Esuberi anche nella spa Escluso il ricorso agli ammortizzatori sociali, c’è il rischio di polemiche Organico superiore al necessario, ora turni potenziati circa il 10% dei dipendenti non serve specie nei settori amministrativi Latina Oggi Mercoledì 12 Giugno 2013 7 Latina TRA coloro che non si fidano delle proposte in campo per razionalizzare la gestione del trattamento dei rifiuti c’è il Comune di Latina. L’assessore all’ambiente Fabrizio Ci- rilli ha detto più volte che un secondo impian- to (quello progettato dalla società Indeco) a Montello non è necessario perché esiste già una rete di strut- ture di tratta- mento meccanico biologico suffi- ciente a «lavora- re» tutti i rifiuti prodotti in pro- vincia di Latina. Dunque un am- pliamento degli invasi, secondo l’am m i n is t r az i o- ne comunale, po- trebbe essere fun- zionale al tratta- m e nt o n e ll ’impianto di Indeco di rifiuti provenienti da altre provin- ce. E questo allungherebbe la vita delle discariche, poiché parte dei rifiuti trattati (circa il 40% per ora) deve comunque essere conferito in discarica e la più vicina e ampia sarebbe proprio Montello. Uno scenario che imporrebbe ulteriori servitù sul territorio anziché portare alla promessa chiusura dei due invasi. L’opzione del tmb I timori del Comune: troppe servitù Fabrizio Cirilli ambiente Circa il 10% dei dipendenti «non serve», specie nei settori amministrativi Esuberi anche nella spa Escluso il ricorso agli ammortizzatori sociali, c’è il rischio di polemiche Organico superiore al necessario, ora turni potenziati LA città non è pulitissima eppure la società Latina Ambiente ha personale in esubero, circa il 10% del totale pari a 270 unità. Paradossale? Un po’ sì e un po’ no. Come molte altre partecipate anche la Latina Ambiente è stata merce di scam- bio clientelare ed ha prodotto as- sunzioni in nu- mero maggiore al necessario, non tanto nei comparti operati- vi dei netturbini veri e propri, quanto in quelli a m m i n i s tr a t iv i . Circostanza che viene categorica- mente smentita dai sindacati in- terni e confede- rali ma che è evi- dente dai dati del bilancio della so- cietà. La quale, diversamente da quanto ha fatto Acqualatina, non intende ricorrere agli ammortizza- tori sociali per- ché una scelta del genere scatene- rebbe critiche da tutti gli ambien- ti, sociali e politici. Però, di fatto, la Latina Ambiente negli ultimi tempi ha cambiato l’organizza - zione interna e ha aumentato i turni. Ufficialmente si è trattato di un potenziamento del servizio di pulizia della città che pure appare indispensabile. Ma nei fatti è una delle risposte ai costi di un organico che una società di quelle dimensioni non si potreb- be permettere. Sul dato inerente il surplus dell’organico è stato sempre mantenuto uno stretto riserbo. In pratica la società ave- va più personale di quello che le serviva e per coprire questa situa- zione c’era un tasso di assentei- smo che è stato ridotto del 70% ma comunque non basta; negli stessi anni in cui l’organico si gonfiava la Latina Ambiente ri- correva a soggetti terzi, esterni, per svolgere parte dei lavori inse- riti nel capitolato d’appalto. An- che questa prassi ha fatto lievitare i costi della spa a livelli che hanno profondamente segnato sia il piano economico e finanzia- rio che le bollette a carico dei cittadini, posto che le seconde sono strettamente legate al pri- mo. Il risanamento dei conti della Latina Ambiente dunque non passerà dalla cassa integrazione ma da un lieve cura dimagrante sui costi che non si basa sui tagli bensì su turni aggiuntivi che in realtà potrebbero aumentare an- cora se si volesse tenere più pulita la città.http://latina-oggi.it/public/newspaper/read/hash/5284ffa4092e674a81b185bd1406dd27
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