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sabato 24 agosto 2013
la nota de Icittadini contro le mafie sull'intervista a Carmine Schiavone e i fusti tossici a Latina
I CITTADINI CONTRO LE MAFIE E LA CORRUZIONE
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Info: 392 5602814
Web: www.icittadini.it Mail: info@icittadini.it
Roma 24.08.2013
COMUNICATO STAMPA
Il servizio giornalistico televisivo andato in onda sull’emittente televisiva Sky Tg24, relativo alle dichiarazioni del noto pentito della camorra casalese Carmine Schiavone, contiene affermazioni e parla di fatti che sono da anni riportati sulle cronache della stampa Campana e Pontina e che, in molti ambienti della politica e in settori delle istituzioni, son stati ampiamente sottovalutati. Cosi si legge in una nota a firma del presidente dell’associazione nazionale “I CITTADINI CONTRO LE MAFIE E LA CORRUZIONE” Antonio Turri. Nel comunicato si sostiene che:” E' dalla metà degli anni 90, ed esattamente dal 1996, che Carmine Schiavone ha rivelato questi fatti...Le azioni criminali della mafia casalese sono riportate negli atti del processo Spartacus ed anni Novanta...il problema è che non è stato fatto nulla per bonificare le aree contaminate dalla mafia casalese che ha sversato rifiuti tossici e nocivi , dai primi anni ’80 a tutta la metà degli anni ’90, in vasti territori compresi tra Borgo Montello di Latina e Pozzuoli in Campania, inquinando settori della costa del basso Lazio e del litorale casertano e napoletano. Nonostante molti giornalisti coraggiosi abbiano piu’ volte scritto o riferito di queste vicende, da ultimo nel servizio televisivo citato, le persone continuano a morire di cancro. Di questo ci dovremmo meravigliare, perché quei verbali sono da anni pubblici. E salvo pochissime iniziative positive la politica da anni ,sia nelle due regioni interessate maggiormente al problema, che a livello nazionale continua ad ignorare l’emergenza e a non programmare ed effettuare piani e operazioni di bonifica. Per quanto riguarda il nostro contributo alla vicenda da anni, continua Turri , “denunciamo come anche l’omicidio del parroco di Borgo Montello, Don Cesare Boschin, sia da collegarsi allo smaltimento dei rifiuti nocivi anche di probabile origine nucleare, sversati sui terreni pontini e campani dalla camorra. Quello che lascia sconcertati nelle nuove dichiarazioni del principale pentito della mafia casalese Carmine Schiavone, continua Turri, è il fatto che questi abbia pubblicamente affermato che si è pentito di essersi pentito e di aver collaborato con la giustizia. Questa triste considerazione è stata fatta da moltissimi altri collaboratori di giustizia e da un consistente numero di testimoni di stato a dimostrazione di come l’intuizione dei magistrati del pool antimafia di Palermo, che appunto vedevano in questo strumento, la chiave per penetrare e smantellare le mafie del Paese, sia stato completamente depotenziato per responsabilità in gran parte attribuibili alla politica.
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