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venerdì 25 ottobre 2013
ennesimo scandalo salute a Latina registro tumori a secco, niente indagini in provincia
Il Pd: via Costa si faccia carico di reperire fondi
L’IMPEGNO
«IL CONSIGLIO
PROVINCIALE SIA
INVESTITO DELLA
QUESTIONE E COPRA
LE SPESE DELLO STUDIO
DA AFFIDARE AL REGISTRO
ED ALLA ASL LOCALE»
DI VALERIO SORDILLI
Potenzialmente è l’unico organismo
della provincia di Latina in grado di
stabilire quali e quanti rischi corrono
i cittadini di questo territorio. Ma anche
per il registro tumori, questi, devono essere
tempi particolarmente difficili. Al punto
che la scorsa settimana, ospite dei consiglieri
della commissione provinciale tutela
della salute, perfino il direttore dell’ente
Fabio Pannozzo si è visto costretto a fare
spallucce davanti a chi gli chiedeva se
fosse possibile stabilire con esattezza qual
è ad oggi l’incidenza tumorale in quelle
zone del territorio pontino in cui insistono
le maggiori servitù: nucleare e discariche.
Non si sa. E questo perché, con le casse del
registro vuote, è impossibile disporre indagini
a tappeto sulle aree a maggiore
rischio. Ergo: non si può determinare proprio
nulla.
Apriti cielo. La notizia ha fatto saltare
sulla sedia il consigliere comunale
del Partito democratico Giuseppe
Pannone. Che ha prima chiesto e poi
ottenuto dai colleghi consiglieri la firma
sulla richiesta di uno studio epidemiologico
da realizzare su quelle aree
e da presentare al prossimo Consiglio
provinciale utile. «Preso atto di questa
situazione e considerato che, anche
dopo le dichiarazioni di un ex pentito
e il ritrovamento di bidoni ed agenti
inquinanti in Lazio e in Campania, è
cresciuto l’allarme sociale e sanitario
- ha fatto sapere Pannone - Ho proposto
che la Provincia deliberi la realizzazione
di una ricerca epidemiologica
sia nella zona delle centrali di Sabotino
e Garigliano che nelle aree delle
discariche di Penitro al sud e il comprensorio
di Le Ferriere, B.go Montello,
B.go S.Maria, B.go Baisizza e B.go
Piave. Per l’area che insiste nel comune
di Latina, in particolare, convivono
oltre centrale nucleare, alle discariche
e alle attività connesse, anche zone
interessate da inquinamento elettromagnetico
e consistenti siti dismessi
(Pozzi Ginori e Nexans) pieni di strutture
con pannelli in amianto o nei quali
si è fatto per anni uso di agenti chimici
o polveri altamente pericolosi e potenzialmente
nocivi per la salute». E ancora.
«Al di la di tante parole - ha
chiuso - penso che questo sia uno degli
strumenti concreti anche per verificare
l’esistenza o meno di agenti pericolosi
per la salute, un’indagine epidemiologica
seria e indipendente rispetto
alle strutture che devastano quei
territori» Latina Oggi 24 ottobre 2013
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