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giovedì 15 novembre 2012
Sabaudia nella terra delle centrali che spuntano come funghi: biomasse
Sabaudia, gli interventi di Brugnola e Libralato: i terreni agricoli sono in esaurimento
Nella terra delle centrali
Spuntano come funghi i progetti per impianti fotovoltaici e per le biomasse
PROPRIO in questi giorni è in discussione al Parlamento un disegno
di legge di iniziativa del Governo per
la valorizzazione delle aree agricole.
Si cerca cioè tra le altre cose di
frenare il consumo del territorio tutelando quella che resta per il Paese
un’importante risorsa economica. Su
questo varrebbe la pena di riflettere
anche in provincia di Latina, dove
molto rapidamente partendo dalla
speculazione edilizia sfrenata spesso
figlia di varianti in extremis il territorio ha cambiato aspetto. Ma non è
solo questo. Infatti, pur essendo consapevoli dei vantaggi che portano ad
esempio gli impianti fotovoltaici occorre fermarsi un attimo per capire se
il limite in termini di fabbisogno sia
stato ampliamente superato a scapito
per l’appunto del consumo del territorio, quello agricolo. Lo stesso vale,
pur nelle dovute differenze, per altri
tipi di impianti come quelli a biomasse. A Sabaudia, forse in pochi lo
sanno, ci sono in tal senso diversi
progetti in piedi. Nel vicino comune
di Pontinia l’associazione Ecologia e
Territorio sta portando avanti una una
propria battaglia finalizzata in primis
a stabilire quale sia il confine, molto
sottile, tra l’ottimizzazione e la speculazione in termini di nuove energie.
Proprio la scorsa settimana, nell’am -
bito di un incontro dibattito tenutosi
a Sabaudia, il portavoce dell’associa -
zione ambientalista Giorgio Libralato aveva reso noto che molti progetti
sono in cantiere a Sabaudia, sia per
quanto riguarda il fotovoltaico che le
biomasse. «Dal 2009 ad oggi - ha
commentato Libralato - sono stati
presentati in Regione 16 progetti per
il fotovoltaico riguardanti il Comune
di Sabaudia. Penso che sia i pannelli
che le biomasse dovrebbero far parte
della programmazione energetica comunale e provinciale senza lasciare
agli speculatori singoli l'iniziativa sia
in campagna per gli impianti fotovoltaici a terra sia per gli impianti a
biomasse». Ad andare più a fondo per
capire cosa sia effettivamente in cantiere e cosa no, ci ha pensato il
consigliere Del Partito Democratico
Franco Brugnola. «Nel solo 2012 -
commenta Brugnola - sono stati autorizzati sette impianti, di cui uno per la
produzione di energia elettrica e termica alimentato da biomasse, uno
alimentato da vari tipi di oli vegetali
e cinque per la produzione di energia
elettrica da pannelli fotovoltaici. Le
procedure seguite, consentite dalle
recenti norme per lo snellimento di
talune autorizzazioni hanno consentito di superare di fatto anche gli
aspetti urbanistici, così tra breve a
Sant’Isidoro sarà costruita una centrale per la produzione di energia
elettrica e termica alimentata da biomasse della potenza di 999 kw ,
mentre a Borgo San Donato sarà
realizzata una centrale di cogenerazione alimentata ad oli vegetali. Per
quanto concerne gli impianti fotovoltaici saranno installati sulla strada
Rio Martino, sulla strada Portosello
(2), sulla Migliara 46 e in Località
Cerasella. Per quanto riguarda le centrali alimentate a biomasse ed oli
vegetali, si tratta di impianti di grandi
dimensioni che potrebbero avere un
impatto non lieve sull’ambiente; desta comunque perplessità la possibilità che a tali impianti sia collegata la
riconversione di vaste aree agricole
che verrebbero destinate a piantagioni destinate all’alimentazione di queste centrali. Ancora più preoccupante
è il cambiamento di destinazione
d’uso delle aree destinate agli impianti fotovoltaici che, ad eccezione
di uno, che sarà installato su serre, gli
altri andranno a sottrarre per sempre
aree importanti all’agricoltura». Il
territorio cambia rapidamente quindi, ma davvero in positivo?
M.S.G.http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4da0beecf/pag27sabaudia.pdf
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