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sabato 2 novembre 2013
Per sedici anni nessuno ha voluto leggere i verbali di Carmine Schiavone sui fusti e rifiuti tossici
Latina Oggi 1 novembre 2013
La desecretazione degli
atti sull’audizione di
Schiavone è stata definita
una «buona notizia» da
Ermete Realacci, tra i parlamentari
firmatari della conforme
richiesta avanzata a
settenbre scorso, anche a nome
di tutto l’Ufficio di presidenza
della VII Commissione
Ambiente. «La battaglia dura
e senza quartiere contro
l’illegalità, le ecomafie e i clan
che avvelenano la Campania
e tante parti del Paese, - ha
detto Realacci in un comunicato
messo in rete in serata -
va combattuta con la massima
trasparenza anche da
parte delle istituzioni. Questa
decisione, che era stata annunciata
dalla Presidente
Boldrini, va nella giusta direzione
». A questo risultato si
arriva comunque dopo un’in -
tervista rilasciata da Carmine
Schiavone a Sky nell’ago -
sto scorso e successivamente
anche ad altre televisioni locali,
compresa Lazio Tv. Le
sue affermazioni sono poi diventate
oggetto di dibattito
politico a livello provinciale e
unico punto all’ordine del
giorno di un consiglio provinciale
straordinario che si è
protratto per tre sedute ed ha
prodotto un documento con
cui, tra l’altro, si chiedeva
appunto di togliere il segreto
del l’audizione dello stesso
Carmine Schiavone. Peraltro
proprio in conseguenza del
clamore suscitato dalle interviste
la polizia provinciale di
Latina ha ripreso alcune sue
precedenti indagini effettuate
sempre negli anni 90 su
tutto il territorio pontino. Dove
depositi abusivi di fusti
tossici furono sequestrati e
non analizzati, a Pontinia,
Aprilia e Formia. Dunque
non tutto ciò che è accaduto
nella seconda metà degli anni
90 era davvero irreperibile
ma semplicemente «accantonato
». Proprio come questi
verbali delle audizioni in
Commissione.
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