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martedì 17 luglio 2012
efficienza energetica direttiva UE per ristrutturazione obbligatoria edifici pubblici
Efficienza energetica: via libera alla nuova direttiva UE
Ristrutturazione degli edifici pubblici tra le misure obbligatorie per ridurre i consumi
di Rossella Calabrese
17/07/2012 - È stato raggiunto giovedì scorso dal Consiglio Europeo l’accordo sulla proposta di direttiva sull’efficienza energetica, (http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2012/proposal-for-a-directive-of-the-european-parliament-and-of-the-council-on-energy-efficiency-and-repealing_12799.html)
che introdurrà misure obbligatorie come, ad esempio, la ristrutturazione degli edifici pubblici.
“La nuova direttiva sull’efficienza energetica - ha dichiarato il relatore del Parlamento Europeo, Claude Turmes (Verdi / ALE, LU) - sancisce per legge l’obiettivo di efficienza del 20% e prevede misure vincolanti che contribuiranno a colmare il divario che separa l’UE dal raggiungimento della riduzione dei consumi energetici del 20% entro il 2020. Ancora più deve essere fatto per colmare questa lacuna.
Raggiungere gli obiettivi UE di risparmio energetico ha senso non solo per migliorare la nostra sicurezza energetica e contrastare il cambiamento climatico, ma anche, in un più senso ampio, perché può stimolare l’attività economica e creare milioni di posti di lavoro, abbassando le bollette energetiche per le imprese e le famiglie e ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni di energia”.
Riqualificazione degli edifici
La direttiva impone agli Stati membri di ristrutturare il 3% della superficie totale di “edifici riscaldati e /o raffreddati posseduti ed occupati dal istituzioni del governo centrale”. L’obbigo si applica agli edifici con un “metratura utile totale” di oltre 500 m² e, a partire da luglio 2015, di oltre 250 m². Gli Stati membri possono anche utilizzare mezzi alternativi per raggiungere un risparmio energetico equivalente, ad esempio la completa ristrutturazione.
Diagnosi energetiche
Tutte le grandi imprese dovranno sottoporsi a un audit energetico. Questi controlli dovranno iniziare entro tre anni dall’entrata in vigore della direttiva ed essere effettuata ogni quattro anni, da esperti qualificati e accreditati.
Efficienza nel riscaldamento e raffreddamento
Gli Stati membri dovranno effettuare e notificare alla Commissione, entro il dicembre 2015, una “valutazione globale” delle possibilità di applicazione della cogenerazione ad alto rendimento e del teleriscaldamento e raffreddamento. Ai fini della valutazione, gli Stati membri dovranno effettuare una analisi costi-benefici - una proposta introdotta dai deputati - sul loro territorio in base alle condizioni climatiche, di fattibilità economica e di idoneità tecnica.
Finanziamento degli impianti
I deputati hanno anche proposto di istituire strutture di finanziamento per misure di efficienza energetica. Gli Stati membri dovrebbero facilitare la creazione di questi impianti o l’uso di quelli esistenti.
Obiettivi comunitari e nazionali
La direttiva stabilisce misure comuni per garantire che l’UE raggiunga l’obiettivo di utilizzo del 20% in meno di energia entro il 2020. Ciascuno Stato membro dovrà impostare il proprio obiettivo e presentare un piano nazionale di azione per l’efficienza ogni tre anni, nel 2014, 2017 e 2020. La Commissione europea dovrà valutare, entro giugno 2014, i progressi compiuti.
Le prossime tappe
Il voto finale sulla proposta di direttiva è previsto per settembre.
(riproduzione riservata)
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