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giovedì 25 ottobre 2012
arsenico nell'acqua azioni tardive di Arpa e Asl
Per otto anni ignorate le direttive UE
Azioni tardive
Come sono intervenuti Arpa e Asl
LA presenza di arsenico in
alcune fonti che alimentano la rete dell’acqua potabile viene «addebitata» alla
tipologia dei terreni e quindi delle sorgenti. Nei momenti «caldi» del dibattito
però erano emerse anche
altre interpretazioni scientifiche, tipo l’uso massiccio
di sostanze
chimiche in
ag ri co lt ur a,
ipotesi sempre tenuta
con sidera zione bassissima. Ciò che
però ha reso il
caso arsenico
la piccola Ilva
della provincia di Latina è
stato il ritardo
ne ll’an ali si
delle conseg u e n z e
d e l l’a r s e ni c o
sulla salute
delle popolazioni esposte
(il più aggiornato è dello
scorso aprile!) nonché la
lentezza con
cui si è proceduto agli interventi tesi ad eliminare o a
ridurre la presenza di arsenico sotto la soglia di rischio. Nonostante ci fossero già in circolazione tecnologie utili a rendere
meno rischioso bere quel
tipo di acqua.
Quando l’Unione Europea ha negato le deroghe
sui livelli consentiti ci sono
stati perfino dei distinguo
incomprensibili. Per esempio la Provincia di Latina
ha detto che il «problema»
era dei Comuni del viterbese dove le concentrazioni
erano molto alte e che a
Latina si superava «di poco» illimite massimo consentito. Ma il fatto è che
quel «consentito» era solo
una deroga. Cioè: in via del
tutto eccezionale e per un
tempo ridotto l’Unione Europea aveva autorizzato la
distribuzione di acqua contaminata oltre i 20 microgrammi per litro, ma aveva
altresì raccomandato fin
dal 2003 di procedere al più
presto con la installazione
degli impianti capaci di ridurre l’arsenico. Quindi i
gestori e i Comuni avrebbero potuto adeguare subito le
reti, senza necessariamente
arrivare fino a
r i d o s s o
dell’ul t i m a
deroga. Invece quando nel
2011 l’Unio -
ne Europea
ha detto basta
c’è stata la richiesta di una
ulteriore deroga per adeguare le sorgenti, cosa
che doveva
c o m u n q u e
essere fatta
già otto anni
prima. E sempre in quel
momento Arpa e Asl hanno intensificato i prelievi
sulle condotte
interessate e,
per la prima volta, messo in
rete i risultati. Fino ad allora l’accesso ai dati delle
analisi della Asl era stato
impossibile anche per i cittadini deo Comuni esposti. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0bedcf/pag09latina.pdf
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