lunedì 28 gennaio 2013

Pontinia proteggere i poderi ex onc da speculatori, amministratori e ingegneri

Pontinia, gli studi sulle case di Bonifica Poderi dell’ex Onc, patrimonio da tutelare SULLA storia dei poderi ex Onc, di cui in questi giorni si sta occupando l'architetto Ugo De Angelis, segnaliamo lo studio dello storico Claudio Galeazzi pubblicato nel suo libro «Pontinia, tra storia e cronaca» del 1985. L'autore scrive che dal 1932 al 1934 l'Opera Nazionale Combattenti costruì nell'Agro Pontino bonificato, oltre duemila case coloniche assegnate ad altrettanti coloni provenienti dal Veneto e dall’Emilia-Romagna. Considerando che le famiglie da immettere nei diversi poderi sarebbero state più o meno numerose e che, in rapporto alla diversa fertilità dei terreni, i poderi avrebbero avuto estensioni diverse, furono studiate sei tipi di fabbricati costruiti utilizzando materiali del posto. Le abitazioni furono costruite in muratura di pietrame listato, con ricorsi di doppi filari di mattoni a distanza di un metro. Le case sono coperte con tegole alla marsigliese o con coppi alla romana su grosse armature di castagno. Nelle zone più esposte ai venti, fu adottata la copertura a terrazzo. I solai sono in ferro e tavelloni. Gli infissi esterni sono in castagno o pitch-pine e quelli interni in abete. Le finestre sono munite di telaio fisso con zanzariere verniciate a fuoco. Le porte d'ingresso sono munite di gabbioni con doppia porta di protezione anti-anofele. I pavimenti sono in cotto nelle abitazioni e in battuto di cemento nelle stalle. Fanno parte della casa colonica: una tettoia, un porticato, il forno, il pollaio, il porcile, un pozzo con pompa, una vasca per l'abbeveraggio del bestiame. L’O nc, provvide inoltre, a dotare ogni podere di un numero da sei a otto capi di bestiame, due aratri, due erpici, un trin ciaforag gio, un carro, una carriola e tutti gli attrezzi necessari a lavorare i campi e ad accudire il bestiame. A.S. http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=45cc5fd4f105c5c8697994c29d298fd6

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