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venerdì 23 agosto 2013
beni confiscati alla mafia: ABECOL, la struttura fantasma del Lazio
ABECOL, la struttura
fantasma del Lazio
Il fatto quotidiano 23 agosto 2013
Beni confiscati, che restano abbandonati senza
essere utilizzati per anni. É la situazione che regna
in Abecol, l’Agenzia per i beni confiscati alla mafia
nel Lazio. Un ente che nasce con legge regionale il
20 ottobre 2009 e entra in funzione con la giunta Polverini
nel 2011. La sua funzione sarebbe quella di favorire
l’uso sociale dei beni confiscati, anche se fino
ad oggi tra i 645 beni confiscati, quelli riutilizzati sono
davvero pochi. Nessun provvedimento e nessuna delibera
e, se si cercano spiegazioni, il telefono del centralino
squilla a vuoto nella sede in via Cristoforo Colombo
(come verificato per settimane da Il Fatto). Dall’associazione
anti-mafia “Antonino Caponnetto”
arriva la conferma della cattiva funzione dell’Abecol:
“Confermiamo e siamo indignati, perché se questo
ente funzionasse sarebbe un ottimo servizio” afferma
il segretario nazionale dell’associazione Elvio Di Cesare.
Per la Regione Lazio, il direttore dell’agenzia
dovrebbe possedere dei requisiti come esperienze
nella lotta alla criminalità, al riciclaggio di denaro e
all’usura. Anche se l’attuale dirigente dell’agenzia,
Luca Fegatelli - come riportato in un articolo dell’Espress
o - risulta indagato dalla Procura di Velletri
per associazione a delinquere e concorso in truffa ai
danni dello Stato per una vicenda legata ai rifiuti.
P. F.
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