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martedì 28 maggio 2013
cimitero di antenne nel parco nazionale del Circeo ripetitori fatti a pezzi e scaricati alle Crocette
Nei giorni scorsi la scoperta delle guardie Fipsas nella zona delle Crocette
Un cimitero di antenne
Ripetitori fatti a pezzi e scaricati
La brutta sorpresa nel Parco
Pronti gli esposti
alla Procura
di Latina ed anche
ai Vigili del Fuoco
per accertare
eventuali situazioni
di pericolosità
http://www.latina-oggi.it/public/newspaper/read/hash/c7c26364859f91b6e455f1dc5d0d831c
UN normale servizio di
monitoraggio del territorio ha portato alla scoperta di una discarica «insolita». Nei giorni scorsi le
guardie ambientali Fipsas
coordinate da Emiliano
Ciotti si trovavano infatti
nella zona delle Crocette,
una delle località panoramiche più belle di San
Felice Circeo da cui partono sentieri per visitare
alcuni degli angoli più
suggestivi del
Parco Nazionale del Circeo. Lo scorcio
con le mura ciclopiche da
una parte, la
vista della costa dall’a lt r a ,
insomma una
zona che sopr attu tto
d’estate è meta
di escursioni e
passeggiate. Il
tour delle
guardie Fipsas
è stato però un
po’ d ive r s o .
Dirig endosi
proprio verso
la sommità del
monte Circeo, dove svettano i ripetitori, i volontari
hanno rinvenuto in uno
spiazzo parti di antenne
fatte a pezzi. Dalla parabola, alla struttura in ferro, tutto bello che smontato ed ammassato tra un
sentiero e l’altro. Una dimenticanza? Difficile a
credersi visto che in una
zona soggetta a vincoli
come quella del Parco
Nazionale del Circeo appare assurdo solo ipotizzare un «deposito temporaneo» di ripetitori, alcuni
dei quali anche con parti
arrugginite. Sulla vicenda, le guardie Fipsas invieranno un esposto alla
Procura di Latina.
L’obiettivo è quello di
tentare di risalire a chi,
evitando l’iter richiesto
per lo smaltimento, ha
preferito scaricare così le
antenne, un ritrovamento
insolito e che va ad aggiungersi a quello di
Aprilia dove invece tra la
boscaglia sono stati rinvenuti solo qualche settimana fa, dei sacchi pieni di
cani morti. Anche in questo caso, si cerca ancora di
capire da dove provenissero le carcasse. Il sopralluogo della Fipsas è proseguito anche nei dintorni
della discarica di antenne,
dove, in prossimità di una
sorta di cabina i volontari
hanno trovato nuovi cumuli di rifiuti per così dire
comuni anche se nel mucchio c’erano altri pezzi di
antenne. Tra questi anche
una vasca da bagno che
qualcuno ha ben pensato
di portare fino sopra le
Crocette per poi scaricarla.
Non è la prima volta che
il Parco viene «utilizzato»
per nascondere rifiuti di
ogni genere, alcuni particolarmente inquinanti.
Basti pensare alle numerose segnalazioni fatte da
alcuni residenti circa la
presenza di discariche più
o meno grandi di lastre di
eternit e poi ancora materassi ed ingombranti.
Nemmeno il litorale di
Sabaudia si salva dall’im -
mondizia. Solo qualche
giorno fa, tra una villa e
l’altra era stato scaricato
un pezzo di bagno chimico e poi ancora buste e
bustine, ricordini spesso
lasciati dal turismo mordi
e fuggi un po’ per la quasi
totale assenza di cassonetti, un po’ per le pessime abitudini di qualcuno.
Monitorare chi scarica
abusivamente su un territorio così vasto è davvero
complicato, importante in
questo senso è il lavoro di
volontari come le guardie
Fipsas. Altrettanto complicato è avviare azioni di
bonifica in un
momento in cui
gli Enti, dai Comuni di San Felice Circeo e Sabaudia al Parco
stesso, sono a
corto di fondi.
Basti pensare ai
costi da sostenere per lo
s ma lt im en to
dell’amianto.
Qualche soluzione per tamponare il problema è stata
proposta come ad esempio quella di incrementare
le isole ecologiche per la
raccolta degli ingombranti. Ma potenziare il seservizio, vuol dire investire
soldi e si ritorna quindi al
punto di partenza. E’ il
cane che si morde la coda,
come si suol dire ed in
tutti i sensi visto che molto spesso chi scarica abusivamente inquina i posti
in cui vive.
M.S.G.
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