Comitato
Cittadino Acqua Pubblica Aprilia
Comunicato
stampa del 19 ottobre 2012
CESSIONI
DI ULTERIORI IMPIANTI AD ACQUALATINA COME ATTO DOVUTO?
L’amministrazione
sostiene che la cessione di ulteriori impianti ad Acqualatina è un
atto dovuto. A nostro avviso non bisogna confondere il piano
dell’azione politica con il piano giuridico. Sul piano
politico c’è la volontà dell’amministrazione di far gestire
ulteriori impianti ad Acqualatina.
Sul piano giuridico, il comune ha chiesto ed ottenuto di modificare
il verbale standard di cessione impianti con una clausola di
salvaguardia, per cercare di non compromettere le azioni
giuridiche[1]
già intraprese, per riprendere la gestione di tutti gli impianti in
mano ad Acqualatina.
Spesso
la politica prende “in carico” le azioni politiche intraprese
dalla cittadinanza in piena indipendenza, senza però tradurle in
azione politica energica, convinta e mirata. Questo il caso
Acqualatina.
Ricordiamo
che anche ai tempi dell’ex sindaco Santangelo, costui parlava di
“atto dovuto”, quando portò a compimento il famoso “addendum”
sul contratto con l’Aser. Atti che di fatto complicavano e
ritardavano la riappropriazione della gestione tributi da parte del
comune. Il caso della cessione di ulteriori impianti idrici ad
Acqualatina si iscrive nella stessa logica.
Forse
la pressione sulla cessione di ulteriori reti da far gestire da
Acqualatina viene dai costruttori e da quella politica scellerata e
trasversale che con l’abuso del territorio e la cementificazione
devastante ha tirato a campare.
La
cessione degli impianti della lottizzazione del Trentastelle si
inserisce forse nella recente modifica della convezione con i
costruttori del complesso? Modifica necessaria affinché il
costruttore rinnovasse l’impegno alla costruzione di un palazzetto
dello sport, come opera di compensazione? Oppure l’accelerazione è
dovuta alla sblocco dell’iter di gara per l’ampliamento del
depuratore di via del Campo, su un progetto costosissimo targato
Acqualatina, considerando che lo scorso 15 ottobre è scaduto il
termine per l’apertura delle buste d’offerta per l’appalto?
Acqualatina ha di fatto bloccato ulteriori scarichi al depuratore di
via del Campo finché l’ampliamento del depuratore non va in porto.
E
perché mai, visto che ATO4 ed Acqualatina hanno recentemente
bloccato ogni finanziamento idrico per “la città ribelle”,
Aprilia dovrebbe cedere per
forza
impianti (fogne e condotte idriche nuove) al gestore che ne ricava
nuovi guadagni?
Vogliamo
chiarezza e risposte.
L’unico
atto
dovuto
verso la cittadinanza è
la modifica dello statuto
comunale
secondo i principi di “acqua
bene comune”.
Una richiesta fatta con petizione popolare il 14 settembre 2010, che
a norma di regolamento sarebbe dovuta essere esaminata entro dicembre
2010[2]!
Purtroppo neanche il successo del referendum nazionale sull’acqua
bene comune è riuscito ad accelerare la procedura!
Comitato
cittadino acqua pubblica di Aprilia
[1]
Tribunale Civile di Latina- causa n.7282-2010 Nullità contratto di
gestione con Acqualatina e restituzione impianti
[2]
L’attuale statuto per l’iniziativa popolare all’Art.10 comma 3
prevede: ”Istanze,
petizioni
e proposte possono essere presentate da cittadini singoli o
associati, alla Commissione per la partecipazione popolare. La
Commissione esaminerà l’istanza, la proposta o la petizione e se
ritenuta valida, ammissibile, accogliibile la invierà alla
Commissione di competenza, la quale, dopo ulteriore esame, la
sottoporrà all’esame ed eventuale approvazione del Consiglio
Comunale. Tutto
il procedimento deve avvenire nel limite temporale di tre mesi dalla
presentazione.”
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