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sabato 12 gennaio 2013
Pontinia: antimafia e Cra più controlli sugli acquisti delle aziende all'asta
Pontinia, il Cra chiede più controlli sugli investimenti fatti dopo i fallimenti
Aziende agricole «decimate»
Altre due attività storiche sono finite all’asta: il settore è in ginocchio
IL DOCUMENTO
Realizzato
un dossier
sul territorio
con associazioni
antimafia
E’ difficile tamponare l’emorragia
dei beni che finiscono all’asta dopo
la mannaia delle cartelle esattoriali
che di fatto taglia pezzi interi di
economia. Come quella agricola.
Solo ieri, sul sito delle aste giudiziarie, sono comparse altre due
aziende entrambe ricadenti nel territorio di Pontinia e rispettivamente in Strada San Giacomo valore
oltre 587mila euro e Migliara 51,
valore 165mila euro. E’ probabile
che le aziende, almeno nel secondo
caso, non siano alla prima banditura il che
vuol dire
che probabilmente il
prezzo iniziale era
molto più
a l t o . D i
v o l t a i n
v o l t a s i
scende fino a quando per pochi spiccioli non
a r r i v a
qualcuno e
si compra tutto. Ma chi materialmente sta acquistando le aziende in
una delle zone «storicamente»
agricole come Pontinia e più in
generale in tutta la provincia? «E’
una bella domanda» commenta per
il Cra Danilo Calvani da mesi in
lotta proprio per la faccenda delle
aste giudiziarie. «In molti casi -
continua Calvani - le aziende vengono comprate da persone che con
l’agricoltura non c’entrano niente,
certo il mercato è libero ma si
perde un pezzo di storia e di economia del territorio. La faccenda però
è più complessa. Insieme alle associazioni ‘I Cittadini contro le mafie
e la corruzione’ e la ‘Antonino
Caponnetto’ abbiamo presentato
un dossier in cui oltre ai dati sulle
aste giudiziarie ci sono anche tanti
interrogativi e solleciti a chi di
competenza affinchè vengano effettuati i dovuti controlli. Come ad
esempio quelli sui capitali o meglio sulla provenienza dei soldi
utilizzati per comprare le aziende.
Ma anche sulle persone». Un dossier quello di cui parla Calvani per
cui il Cra e le associazioni sono
stati tempo fa ricevuti a Roma dal
Procuratore Capo Giuseppe Pignatone. «Si legge sui mezzi di informazione più importanti - afferma
ancora Calvani - che l’export dei
prodotti italiani è in crescita ma
allo stesso tempo le aziende nel
settore orticolo registrano un calo
di produzione del 70%, i conti non
tornano. L’altra faccia della medaglia è la disastrosa situazione del
blocco delle quote latte a cui si
aggiungono altri fattori come quello del famoso Corridoio Verde che
ha messo in ginocchio i produttori
italiani. Altro che export in crescita, le aziende vanno all’asta». Il
corridoio che i produttori locali
stanno percorrendo è tutt’altro che
verde, anzi è nero, nerissimo. Ed è
giusto quindi che vengano chiesti
lumi sugli investimenti, soprattutto
in un periodo come questo in cui i
soggetti con una capacità economica sono davvero pochi, ed in cui
le organizzazioni criminali continuano a riciclare soldi. E se proprio
non si vogliono considerare questi
aspetti, che pure sono una priorità,
si pensi almeno a tutte quelle famiglie che costituiscono l’economia
storica del territorio, quella agricola e che stanno scomparendo per
essere sostituite, in molti casi, non
si sa bene da chi.
M.S.G. http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=36f60861201b55335cc54d33db6537e0
Aziende agricole svendute perchè il mercato è stato drogato dagli stessi operatori che adesso compreranno le aziende ad un prezzo ultravantaggioso. Quali scenari per Pontinia? Il paese che mantiene ancora una vocazione agricola? Sarà l'obiettivo della politica odierna? Lancio un'idea. Il comune di Pontinia ha mai pensato di acquistare queste aziende e di creare nuovi posti di lavoro? potrebbe farlo?
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