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venerdì 25 ottobre 2013
Cusani, caso al ministro Di Fazio e Rossi tornano alla carica sulla decadenza: adesso ricorriamo
La missiva sulla mancata applicazione della legge Severino indirizzata anche ad Alfano
DI PIERFEDERICO PERNARELLA
Il tempo e l’opportunità
non giocano a favore di
un’uscita di scena indolore
del presidente della Provincia
di Latina, Armando
Cusani. La exit strategy secondo
cui l’inquilino numero
uno di via Costa dovrebbe
dare le dimissioni in vista
delle elezioni europee, vanificando
così gli effetti della
decadenza, deve fare i conti
con la cocciutaggine dei consiglieri
comunali di Sperlonga
Benito Di Fazio e Alfredo
Rossi. Gli esponenti dell’op -
posizione, dopo l’esposto
presentato agli inizi di settembre,
tornano ad incalzare
il prefetto di Latina, Antonio
D’Acunto, sottoponendo il
caso anche all’attenzione del
Ministero dell’Interno. In
una missiva spedita nei giorni
scorsi, indirizzata anche al
ministro Angelino Alfano,
Di Fazio e Rossi chiedono
conto al prefetto del tempo
trascorso finora, oltre un mese
e mezzo, senza che sia
stato dato seguito alla loro
sollecitazione per l’applica -
zione della legge Severino. Il
decreto legge numero 235
del 31 dicembre 2012 che
prevede la sospensione
dall’incarico gli amministratori
locali che hanno ricevuto,
anche soltanto in primo
grado, condanne per reati
contro la pubblica amministrazione.
Il caso di Cusani,
appunto, condannato a due
anni di reclusione per diversi
reati, tra i quali l’abuso d’uf -
ficio. Tutto fin troppo chiaro,
«per cui - scrivono i consiglieri
comunali di Sperlonga
nella missiva al prefetto -
appare inspiegabile che, ad
oltre quarantacinque giorni,
a seguito di una sollecitazione
formale la Signoria Vostra
sia rimasta inerte». Situazione
rispetto alla quale Di Fazio
e Rossi non intendono
starsene con le mani in mano.
L’attendismo del prefetto
potrebbe essere aggirato con
la nomina di un commissario
ad acta mediante un ricorso
al Tar e quindi il coinvolgimento
del Ministero dell’In -
terno ed dell’Avvocatura generale
dello Stato. Strada che
i consiglieri comunali di
Sperlonga si riservano di percorrere,
così come prospettano
nella stessa missiva, pur
non ignorando che un eventuale
contenzioso potrebbe
creare più di qualche imbarazzo
al prefetto D’Acunto.
Che ha avuto e avrebbe tutto
il tempo per applicare il
provvedimento di sospensione,
in base alla legge Severino,
nei confronti di Cusani,
in qualità di presidente della
Provincia di Latina ma anche
di consigliere comunale di
Sperlonga. Provvedimento
che nel resto di Italia è stato
applicato d’ufficio, senza alcun
tipo di difficoltà o clamore,
nei confronti di almeno
una ventina di amministratori.
In provincia di
Latina, invece, la faccenda è
stata prima ignorata e ora
viene portata per le lunghe
con il rischio di deflagrare in
un conflitto istituzionale non
proprio edificante.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Latina Oggi 24 ottobre 2013
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