C'è molto del comune di Pontinia e
della provincia di Latina nell'annunciata sanzione della UE a carico
dell'Italia per l'illegalità nei rifiuti. Partiamo dal maxi deposito
interrato di fusti tossici nell'area di Mazzocchio il più grande mai
avvenuto e bonificato in Italia. Ne parlava la commissione antimafia
parlamentare una quindicina di anni fa ma a Pontinia tutti fanno
finta di nulla. Poi c'è l'impianto di compostaggio con
l'autorizzazione della Provincia scaduta lunedì, continuerà a
ricevere rifiuti? Poi un anno fa (il 21 settembre) è stato il centro
degli arresti (e delle 7 discariche abusive) per l'organizzazione
criminale per lo smaltimento illecito dei rifiuti. Discariche a cielo
aperto, adiacenti alle strade, visibili a tutti, più volte
inutilmente denunciate dai cittadini e dalle associazioni che le
istituzioni hanno fatto finta di non vedere. Poi il deposito illecito
vicino all'Ufente del giugno 2011 proveniente da un'azienda casearia
della provincia di Caserta, oggetto di una interrogazione
parlamentare e di 4 solleciti inutili per spiegazioni. I due impianti
della discarica di Borgo Montello hanno l'autorizzazione scaduta ad
aprile eppure continua a ricevere il tal quale (vietato dalla
comunità europea). In più tutti conoscono inquinamento e degrado
nella stessa discarica ma nessuno interviene per la bonifica. Lo
afferma l'Arpa Lazio che lo certifica dal 2005, lo attestano Enea e
polizia provinciale dagli anni '90, tutti conoscono l'ubicazione dei
fusti tossici interrati nella discarica di Borgo Montello che però
vengono “cercati” dove non ci sono e che quindi non si
troveranno. Pare che l'inquinamento sia stato riconosciuto anche
durante il processo per l'inquinamento della falde presso il
Tribunale di Latina nell'udienza di lunedì anche con dichiarazioni
spontanee.
Rifiuti: Ue deferisce Italia a Corte e chiede multa
Se condannata italia dovra' pagare 56 milioni di euro
24 ottobre, 13:01
La Commissione Europea ha chiesto alla Corte di giustizia di condannare l'Italia ad una multa di 56 milioni di euro per il mancato rispetto della sentenza con cui il nostro Paese era stato già riconosciuto colpevole per centinaia di discariche illegali e omessi controlli nella gestione dei rifiuti.
Su proposta del commissario per l'Ambiente Janez Potocnik, si legge in una nota, l'Esecutivo europeo ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia Ue per il mancato rispetto di quanto già stabilito in materia di gestione delle discariche e dei rifiuti dalla stessa Corte con una sentenza dell'aprile 2007. "I problemi sussistono ancora in quasi tutte le regioni italiane - si legge nella nota - e le misure in vigore non sono sufficienti per risolvere il problema a lungo termine". La Commissione Europea con la decisione odierna sollecita quindi l'Italia ad agire "urgentemente" per bonificare centinaia di discariche illegali e incontrollate di rifiuti. In particolare le discariche da bonificare, secondo Bruxelles sono ancora 255, di cui 16 contenenti rifiuti pericolosi.
Nonostante gli impegni presi dalle autorità italiane nel 2007, sottolinea ancora la Commissione nella sua nota, "solo 31 discariche problematiche saranno bonificate entro la fine del 2012. Un calendario completo per l'ultimazione dei lavori è stato programmato unicamente per 132 discariche. Inoltre, la Commissione non dispone di informazioni da cui risulti che l'Italia abbia istituito un sistema di controllo adeguato per evitare l'apertura di nuove discariche illegali.
Nella decisione presa oggi dall'Esecutivo europeo, Bruxelles, oltre alla multa forfettaria da 56 milioni di euro, chiede alla Corte di imporre all'Italia un'ammenda giornaliera di 256 mila 819,20 euro per il periodo che eventualmente trascorrerà tra una seconda sentenza di condanna da parte dei giudici del Lussemburgo (dopo quella arrivata nell'aprile 2007) a quando i motivi a base dell'infrazione non saranno stati del tutto eliminati.
Su proposta del commissario per l'Ambiente Janez Potocnik, si legge in una nota, l'Esecutivo europeo ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia Ue per il mancato rispetto di quanto già stabilito in materia di gestione delle discariche e dei rifiuti dalla stessa Corte con una sentenza dell'aprile 2007. "I problemi sussistono ancora in quasi tutte le regioni italiane - si legge nella nota - e le misure in vigore non sono sufficienti per risolvere il problema a lungo termine". La Commissione Europea con la decisione odierna sollecita quindi l'Italia ad agire "urgentemente" per bonificare centinaia di discariche illegali e incontrollate di rifiuti. In particolare le discariche da bonificare, secondo Bruxelles sono ancora 255, di cui 16 contenenti rifiuti pericolosi.
Nonostante gli impegni presi dalle autorità italiane nel 2007, sottolinea ancora la Commissione nella sua nota, "solo 31 discariche problematiche saranno bonificate entro la fine del 2012. Un calendario completo per l'ultimazione dei lavori è stato programmato unicamente per 132 discariche. Inoltre, la Commissione non dispone di informazioni da cui risulti che l'Italia abbia istituito un sistema di controllo adeguato per evitare l'apertura di nuove discariche illegali.
Nella decisione presa oggi dall'Esecutivo europeo, Bruxelles, oltre alla multa forfettaria da 56 milioni di euro, chiede alla Corte di imporre all'Italia un'ammenda giornaliera di 256 mila 819,20 euro per il periodo che eventualmente trascorrerà tra una seconda sentenza di condanna da parte dei giudici del Lussemburgo (dopo quella arrivata nell'aprile 2007) a quando i motivi a base dell'infrazione non saranno stati del tutto eliminati.
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