Sisto, fiume inquinato: problemi gravi
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di Christian Capuani
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PONTINIA - Disagi per gli agricoltori di Pontinia per l’impossibilità di utilizzare l’acqua del fiume Sisto all’altezza della Migliara 48 - una zona di aperta campagna, occupata per la maggior parte da case e insediamenti agricoli - dopo che l’amministrazione comunale e il Consorzio di bonifica hanno disposto il divieto di prelevare acqua a scopo irriguo.Il motivo è da ricondursi allo stato d’inquinamento del fiume, le cui acque sono torbide in diversi zone. Un problema di non poco conto per gli agricoltori, alle prese con una delle stagioni più torride e meno piovose degli ultimi anni.
Sulla situazione di grave degrado del fiume Sisto l’ambientalista Giorgio Libralato, presidente dell’associazione «Pontinia ecologia e territorio», ha chiesto lumi alle amministrazioni, ricordando l’episodio delle scorse settimane che ha visto la denuncia ai danni di alcuni pescatori di frodo per aver gettato le reti nel Sisto e aver catturato specie protette.
«Chi è che deve sorvegliare affinché il divieto venga rispettato? E che fine ha fatto il pesce sequestrato?» si chiede Libralato, che chiede dettagli sulla disposizione data dal Comune di Pontinia e dal Consorzio di bonifica.
Sul problema è intervenuto anche il circolo Pd di Pontinia: «Ritorna prepotente un tema fondamentale - sottolinea Ersilia Zappone, esponente del coordinamento comunale del Partito democratico - che lega nella nostra terra la storia e l’economia di oggi: la tutela del lavoro della bonifica e la salute dei nostri canali e fiumi, che si traduce in risorsa fondamentale per la nostra agricoltura. Esprimiamo la nostra solidarietà per chi si trova già penalizzato da questa ulteriore emergenza e ci auguriamo che ciascuno, nelle responsabilità che ricopre, si adoperi per chiarire le cause e risolvere quanto prima questa situazione>.
Sulla situazione di grave degrado del fiume Sisto l’ambientalista Giorgio Libralato, presidente dell’associazione «Pontinia ecologia e territorio», ha chiesto lumi alle amministrazioni, ricordando l’episodio delle scorse settimane che ha visto la denuncia ai danni di alcuni pescatori di frodo per aver gettato le reti nel Sisto e aver catturato specie protette.
«Chi è che deve sorvegliare affinché il divieto venga rispettato? E che fine ha fatto il pesce sequestrato?» si chiede Libralato, che chiede dettagli sulla disposizione data dal Comune di Pontinia e dal Consorzio di bonifica.
Sul problema è intervenuto anche il circolo Pd di Pontinia: «Ritorna prepotente un tema fondamentale - sottolinea Ersilia Zappone, esponente del coordinamento comunale del Partito democratico - che lega nella nostra terra la storia e l’economia di oggi: la tutela del lavoro della bonifica e la salute dei nostri canali e fiumi, che si traduce in risorsa fondamentale per la nostra agricoltura. Esprimiamo la nostra solidarietà per chi si trova già penalizzato da questa ulteriore emergenza e ci auguriamo che ciascuno, nelle responsabilità che ricopre, si adoperi per chiarire le cause e risolvere quanto prima questa situazione>.
Sabato 25 Agosto 2012 - 19:13
Ultimo aggiornamento: 19:39
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