sabato 20 ottobre 2012

acqua pubblica: cessioni altri impianti ad Acqualatina atto dovuto?


Comitato Cittadino Acqua Pubblica Aprilia
Comunicato stampa del 19 ottobre 2012
 
CESSIONI DI ULTERIORI IMPIANTI AD ACQUALATINA COME ATTO DOVUTO?
 
L’amministrazione sostiene che la cessione di ulteriori impianti ad Acqualatina è un atto dovuto. A nostro avviso non bisogna confondere il piano dell’azione politica con il piano giuridico. Sul piano politico c’è la volontà dell’amministrazione di far gestire ulteriori impianti ad Acqualatina. Sul piano giuridico, il comune ha chiesto ed ottenuto di modificare il verbale standard di cessione impianti con una clausola di salvaguardia, per cercare di non compromettere le azioni giuridiche[1] già intraprese, per riprendere la gestione di tutti gli impianti in mano ad Acqualatina.
Spesso la politica prende “in carico” le azioni politiche intraprese dalla cittadinanza in piena indipendenza, senza però tradurle in azione politica energica, convinta e mirata. Questo  il caso Acqualatina.
Ricordiamo che anche ai tempi dell’ex sindaco Santangelo, costui parlava di “atto dovuto”, quando portò a compimento il famoso “addendum” sul contratto con l’Aser. Atti che di fatto complicavano e ritardavano la riappropriazione della gestione tributi da parte del comune. Il caso della cessione di ulteriori impianti idrici ad Acqualatina si iscrive nella stessa logica.
Forse la pressione sulla cessione di ulteriori reti da far gestire da Acqualatina viene dai costruttori e da quella politica scellerata e trasversale che con l’abuso del territorio e la cementificazione devastante ha tirato a campare.
La cessione degli impianti della lottizzazione del Trentastelle si inserisce forse nella recente modifica della convezione con i costruttori del complesso? Modifica necessaria affinché il costruttore rinnovasse l’impegno alla costruzione di un palazzetto dello sport, come opera di compensazione? Oppure l’accelerazione è dovuta alla sblocco dell’iter di gara per l’ampliamento del depuratore di via del Campo, su un progetto costosissimo targato Acqualatina, considerando che lo scorso 15 ottobre è scaduto il termine per l’apertura delle buste d’offerta per l’appalto? Acqualatina ha di fatto bloccato ulteriori scarichi al depuratore di via del Campo finché l’ampliamento del depuratore non va in porto.
E perché mai, visto che ATO4 ed Acqualatina hanno recentemente bloccato ogni finanziamento idrico per “la città ribelle”, Aprilia dovrebbe cedere per forza impianti (fogne e condotte idriche nuove) al gestore che ne ricava nuovi guadagni?
Vogliamo chiarezza e risposte.
L’unico atto dovuto verso la cittadinanza è la modifica dello statuto comunale secondo i principi di “acqua bene comune”. Una richiesta fatta con petizione popolare il 14 settembre 2010, che a norma di regolamento sarebbe dovuta essere esaminata entro dicembre 2010[2]! Purtroppo neanche il successo del referendum nazionale sull’acqua bene comune è riuscito ad accelerare la procedura!
 
Comitato cittadino acqua pubblica di Aprilia
 


[1] Tribunale Civile di Latina- causa n.7282-2010 Nullità contratto di gestione con Acqualatina e restituzione impianti
[2] L’attuale statuto per l’iniziativa popolare all’Art.10 comma 3 prevede: ”Istanze, petizioni e proposte possono essere presentate da cittadini singoli o associati, alla Commissione per la partecipazione popolare. La Commissione esaminerà l’istanza, la proposta o la petizione e se ritenuta valida, ammissibile, accogliibile la invierà alla Commissione di competenza, la quale, dopo ulteriore esame, la sottoporrà all’esame ed eventuale approvazione del Consiglio Comunale. Tutto il procedimento deve avvenire nel limite temporale di tre mesi dalla presentazione.”

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