Sul tema delle discariche e della gestione dei rifiuti nel Lazio si continua ad andare in ordine sparso, mancando un piano e un'azione concreta e operativa per arrivare a quello che intelligenze (e legge) vorrebbe: raccolta differenziata spinta ed efficiente. Difficile aspettarsi qualcosa da Zingaretti che non sembra, quando era presidente della provincia di Roma, sia stato in grado di darvi un forte impulso. Ne è la prova che l'emergenza rifiuti deriva proprio da Roma e dalla sua provincia. E' evidente che la soluzione deve arrivare dal territorio. In altre parole ogni provincia, ogni comune deve fare la sua parte. La provincia di Latina è in coda alle classifiche della qualità della vita, della tutela della salute e dell'ambiente. Trascura un bene primario come il turismo che insieme all'innovazione tecnologica, alla produzione di energia solare, all'agricoltura di qualità dovrebbero essere il traino dell'economia. Si torna, ancora una volta, a parlare delle anomalie della discarica di Borgo Montello. Non solo perchè la petizione relativa al parlamento europeo sta andando avanti (http://www.europarl.europa. eu/sides/getDoc.do?type= COMPARL&reference=PE-508.151& format=PDF&language=IT& secondRef=01) e chi l'ha sottoscritta dovrebbe essere ricevuto dalla commissione relativa. Perchè è in corso l'esame della documentazione per il rilascio del rinnovo dell'AIA (scaduta da oltre un anno) per il conferimento dei rifiuti solidi urbani. Da circa 10 anni non è più possibile il conferimento del tal quale e sembra, in base alle notizie di indagini della Procura, che questo continui ad avvenire in modo illegittimo. E' ovvio che su queste basi non ci può essere rinnovo dell'AIA in contrasto alla normativa vigente. Così come apprendiamo con favore dalla stampa che gli enti locali (comune e Provincia) sono riusciti ad imporre il dialogo alle aziende che gestiscono la discarica per il corretto monitoraggio e per la bonifica. Bonifica che doveva essere già avviata (e conclusa) in base alla precedente AIA. Se così non fosse vorrebbe dire che uno dei presupposti dell'AIA non si è avverato e, di conseguenza, non si potrebbe procedere al nuovo rilascio. Ma al di là della necessaria informazione (e trasparenza) che finora è mancata, fatta eccezione per alcune riunioni pubbliche della commissione trasparenza, volute dal vice sindaco Cirilli, ai cittadini, cioè verso chi ha subito l'inquinamento (dichiarato dall'ArpaLazio), la mancanza delle istituzioni per almeno un decennio (dichiarato dal vice sindaco Cirilli) e le cause dell'inquinamento delle falde (per i quali è in corso il processo a carico di uno dei gestori della discarica). Detto questo alcune notizie degli organi di informazione lasciano “ombre sul futuro dei siti” della discarica (http://pontiniaecologia. blogspot.it/2013/04/discarica- borgo-montello-ombre-sul.html ). Anche per questo sarebbe opportuno dare seguito all'impegno assunto 4 mesi fa dal consiglio comunale di Latina, con la mozione inserita nella delibera di perimetrazione della discarica, di procedere al risarcimento danni causati dalla presenza della discarica ai cittadini che vi abitano a confine e in prossimità. Per questo gli stessi cittadini (gli unici a presentare le osservazioni alla stessa perimetrazione) chiedono si proceda con gli atti amministrativi necessari. Ma anche ad inserire, tra le prescrizioni del rinnovo dell'AIA, tutte quelle tutele di legge per la salute e la sicurezza pubblica.
a) Ogni nuovo progetto dovrà farsi carico del risanamento ambientale (aria, acqua, suolo, falde) dell’inquinamento accertato e dichiarato dall’ArpaLazio regionale; La variante urbanistica dovrà altresì fare riferimento alle norme regionali in materia di risanamento di aria, acqua e suolo;
b) Ogni progetto dovrà essere preceduto dall’indagine epidemiologica e dall’analisi di indagini epidemiologiche in aree simili e degradate;
c) Togliere dalla perimetrazione delle aree della discarica quelle che comprendono impianti non previsti dalla normativa europea e dal piano regionale dei rifiuti. Nel particolare che vengano tolti impianti di incenerimento rifiuti e di produzione di energia elettrica con biomasse.
d) Che vengano inserite le norme per miglioramento ambientale e paesaggistico quali: posa a dimora di essenze di alto fusto per l’intero perimetro per almeno una fascia di m 30 verso tutti i confini; realizzazione di impianti di abbattimento degli odori; realizzazioni di stazioni fisse di monitoraggio delle emissioni in atmosfera, odori, di pozzi piezometrici per l’analisi continua dell’acqua;
e) Che siano completate le opere di urbanizzazioni in tutte le aree e le strade per un raggio di almeno 2 km dai confini delle aree perimetrate dal comune di Latina con acquedotto pubblico e con fognatura pubblica;
f) Che sia collegato alla perimetrazione urbanistica il piano del traffico consentito solo ai mezzi dei residenti, ai mezzi agricoli, di trasporto ai servizi dei residenti oltre a quelli a servizio della discarica con impianto di video sorveglianza sulle varie strade di accesso;
g) Che anche per gli impianti non soggetti alla Direttiva Seveso sia redatto il piano di emergenza esterno, che la popolazione sia informata sui rischi sanitari, in materia di sicurezza sul lavoro con impatto all’esterno, che venga redatto il piano di evacuazione in caso di emissioni fuori norma anche odorigene;
h) Che venga adottata la variante urbanistica per la presenza di impianto soggetti alla Direttiva Seveso con obbligo per tutti i nuovi impianti di dimostrare che non viene aumentato il livello di rischio;
i) La variante urbanistica dovrà essere conforme al PTPR della Regione Lazio e lo dovrà recepire (vedere tavole “A sistemi ed ambiti paesaggio”, “B beni paesaggistici” e “C beni dei patrimoni naturale e culturale”);
j) Si chiede che il Sindaco di Latina emetta il parere ai sensi degli art. 216 e 217 del R.D. 27 luglio 1934 n. 1265 compreso nel testo unico delle leggi sanitarie.
Nessun commento:
Posta un commento