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giovedì 31 ottobre 2013
Liquidazione «Trasco», o soluzione SPL Sezze arrivano i super tecnici Pontinia, la exit strategy affidata ad Amici e Mascale
Liquidazione «Trasco»,
arrivano i super tecnici
Pontinia, la exit strategy affidata ad Amici e Mascale
INTERVENTO TARDIVO
LA SOCIETA’ DOVEVA
ESSERE LIQUIDATA
IL 30 SETTEMBRE
MA TOMBOLILLO
PUNTA A CREARE
UNA CONSORTILE
CON LA SPL DI SEZZE
DI DIEGO ROMA
Nuova «exit strategy
» del sindaco Eligio
Tombolillo per
venire a capo del caso Trasco,
la multiservizi dell’en -
te che svolge una miriade
di servizi finita nel mirino
della legge 122 del 2010
che impone la messa in
liquidazione delle partecipate
per i Comuni con meno
di 30 mila abitanti. Nel
vortice di ritardi, il primo
cittadino, che sta cercando
di portare avanti la fusione della Trasco con la Spl di
Sezze per la costituzione di
un’Azienda speciale consortile
in grado di assorbire
i dipendenti della partecipata,
ha deciso di far sbrogliare
la matassa a due super
tecnici. Così in una
determina dei giorni scorsi
l’ente ha nominato il membro
dell’Organo interno di
valutazione Giampiero
Macale e la dottoressa Carla Amici (sindaco di Roccagorga
ma anche nota
professionista) come consulenti
per venire a capo
della situazione. Il Comune
attualmente attende risposta
dal Prefetto Antonio
D’Acunto, a cui aveva inviato
una nota il 30 settembre
scorso per informarlo
dell’avvenuta scadenza dei
termini. Intanto però meglio
affrettarsi. Alla dottoressa
Amici e al dottor Macale
viene chiesto sostanzialmente
un supporto nel
processo di trasformazione
della Trasco in Azienda
speciale consortile insieme
alla Spl di Sezze. In particolare,
si legge nella determina
si chiede ai professionisti
esterni di «predisporre
uno studio di fattibilità
per valutare l'attuale situazione
normativa, lo specifico
contesto in cui si trova il
Comune di Pontina e la sua
posizione rispetto alla società
partecipata, la sussistenza
delle condizioni sulla
base delle quali l'amministrazione
possa stabilire
se ed attraverso quale ap-
proccio
procedere con la
trasformazione della società
partecipata in azienda
speciale consortile piuttosto
che procedere con la
sua messa in liquidazione,
predisponendo poi una relazione
tecnica con allegato
il relativo Piano economico-
finanziario da sottoporre
all'amministrazione
comunale entro 20 giorni
dalla data di esecutività
della deliberazione». Di
chiaro, pare di capire, sulla
trasformazione della Trasco,
al momento c’è ben
poco. A parte naturalmente
i timori in più occasioni
espresse per il destino dei
lavoratori. La scadenza dei
termini per la messa in
liquidazione della società
partecipata infatti secondo
la legge dello Stato era
indicata nel 30 settembre,
già prorogato rispetto alla
precedente data del 31 dicembre
2012. La lettera al
prefetto D’Acunto è stata
protocollata dunque l’ulti -
mo giorno utile. Comprensibile,
dunque, il ritardo
con cui dalla prefettura -
ente che si immagina sufficientemente
ingolfato di
pratiche - arriva la risposta.
Così come appare leggermente
tardiva la decisione
di far studiare la pratica a
due consulenti esterni, a
termini ormai scaduti. Il
Comune impegnerà mille
euro di spesa per questa
consulenza, liquidati solo a
studio di fattibilità avvenuto.
E chissà che, tra un ritardo e l’altro non spunti
la soluzione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Oggi 30 ottobre 2013
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