Lunedì sera incontro richiesto dai
cittadini di Maenza per avere informazioni sul progetto della
centrale a biogas in località Farneta. Grande partecipazione di
pubblico al ristorante da Santina. Posti in piedi e gente anche sulla
porta. Pubblico preparato e molto rumoroso che ha fatto capire che la
centrale a biogas o meglio “quella” centrale a biogas non s'ha da
fare. Riunione presieduta dal sindaco Mastracci che si è subito
dimostrato disponibile e attento verso i cittadini e che ha chiesto
la presenza dei progettisti per spiegare il progetto. Il progetto è
previsto in zona agricola a ridosso della frazione Farneta e di tante
abitazioni i cui proprietari non sono certo entusiasti della
vicinanza. I dati forniti hanno lasciato parecchi dubbi anche perchè
il progettista (che afferma di aver progettato un impianto analogo ad
Aprilia) si è spesso contraddetto (10 o 10.000 tonnellate di
deiezioni animali, 2, 4 o 16 aziende agricole che conferiscono il
liquame, sulla capacità produttiva ad ha) su dati che sono l'essenza
del progetto. Se non c'è chiarezza su questi dati ci si può fidare
sull'intero progetto che, secondo chi lo esponeva, avrebbe aumentato
di 2 camion o trattori al giorno il traffico quando l'esperienza di
impianti simili parla di ben altri numeri? Poi i dubbi sulla capacità
effettiva 1,5 mW termici, al di sotto del megawatt elettrico e sulla
sicurezza dell'impianto. Tutti gli impianti che trattano gas anche
naturale ai fini energetici rientrano nell'allegato A della direttiva
Seveso che tratta le attività a rischio di incidente rilevante. Poi
bisogna capire le quantità. Qui il progettista si è superato “a
me i Vigili del Fuoco hanno detto che è a rischio medio”,
contraddizioni sulla mia domanda “ma Lei ha letto la Direttiva
Seveso, conosce i quantitativi limite...?” Poi l'affermazione
migliore del progettista “nessun impianto a biogas ha avuto
problemi” e qui il pubblico si è scatenato. Ci sono numerosi
incidenti a questi impianti con esplosioni, fuoriuscite, danni
all'ambiente, inquinamento. Tanto per rimanere in ambito locale si è
parlato di un insediamento (esibendo i documenti che lo provano) che
non ha il certificato di prevenzione incendi rilasciato dal comando
dei Vigili del Fuoco e continua a funzionare, non è in regola (dallo
scorso anno) con i parametri e i controlli, ha opere non in regola.
Fidarsi degli enti di controllo? Come a Borgo Montello dove da quasi
10 anni c'è l'inquinamento accertato, la norma non consente il
conferimento del tal quale eppure si continua ad ampliare la
discarica? Si è parlato dei tanti scandali, delle truffe, denunce,
indagini rinvii a giudizio nell'ambito delle centrali a biomasse, per
esempio “Operazione
Biopower: lo scandalo si estende, Tombolillo e Bracciali vuotano il
sacco
http://interno18.it/cronaca/8542/operazione-biopower-lo-scandalo-si-estende-tombolillo-e-bracciali-vuotano-il-sacco
che non aumentano certo né la fiducia né la tranquillità. Ma in
termini di dialogo il progettista si è superato “il sindaco di
Aprilia è stato condannato a pagare 2 milioni di € per essersi
opposto”. Il pubblico “cos'è una minaccia?” Ecco questo si
chiama dialogo con le amministrazioni e la popolazione. Ancora le
aziende non iniziano a lavorare, a realizzare il loro investimento
che riceverà incentivi pagati dai cittadini attraverso la bolletta e
già iniziano gli “avvertimenti”. Se il buongiorno si vede dal
mattino è meglio che questa azienda accetti “il consiglio” e
vada a speculare altrove
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