Giuliano Ferilli (Ansa)
ROMA - Giuliano Ferilli, 76 anni, padre dell'attrice Sabrina, per farsi sentire alza un po' il tono della voce, e alla fine ride di gusto: «Ma può esistere un partito che si priva di Walter Veltroni e Massimo D'Alema e manda alla Camera Astorre e Lucherini? È da chiude 'sto partito ».
Alle sette della sera, nella sezione di Fiano Romano che alle precedenti primarie aveva portato a scegliere Bersani o Renzi ben millecentotre persone, adesso, nelle urne ci sono ottantotto schede. L'avvicinarsi del Capodanno non c'entra: «Noi abbiamo scritto, insieme ad altri sedici comuni dell'area Tiberina-Flaminia - racconta Ferilli, membro del direttivo del circolo - da Torrita Tiberina fino a Sacrofano, una lettera a Bersani e Gasbarra per chiedere di non ricandidare i consiglieri uscenti alla Regione. Risultato? Ce li siamo ritrovati, almeno alcuni, lanciati verso il Parlamento».
Sabrina Ferilli (Ansa)
Tutti quei fondi pubblici ai gruppi regionali, qui, non sono stati dimenticati: poi, certo, nessuno del Pd ha cenato con ostriche e champagne, e a Fiano Romano lo sanno, «ma quei signori non avrebbero dovuto essere candidati a nessuna carica semplicemente per non aver adempiuto in modo coerente a quanto prescritto dal codice etico». E però, signor Ferilli, ma non è che per caso «la protesta di Fiano Romano» sia in qualche modo legata anche alla mancata candidatura in Parlamento di suo nipote, il sindaco Ottorino? «Ma quando mai, no, quello è alla prima consiliatura, non poteva e certo non è per quello. È che queste primarie non ci sono proprio piaciute: ma chi sono questi candidati, cos'hanno fatto prima, chi li conosce?». Racconta lui che probabilmente neanche Sabrina ha votato: «Non credo sia a Roma, non l'ho sentita, ma se non è andata non è per la nostra protesta. Vedremo i dati d'affluenza di tutta l'area, secondo me non saranno altissimi...». La segretaria del circolo è Fatima Masucci una signora educata, la voce roca e i concetti chiari: «Una vergogna, ci aspettavamo che quei signori non si ricandidassero autonomamente, per pudore, e invece...».
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