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venerdì 12 ottobre 2012
Lago di Paola in agonia nonostante le rassicurazioni del sindaco di Sabaudia
L'ennesimo qualificato intervento del Geologo Nello Ialongo ripropone
la grave irrisolta situazione del Lago di Paola tra inquinamento e
altri problemi, evidentemente, per un'errata gestione. E' evidente che
le condizioni del Lago (in base a 2 sentenze) sono tali da rendere
pubblico, con un semplice atto amministrativo che ne prenda atto,
della pubblicità delle acque. Anzi una addirittura lo dichiara già
pubblico. Allo stesso modo è evidente che tutti i soggetti debbano
collaborare per migliorarne le condizioni per il bene pubblico. Come
si fanno a coltivare, pescare, portare nelle mense pesci da un Lago
che ha questi problemi? Se si vuole veramente mantenere o aumentare i
posti di lavoro, le attività compatibili si farebbe bene a garantirne
la salubrità e le condizioni. Poi possono arrivare tutti i progetti,
sopratutto di carattere enfatico e pubblicitario come quello in favore
delle tartarughe. Allo stesso modo è evidente che la perdita del
progetto Mare Nostrum (e relative ricadute positive vedere
http://www.icittadini.it/index.php/ambiente/1743-sabaudia-mare-nostrum-salta-il-progetto)
denota la mancanza di un progetto complessivo per la gestione del
territorio. E si continuano a fare danni non solo al territorio ma
anche alla nostra economia. Giorgio Libralato
COMUNICATO STAMPA
Di fronte alla grave emergenza igienico-sanitaria in cui versa il lago è inutile commentare la stoltezza di chi, pur avendo la massima responsabilità della Sanità a Sabaudia, continua a minimizzare gli eventi. Sorvolo anche sul fatto che nel marzo scorso feci proposte per interventi idonei a potenziare lo scambio idrico tra il mare e il lago, che non sono state prese in considerazione.
Desidero invece sottolineare che non può essere più rinviato un provvedimento che al giorno d’oggi è l’unico in grado di assicurare una immediata attenuazione dell’inquinamento del lago di Paola .
La paratia su cui è installata la pompa è fissa, per cui quando si verificano le forti mareggiate di autunno e inverno impedisce di fatto il flusso di acqua marina verso il lago. Quando infuria il libeccio la forza del mare produce anche un naturale dissabbiamento del canale, cosa che il Consorzio di Bonifica, da qualche anno in crisi di funzionamento, non fa in modo adeguato. Per tutta l’estate settimanalmente sono andato a verificare il passaggio di acqua di mare nel canale sotto la spinta della pompa; il flusso idrico diminuiva gradualmente lungo l’immissario per cui l’acqua che sfociava nel lago è stata sempre molto scarsa.
In attesa di realizzare un diverso meccanismo (la pompa è importante soltanto in estate) è assolutamente improcrastinabile la rimozione della paratia di sostegno della pompa in modo che il canale di Caterattino resti sgombro di ogni ostacolo e durante le tempeste permetta alle acque marine di sboccare al lago, sotto la spinta del moto ondoso.
Non provvedere a questo semplice ma sicuramente efficace provvedimento sarebbe un fatto di grande irresponsabilità. Per quanto mi riguarda effettuerò verifiche continue denunciando eventuali omissioni, e il conseguente danno ambientale, alle competenti autorità.
Quanto alle indagini dell’ARPA LAZIO, la presenza nel lago di streptococchi fecali costituisce un gravissimo problema, la cui origine è stata da me indicata in passato, ma va trattata a parte, anche perché richiede interventi costosi e di lungo termine.
Insisto inoltre a far rilevare che non è più procrastinabile l’elaborazione di un progetto generale di risanamento idrobiologico del bacino, che preveda sistemi di ossigenazione degli strati anossici dei fondali mediante dispositivi in atto in alcuni laghi italiani e del mondo, scegliendo quelli più idonei alle caratteristiche ambientali e morfologiche del bacino (possibilmente con utilizzazione dell’energia solare).
Nello Ialongo
11/10/12
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