esco Lazio. La Esco Lazio (e quindi AzzeroC02 e quindi Legambiente) è collegata alla società Agri Power che gestisce la contestata centrale a biogas di Borgo Bainsizza, ovviamente definita “modello” da Legambiente.
Non la pensano così gli enti di controllo che hanno riscontrato alcune irregolarità. Questo spiega (in parte) perché Legambiente promuove il biogas: interesse commerciale.
Anche l’inceneritore di Brescia che si voleva far credere “modello” ma di cui poi si scopriranno le magagne era definito “modello” da chi l’aveva costruito.
Sembra quindi evidente che un giudizio di Legambiente sulla validità di questi impianti possa essere definito interessato. Circa un paio di settimane fa l’incendio all’azienda agricola Carnevali di Maenza dove sarebbe ubicata una centrale a biogas.
Il comitato per la tutela della salute e l’ambiente di Maenza ha presentato a maggio di quest’anno (sono passati quindi 6 mesi circa) senza ottenere risposta, segnalazioni puntuali di carenza di legittimità e documentale.
Mentre le indagini sull’incendio sono in corso non sarebbe opportuno per un’associazione che pretende di agire in nome della legalità fare supposizioni come ha fatto appunto Legambiente Latina.
Intanto dalla documentazione ufficiale (che evidentemente Legambiente non ha visto) non risulta che le risorse per la costruzione della centrale a biogas siano dell’azienda Carnevali. Legambiente (interessata economicamente come abbiamo visto sopra) è un’azienda che partecipa ai vantaggi economici, i suoi “dati scientifici” sono stati più volte ufficialmente e scientificamente contraddetti da copiosa letteratura e da numerosi incidenti, inquinamenti e anche da fatti penali che quasi ogni giorno riempiono le cronache.
Legambiente afferma di aver proposto un metodo di confronto democratico: bene a Maenza per illustrare i danni e i timori, i dati scientifici contrari e la carenze progettuali si sono svolte 4 assemblee pubbliche a forte partecipazione e il responsabile di Legambiente Latina non si è mai visto nemmeno come uditore.
A 2 DI QUESTI INCONTRI, CHE HANNO CONDIVISO CON UN DOCUMENTO COMUNE LE PREOCCUPAZIONI DEI CITTADINI PER LA SALUTE, CONTRO LA SPECULAZIONE DISSENNATA DEGLI IMPIANTI A BIOGAS CHE ATTACCANO L'AGRICOLTURA DI QUALITÀ, C'ERANO ANCHE LE AMMINISTRAZIONI DI MAENZA, PRIVERNO, PONTINIA, ROCCAGORGA, SONNINO, PROSSEDI, ROCCASECCA DEI VOSLCI .
Affermare che siano state diffuse “notizie e false e tendenziose” oltre a non esser vero (ci sono registrazioni) è anche penalmente perseguibile, quindi si invita il responsabile di Legambiente Latina ad una doverosa rettifica.
Forse Legambiente era impegnata a fare la reclame pubblicitaria ai suoi impianti?
ANCHE LE 6 AMMINISTRAZIONI COMUNALI SONO INATTENDIBILI COME I CITTADINI?
Segue una serie di affermazioni che si definiscono fuori luogo e appunto, oggetto di querela. Avanzare ipotesi sul responsabile del rogo (doloso?) è ardito così come si invita il responsabile di Legambiente Latina a far ritirare un progetto che non corrisponde, secondo le osservazioni mai smentite del comitato di Maenza in difesa della salute, ai criteri di legge.
Chi non ha accettato il confronto democratico è stato proprio Legambiente Latina. Chissà poi perché.
Comitato Maenza NO Biogas
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