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sabato 8 settembre 2012
Pontinia ripartiamo dalla Mira Lanza 350 posti di lavoro, soldi regalati al comune, investimenti di decine di milioni di euro
Iniziamo ad analizzare il progetto e l'impatto del nuovo centro commerciale di Mesa. Cosa c'è nell'area dell'ex sito industriale della Mira Lanza dove sorgerà il più grande centro commerciale della provincia di Latina? Basta leggere i documenti ufficiali per la valutazione di impatto ambientale del progetto per scoprire che, lo stesso progetto, non l'ha visionato nessuno, né sono state presentate osservazioni. E' un po' strano per uno dei più discussi progetti della storia di Pontinia. Le associazioni dei commercianti e gli stessi operatori hanno inviato numerosi comunicati e rilasciato interviste in cui manifestavano dubbi e contrarietà. Ma solo a parole. Chi si legge la V.I.A. Scopre che l'obiettivo principale dell'intervento la messa in sicurezza dell'intero complesso produttivo, mediante rimozione di tutti i prodotti stoccati nei magazzini, serbatoi, impianti e la pulizia di tutte le aree, comprese quelle a verde. Per molte coperture si dichiara la presenza di amianto. Domanda: ma in attesa che inizino i lavori (ammesso che ciò succeda) chi si occupa della messa in sicurezza? Chi ne sorveglia lo stato, l'eventuale degrado e inquinamento? Poi altro obiettivo la rimozione di tutti i materiali contenenti amianto, indagine ambientale su tutto il sito, indagini chimico-fische su campioni di terreno, acque sotterranee. Infine demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso. L'area è gravata dai vincoli della fascia di rispetto di ml 150 dall'argine del canale Linea Pio (legge 1497 e PTPR), piano assetto idrogeologico (PAI), fascia di rispetto archeologico già individuate come da lettera a, comma 3, articolo 13 LR 24/98 per il vincolo idrogeologico. Sono interessati corsi d'acqua in posizione occidentale e a nord del lotto. La rotatoria che sarebbe da realizzare sull'Appia interessa un'area soggetta a vincolo storico-archeologico per i quali si prevedono indagini preventive per non interferire in maniera distruttiva con siti preesistenti. Per tali indagini occorre chiedere informazioni alla Soprintedenza Archeologica che dovrà coordinare eventuali interventi. Quindi non vi è nessuna certezza che tale rotatoria possa essere realizzata ne sembra ne sia stata chiesta apposita autorizzazione. Saranno abbattuti almeno 4 pini e a compensazione ne dovranno essere messi a dimora almeno 40. La VIA è ovviamente contraddittoria quando afferma che non sono previste opere di alterazioni e scavi. Si afferma che il recupero avverrà in un'area molto compromessa per manufatti obsoleti, degradati. Devono essere messe in sicurezza e bonificate addirittura le acque superficiali e le falde sotterranee. Finora si dichiarano allontanate dal sito le materie prime, le parti metalliche (serbatoi, macchinari) e una parte del materiale contenente amianto (la copertura dei fabbricati per una superficie di circa 8.500 mq), lastre in alluminio e altro. Sono in corso invece la qualificazione dei rifiuti esistenti, la rimozione dei rifiuti solidi nella vasca del depuratore, il monitoraggio delle matrici ambientali, la verifica sui pozzi, le analisi chimiche sui campioni prelevati, le analisi di laboratorio del terreno, la verifica dei livelli di contaminazione. Finora si dichiara che tutti gli esami di inquinamento rientrano nella norma.
Continuiamo l'argomento dell'ex stabilimento industriale Mira Lanza che si trova in località Mesa di Pontinia (vicino l'omonima Posta di Mesa dove aveva soggiornato Goethe e di cui lui stesso scriveva e vicino anche il mausoleo di Clesippo) sulla strada statale Appia nel comune di Pontinia. Ultimamente è tornato al centro dell'attenzione in quanto inserito nell'elenco stilato dalla Provincia di Latina tra i siti industriali dismessi e da riqualificare attivando finanziamenti e progetti pubblici. Secondo molti è l'ennesimo segnale evidente che al progetto del mega centro commerciale approvato nemmeno un anno fa in una conferenza di servizi presso la Regione Lazio dove hanno il parere favorevole, tra gli altri Provincia di Latina e comune di Pontinia. Si parlava di quasi 400 posti di lavoro e di investimenti di circa 70 milioni di euro per bonificare, risanare e riqualificare il sito industriale che aveva lavorato dal 1965 al 1989. Nella valutazione di impatto ambientale del progetto del mega centro commerciale approvata con parecchie prescrizioni si informa che sono stati effettuati scavi campione dove sono stati rinvenuti detriti derivanti da demolizione, tubazioni in ca, asfalto. Dai fabbricati si dichiara che devono essere allontanati residui di ossidi di ferro, carbonati calcio, sali di alluminio, calce in polvere, reflui con tensioattivi, amianto friabile. Le dimensioni del progetto sono: mq 32.800 di piano seminterrato per parcheggi, piano terra ipermercato e 79 negozi, una ludoteca, spazio espositivo per prodotti agricoli locali per mq 33.920, il primo piano per attivita' commerciali (30 negozi) e uffici per mq 7.950. Ci saranno 7 corpi scala, 2295 posti macchina. Nella descrizione dell'impatto si dichiara la rimozione di specie vegetali che potrebbe aumentare l'erosione, l'impatto dei venti, diminuzione umidita' maggiori temperature, aumento dell'escursione termica. Tra gli alberi da rimuovere, purtroppo, si dichiara anche di alberi di alto valore storico testimoniale. Per mitigare tale impatto dovranno essere messe a dimora almeno 623 alberi di alto fusto (acero campestre). Le indagini condotte con il magnetometro hanno evidenziato alcune anomalie con successivo approfondimento con tomografia elettrica con una decina di siti anomali a rischio dove procedere con pozzetti esplorativi che hanno fatto rinvenire detriti, tubazioni, asfalto sepolti sotto terra. Negli interventi di mitigazione viene evidenziato il forte impatto naturale, ambientale e architettonico sulla strada Appia che muterà completamente il suo aspetto ultra centenario. Tale impatto ovviamente non può essere risolto e vanno realizzate opere di genere diverso sulle rotatorie necessarie per garantire la sicurezza stradale. Anche per questo si prevede di riqualificare il Mausoleo di Clesippo con estirpazione delle essenze vegetazionali, pulitura con sabbiatura del Mausoleo stesso e la posa in opera di segnaletica informativa, la staccionata in legno, panchine di sosta e lampione alimentato da impianto fotovoltaico.
Concludiamo l'esame della valutazione di impatto ambientale della ristrutturazione dell'ex stabilimento della Mira Lanza sull'Appia in località mesa destinato a diventare il più grande centro commerciale della provincia di Latina. A quasi un anno dalla sua approvazione l'inizio dei lavori, ma anche la redazione del progetto definitivo sembrano molto lontani, almeno stando alle cronache. Nessuna notizia anche per le opere a carico del comune e della collettività per favorire l'ennesima azienda privata. Guadagno privato, spese ed oneri pubblici? Per far approvare il progetto il comune di Pontinia si è dovuto impegnare in modo pesante come risulta dalla VIA, per la costruzione della rotatoria sulla strada statale Appia al km 86.330. Infatti si legge che il comune in ogni caso sarà interamente responsabile della buona riuscita delle opere, della conservazione, stabilità, resistenza. Il progetto e tutte le autorizzazione saranno sempre a carico del comune di Pontinia e chiunque (Anas, Polizia Stradale ecc.) potrà impartire al comune ordini, impegni, obblighi e imporre a costruire anche altre opere complementari integrative. Tutte le spese e gli oneri, viene più volte ribadito, saranno a carico del comune fino al collaudo, compresi i vizi occulti, le spese di esproprio, la sede stradale provvisoria per le deviazioni durante le opere, tutta la segnaletica orizzontale e verticale, le modifiche alle opere idrauliche, l'impianto di illuminazione stradale per tutto il tratto interessato. Le spese e i canoni elettrici, la posa in opera, la cura e la manutenzione delle essenze arboree, la fornitura e posa in opera delle barriere metalliche sono altri oneri a carico e a spesa del comune e il comune sarà anche chiamato a rispondere di eventuali danni per incidenti stradali che dovessero accadere nel tratto interessato dalle opere. Dovrà pertanto pagare i danni a persone, automezzi e materiali. Il comune continuerà ad essere l'unico responsabile della sicurezza e stabilità delle opere anche dopo il collaudo e la consegna all'Anas. A garanzia di eventuali danni il comune dovrà inoltre versare una cauzione di 250.000 €. In merito al traffico non si ravvede alcun problema al traffico veicolare. Viene da chiedersi: se il traffico analizzato non subirà particolare aumento come si giustifica l'intervento? Cioè se in pochi andranno al mega centro commerciale qual'è la giustificazione economica dell'intervento? Se ci saranno pochi veicoli che accedono, quindi pochi clienti chi pagherà le spese di decine di milioni dell'intervento? Come e chi pagherà gli stipendi degli oltre 300 posti di lavoro previsti? E di tutte le spese di gestione, manutenzione, tasse, oneri e imposte? A Pontinia inoltre dopo il cambio d'uso del vecchio albergo e ristorante in attività commerciale, la realizzazione di migliaia di mq per la vendita con nuovi edifici, la previsione di altri migliaia di mq destinati a vendita nella zona artigianale del Tavolato (che stenta a decollare, anzi non c'è previsto o in atto alcun intervento) siamo sicuri della convenienza del mega centro commerciale di Mesa? E' sbagliato lo studio del traffico o del fatturato? Sparirà mai il monito verso lo sviluppo sbagliato, l'inesistente progresso infinito e continuo in nome solo del denaro e della speculazione? Pontinia tornerà all'agricoltura?
Da il settimanale di Latina
Pontinia, il progetto promosso dalla Provincia http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5d80bedcb/pag25lepini.pdf
Siti dismessi da riqualificare, ex Mira Lanza in pole position SITI industriali abbandonati messi in bella mostra dalla Provincia di Latina. È questo lo scopo con il quale l’ente provinciale ha aperto un sito internet (www.sitiindustrialiprovincialatina.com) in cui sono stati inseriti ben 33 siti industriali dismessi presenti in tutto il territorio provinciale di Latina. Tra questi siti figura anche quello della ex Mira Lanza, presente nel territorio di Pontinia. Lo scopo del sito internet è quello di rivalutare questi ruderi industriali ormai dimenticati da anni. Per ogni sito industriale dimesso, gli esempi sono 33 e si va dalla Coming di Aprilia fino all’ex Goodyear di Cisterna, c’è una scheda riassuntiva con foto e informazioni varie. Per l’ex Mira Lanza il sito internet ricorda l’anno in cui fu messa in attività, il 1965, e quello in cui fu chiusa, il 1989.
«L’esperienza nazionale ed internazionale - spiega l'assessore alle attività produttive della provincia di Latina, Silvio D'Arco - ha dimostrato come molto spesso la riqualificazione dei grandi siti dismessi rappresenta un’opportunità di sviluppo economico e di riqualificazione urbana di significativa importanza per un territorio. In questo senso, il progetto vuole essere il punto di partenza per una riflessione più ampia che affronti lo studio dei siti sotto diverse prospettive: ambientale, urbana, economica ed occupazionale, solo per fare alcuni esempi». Anche il sito della ex Mira Lanza, quindi, è inserito all’interno di questo progetto provinciale. A questo punto, però, sorge una piccola riflessione: perché inserire il sito della ex Mira Lanza all’interno del progetto di riqualificazione quando per il sito industriale è già stato avviato l’iter per trasformarlo in centro commerciale? Infatti, rispetto agli altri siti dismessi, vedi Gial e Nexans di Latina, quello di Pontinia già dovrebbe avere un investitore ed un progetto preciso, a differenza di tutti gli altri che ancora sono in attesa di un’idea. Provincia di Latina e comune di Pontinia sembrano lavorare su binari paralleli e questo rende il tutto meno chiaro sul futuro dell’ex Mira Lanza. Riccardo A. Colabattista
ex Mira Lanza quando si temevano affari e sospetti
Sul centro commerciale sono iniziati ad addensarsi pesanti dubbi sin da prima che la giunta comunale, il 20 dicembre 2007, ha approvato la delibera in cui ha dato il beneplacito, almeno in fase preliminare, all'idea - fino ad ora rimasta tale - della Nuova Edilizia Srl di realizzare un centro commerciale al posto della ex Mira Lanza. In realtà l'affare sembra essere più complicato del previsto. L'investimento iniziale, solo per comperare la proprietà - fino ad ora c'è solo un atto preliminare di vendita con la Reckitt Benckiser, attuale proprietaria dell'area - e sanarla, sembra essere abbastanza esoso.
Per l'acquisto del complesso si parla di una cifra vicina ai 5 milioni di euro. Per la bonifica, è ormai quasi certa la presenza di fusti interrati contenenti sostanze chimiche, le stime variano dai 2 milioni di euro fino ai 3,5 milioni di euro. Dai 7 agli 8,5 milioni di euro andranno spesi prima di mettere anche solo un mattone del futuro centro commerciale.
Una spesa ingente - senza considerare la realizzazione del centro commerciale stesso - che, invece, cozza con le prospettive di mercato. Perché, in realtà, Mesa di Pontinia e, in particolare, lo stabilimento dell'ex Mira Lanza, viene considerata zona neutra. Lontana dalle maggiori infrastrutture viarie e dai grandi centri abitati. Discorso ben diverso da Castel Romano o da Valmontone.
Dubbi che sorgono spontaneamente, di fronte ai quali non si erge nulla a fare un'azione di contrasto. Perché, ed è un altro fatto, la Nuova Edilizia Srl, al di là della lettera che è pervenuta in Comune e che ha dato il via a tutto, non ha ancora presentato nemmeno la bozza di un piano industriale. Fino ad ora l'unica convenienza è quella di aver trasformato, almeno virtualmente e per il futuro, così come consentono le norme del Piano regolatore vigente a Pontinia dal 1996, quel terreno da zona industriale a zona commerciale. Il che aumenta, secondo i valori di mercato, il prezzo sia del terreno che della eventuale costruzione.
Fino ad ora, insomma, l'operazione della Nuova Edilizia Srl sembrerebbe configurarsi come un'operazione immobiliare, dietro a cui c'è l'intuizione di fare dell'ex stabilimento della Mira Lanza un grande centro commerciale. La società potrebbe, ed è una prospettiva abbastanza concreta, insieme con la stessa Reckitt Benckiser e altre grandi società, magari operanti nel settore commerciale, fare una nuova società che poi investa, costruisca e venda gli spazi. Il ritorno in termini di benefit per il Comune, di tasse da pagare e in termini di occupazione è ancora tutto da vagliare.
Quello che potrebbe esserci, con buona approssimazione, è un ritorno sotto il punto di vista delle ditte di trasporti e delle società che operano nel settore edilizio. I disagi potrebbero essere parecchi, e non solo per il settore commerciale. Basti pensare al settore viario. L'Appia dovrebbe essere teoricamente in grado di sopportare il traffico di qualche migliaio di vetture contemporaneamente.
Tanti i dubbi, quindi, e poche le certezze. Pare che il piano industriale, insieme con il progetto, possa arrivare entro breve.
Servirà a fugare tutti i motivi di incertezza?
Graziano Lanzidei
http://www.provincialatina.tv/notizie/dettaglio.php?id=19809
(04-04-2008)
Ex Mira Lanza, bomba chimica?
Sabato 10 Giugno 2006 IL MESSAGGERO
Ex Mira Lanza, bomba chimica?
di ALDO CEPPARULO
«Correte all’ex stabilimento della Mira Lanza, brucia tutto». Così ieri, poco dopo le 8 del mattino, al 115 , il numero di emergenza dei vigili del fuoco.
Immed iato l’intervento della squadra di Latina che nella fabbrica dismessa si è trovata ad arginare un incendio divampato al primo piano.
Il team di fire rescue guidato dal caposquadra Daniele Mercuri è stato costretto a indossare le maschere “autoprottetrici ” per scongiurare un avvelenamento da inalazione di vapori tossici. La brutta scoperta, infatti, i vigili del fuoco l’hanno avuta quando hanno scoperto che nella fabbrica chimica chiusa da quasi vent’anni e dimessa si nasconde un grande deposito di combustibili in fusti e di reagenti chimici ad alto tasso di pericolosità. «E’ una bomba chimica spiega il caposquadra Mercuri annerito dalla fuligine pensavamo di trovarci dinanzi e cartoni, invece... ».
Invece nello stabilimento dismesso e abbandonato da quasi un ventennio gli uomini del 115 hanno scoperto un nauseabondo deposito di sostanze liquide velenose: tredici bidoni da 200 litri di carburante, altri quaranta da venti litri sempre di carburante, ma anche una ventina di bidoni con un reagente (lo xilene ) che i chimici annoverano tra le sostanze altamente infiammabili e con un enorme potere corrosivo. Il lavoro dei vigili del fuoco si è protratto per oltre quattro ore prima di riuscire a domare il rogo dal fumo nerastro e nauseabondo. I vigili del fuoco hanno chiesto l’intervento dei carabinieri della Stazione di Pontinia per stilare un allarmato rapporto sullo status di un gigantesco complesso industr iale alla deriva da anni ma che cela nel suo ventre delle pericolose sorprese. E dire che potrebbe rivelarsi una “bomba ecologica” non è azzardato visto il duro lavoro toccato ieri ai vigili del fuoco. Lo stabilimento Mira Lanza di Pontinia fu inaugurato nel 1966 grazie alle agevolazioni della “Cassa del Mezzogiorno”. Ha prodotto detersivi a pieno ritmo (oltre 300 operai) fino alla seconda metà degli Anni 70. Con il declino dell’azienda, l’industria di Mesa cessò la produzione e venne chiusa nel luglio del 1989. Il gruppo Reckitt-Benckiser, proprietario della struttura, ha avanzato nel passato diverse proposte di riconversione del sito: invano. Ieri, durante l’incendio, è accorso anche il rappresentante pontino della Reckitt-Benckiser, l’ingegner Giovanni Ferrarese.
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