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martedì 28 maggio 2013
Nuova minaccia biomassista nella Val d'Orcia (GR)
Dalla Val d'Orcia inferiore (Grosseto) nuova pesante minaccia biomassista
http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2013/05/nuova-minaccia-biomassista-nella-val.html
Il Comitato AMICI DELLA VALLE DELL’ORCIA INFERIORE, costituito da pochissimi giorni informa:
Il comitato è sorto per contrastare un progetto che prevede la realizzazione di un impianto a biomassa da 2,895 MW su due capannoni esistenti da circa 15 anni a Borgo Santa Rita, e per contrastare la realizzazione futura di altri impianti più piccoli.
Borgo S. Rita è un agglomerato di case che sorge nel comune di Cinigiano, in provincia di Grosseto, all'inizio della Valle Dell 'Orcia Inferiore. Dista 4/5 km da Castello Banfi e da Castello di Argiano, si trova poco distante dall’Abbazia di Sant’Antimo, a da Castel Porrona, dista 15 km. da Montalcino. Come noto, Montalcino è terra del vino Brunello dove importanti aziende hanno fortemente investito. Borgo Santa Rita si trova in zona DOC Montecucco ed è separata dalla zona vino Brunello solo dal fiume Orcia. Anche nella DOC Montecucco noti imprenditori del settore come Masi Spa (Valpolicella) hanno fatto ingenti investimenti (circa 70 ettari di vigneti con trasformazione al biologico). Questi ed altri vigneti sorgono a pochi passi dall’ecomostro che dovrebbe essere realizzato prossimamente; io stesso ho in zona una azienda vitivinicola di 5 ettari ed una Casa Vacanze che sorge sulla collina sovrastante, a 50 metri in linea d’aria dai capannoni.
Breve storia del capannoni.
Circa 15 anni orsono l'Amministrazione Comunale aveva inizialmente previsto nell’area di Borgo Santa Rita una suddivisione in tanti piccoli lotti da da 2000/ 4000 m2, da adibire a zona artigianale ed agricola (meglio documentabile in atti); in realtà poi questo progetto iniziale si è trasformato in zona industriale.
Risultato finale: a 50 mt. dal al centro abitato è sorto un ecomostro da 74.000 mq!
Con promesse di ingente occupazione mai mantenute (105 operai e 20 addetti in amministrazione), abbiamo avuto all’inizio qualche assunzione per pochissimi mesi, poi il megacapannone industriale è rimasto completamente inutilizzato a fare bella mostra di sé.
L’operazione è stata finanziata dalla Comunità Economica Europea (vedi foto allegata).
Ultima ciliegina: trasformare i due capannoni in grande impianto biomassa, attualmente è al vaglio del benestare della Provincia di Grosseto.
Il tutto senza, naturalmente, coinvolgere minimamente la popolazione interessata.
Aggiungo che a 3 km. di distanza è già attivo un impianto a biogas.
A seguito delle pressioni del nostro Comitato, venerdì 31/05 p.v. l’Amministrazione Comunale ha indetto una assemblea pubblica.
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