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venerdì 1 marzo 2013
isotopi del radio e iodio rifiuti radioattivi nei cassonetti ad Aprilia
I contenitori subito isolati dopo il conferimento al centro di pre-trattamento
Rifiuti radioattivi nei cassonetti
Isotopi del Radio e dello Iodio tra i resti di alimenti e immondizia varia
Qualcuno butta via materiali pericolosi senza
scrupoli e la città deve pagare per lo smaltimento
RIFIUTI radioattivi nei secchioni della immondizia, tra l’umido
delle cucine e i rifiuti in genere.
Sono ben due i casi che emrgono e che si sono registrati nei mesi
scorsi quando gli
autocompattato -
ri hanno scaricato il carico prelevato nelle vie
della città di
Aprilia presso il
centro di pretrattamento della
Rida Ambiente.
Il primo risale al
7 settembre
2012 , il secondo
al 28 novembre
2012. Durante le
fasi del conferimento infatti il
personale al lavoro ha trovato
alcuni contenitori che hanno
destato qualche
sospetto. All'interno di un carico di rifiuti urbani trasportato da
un autocompattatore sono stati
rinvenuti alcuni
«emettitori radioattivi». Erano
tran quillam ente
stati inseriti in due sacchetti contenenti cibi e resti di alimenti. Si
sospettava già che quel materiale
non fosse un normale rifiuto, ma
le analisi disposte immediatamente hanno confermato la
«contaminazione da un radionuclide I131 (Iodio 131)», una sostanza abitualmente utilizzata in
medicina nucleare e, ad esempio,
nei trattamenti post operatori in
caso di carcinoma. A novembre
invece all'interno di un carico di
rifiuti urbani sono stati rinvenuti
alcuni «emettitori radioattivi» in
un lamierino color giallo oro. Sul
momento si è pensato che si trattasse di alcuni elementi di un
parafulmine. Il successivo controllo tecnico ha confermato le
ipotesi e rilevato una contaminazione da Ra226 (radio 226), uno
degli isotopi del Radio tra i più
abbondanti e stabili, ma comunque se non controllato, potenzialmente dannoso. Va detto che il
personale al lavoro ha subito e
tempestivamente isolato e confinato il materiale sospetto. A controlli eseguiti è scattato lo smaltimento affidato ad una ditta autorizzata e specializzata in tali
materiali pericolosi e nocivi. Ma
chi paga per una operazione del
genere, delicata e non certo economica? La comunità apriliana
naturalmente. L’amministrazio -
ne comunale infatti si è dovuta far
carico delle spese di individuazione, caratterizzazione degli
emettitori con apparecchiatura
Scintillatore e Multicanale, confezionamento del rifiuto radioattivo in fustini omologati al trasporto, comunicazioni varie agli
organi di vigilanza ed, infine, ritiro, trasporto e smaltimento dei
rifiuti. La spesa totale è stata
quantificata in 6 mila e 764 euro
(più Iva) per un totale di 8mila
184,44 euro. E gli uffici di piazza
Roma hanno quindi dovuto inserire questa voce in Bilancio imputandola a «Interventi urgenti di
igiene ambientale». http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=54540c5bd0314bee74eba79a482e295c
A parità di massa, la radioattività emessa dal radio è oltre un milione di
volte più intensa di quella
dell'uranio. La sua pericolosità per la salute pubblica è legata al
fatto che ha
una fortissim a s o m iglianza chimica con il
Calcio e ciò
gli permette
di sostituirsi
ad esso nelle
ossa causando danni
enormi e letali. La sua
inalazione e
la sua ingestione infatti,
nonché l'esposizione in
genere ad esso, possono
provocare il
c a n c ro .
Per quanto riguarda invece lo Iodio 131, esso è
usato spesso in ambito medico e farmaceutico. Ma è
anche uno dei prodotti
della fissione nucleare
(scorie radioattive), e costituisce uno dei principali
fattori di rischio per la salute risultante dalle esplosioni nucleari oltre che
dall'inquinamento atmosferico (come avvenne nel
disastro di Chernobyl).
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