L'emergenza
http://www.paesesera.it/Cronaca/Rifiuti-ammesso-il-Referendum-sul-Piano-della-Polverini
Si voterà dopo le elezioni il referendum per abrogare la parte più devastante del Piano regionale rifiuti, il cosiddetto "scenario di controllo" che affida il futuro del Lazio a inceneritori e discariche DI ELEONORA FORMISANI
RIFIUTI ALL'ESTERO Alemanno: "Nessun ritardo, il bando procede"
MALAGROTTA Il Comune sosterrà i residenti DI V.M.
DISCARICHE Cerroni: "Inquinano le industrie, non Malagrotta" DI V. MORENO
RIFIUTI Ue boccia il Lazio "Situazione critica" DI E. F.
L'ALLARME Ministro Cancellieri: "A Roma situazione gravissima"
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ALEMANNO "Proroga di Malagrotta anche per pochi mesi"
GOVERNO Clini: "Rifiuti all'estero messaggio negativo"
RIFIUTI ALL'ESTERO Senatori Pd a Clini "Fermi il progetto"
DIFFERENZIATA "Nessun progetto", a rischio 52 milioni
L'INTERVISTA/PECORELLA "Né condizioni e tempi per l'Ortaccio"
L'INCHIESTA Malagrotta, “Così ci siamo ammalati” DI E. F.
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E' stato ammesso il referendum abrogativo del Piano Rifiuti della Regione, promosso dal Forum dei Comitati Rifiuti Zero Lazio. Lo ha reso noto oggi l'ufficio centrale per il referendum regionale istituito alla Corte d'Appello.
LO SCENARIO DI CONTROLLO - Il fine del Referendum, per il quale si andrà a votare dopo le elezioni, è l’abrogazione della seconda parte del Piano Rifiuti. Precisamente quella che va sotto il nome di “scenario di controllo” e che concederebbe deroghe comunali nel caso in cui non si raggiungano gli obiettivi richiesti dalle norme europee sulla raccolta differenziata. In questo modo sarebbe posticipato all’infinito l’obbligo per i Comuni di rispettare le norme comunitarie. Di fatto, secondo questa norma, il Lazio, di fatto, può continuare a costruire, in condizioni di emergenza, discariche e inceneritori.
L’abolizione dello “scenario di controllo” obbligherà quindi tutti i comuni, Roma compresa, a raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2014.
IL PIANO RIFIUTI - Il piano rifiuti della Regione, approvato il 18 gennaio scorso, annnovera due scenari. Lo "scenario di piano" che prevede il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, la riduzione del 10% dei rifiuti e il conferimento del solo rifiuto trattato all'interno di un sistema integrato di recupero e smaltimento. L’altro è, appunto, lo “scenario di controllo”. Ed è proprio su questo che si è battuto il Comitato promotore che, lo scorso 27 settembre ha depositato le delibere, approvate da 12 Comuni, alla Corte d’Appello, contro il Piano della Polverini.
IL COMITATO PROMOTORE - "Adesso, anche in virtù di cosa sta accadendo in Regione, incalzeremo tutte le forze politiche a prendere una posizione inequivocabile sia sul referendum ma anche su come si vorrà trattare la gestione dei rifiuti nella Regione Lazio e nella città di Roma - fanno sapere dal Comitato promotore - Chiederemo infatti alle forze politiche di inserire nel loro programma questi punti. I rifiuti, come l'acqua, infatti saranno a nostro giudizio punti fondamentali, che determineranno chi sarà destinato a guidare la Regione ed il Comune di Roma nei prossimi anni.
LO SCENARIO DI CONTROLLO - Il fine del Referendum, per il quale si andrà a votare dopo le elezioni, è l’abrogazione della seconda parte del Piano Rifiuti. Precisamente quella che va sotto il nome di “scenario di controllo” e che concederebbe deroghe comunali nel caso in cui non si raggiungano gli obiettivi richiesti dalle norme europee sulla raccolta differenziata. In questo modo sarebbe posticipato all’infinito l’obbligo per i Comuni di rispettare le norme comunitarie. Di fatto, secondo questa norma, il Lazio, di fatto, può continuare a costruire, in condizioni di emergenza, discariche e inceneritori.
L’abolizione dello “scenario di controllo” obbligherà quindi tutti i comuni, Roma compresa, a raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2014.
IL PIANO RIFIUTI - Il piano rifiuti della Regione, approvato il 18 gennaio scorso, annnovera due scenari. Lo "scenario di piano" che prevede il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, la riduzione del 10% dei rifiuti e il conferimento del solo rifiuto trattato all'interno di un sistema integrato di recupero e smaltimento. L’altro è, appunto, lo “scenario di controllo”. Ed è proprio su questo che si è battuto il Comitato promotore che, lo scorso 27 settembre ha depositato le delibere, approvate da 12 Comuni, alla Corte d’Appello, contro il Piano della Polverini.
IL COMITATO PROMOTORE - "Adesso, anche in virtù di cosa sta accadendo in Regione, incalzeremo tutte le forze politiche a prendere una posizione inequivocabile sia sul referendum ma anche su come si vorrà trattare la gestione dei rifiuti nella Regione Lazio e nella città di Roma - fanno sapere dal Comitato promotore - Chiederemo infatti alle forze politiche di inserire nel loro programma questi punti. I rifiuti, come l'acqua, infatti saranno a nostro giudizio punti fondamentali, che determineranno chi sarà destinato a guidare la Regione ed il Comune di Roma nei prossimi anni.
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