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venerdì 8 giugno 2012
Pontinia, turbogas la Gdf rinuncia al progetto
La GdF Suez rinuncia alla turbogas
Stop all’impianto osteggiato dal Comune
Il sindaco di Pontinia Tombolillo esulta. La società francese: «Scelte aziendali»
PONTINIA - La centrale turbogas di Mazzocchio non verrà realizzata. La decisione arriva direttamente dalla GdF Suez, che con una comunicazione ufficiale recapitata ieri al Comune di Pontinia ha comunicato di aver rinunciato alla realizzazione del progetto. La società che nel 2010 ha rilevato l’Acea Electrabel alza bandiera bianca nella disputa giudiziaria che andava avanti da anni tra ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato e al presidente della Repubblica. Rinuncia al progetto «per opportunità di scelte aziendali». Del resto la prima valutazione d’impatto ambientale rilasciata dal ministero dell’Ambiente risale addirittura al dicembre 2005. Da allora la strenua opposizione del Comune aveva rallentato e rinviato alle calende greche l’ok definitivo alla centrale. «Per noi è una grande vittoria - dichiara a caldo il sindaco di Pontinia, Eligio Tombolillo - sono contentissimo».
Il gruppo energetico francese ha comunicato la sua decisione chiedendo agli organi preposti di soprassedere alle procedure ancora in essere per il rilascio delle autorizzazioni per la centrale. La missiva è stata inviata ai ministeri competenti, alla Regione Lazio, alla Provincia di Latina e ai Comuni di Pontinia (che avrebbe dovuto ospitare l’impianto) e Sezze (interessata dal passaggio del metanodotto che doveva esser collegato alla centrale. «Ogni tanto Davide può battere Golia - gongola il sindaco Tombolillo - è una bella vittoria anche alla faccia di chi pensava che non potessimo fronteggiare una multinazionale. Ci abbiamo speso soldi per i ricorsi giudiziari ma siamo soddisfatti».
La battaglia giudiziaria contro l’impianto di Mazzocchio da 400 megawatt partì nel 2007, quando l’amministrazione di centosinistra - sulla spinta dell’iniziativa d’opinione portata avanti dall’allora Rete civica contro la turbogas - si oppose al progetto in Regione e al Tar. Fu impugnata la prima valutazione d’impatto ambientale e poi venne contestata anche l’autorizzazione integrata ambientale. Il Tar e il Consiglio di Stato diedero alternativamente ragione all’azienda titolare del progetto, che fu poi rilevata dal colosso italobelga Acea Electrabel, a sua volta acquisito dalla Gdf Suez. Per opporsi al progetto l’amministrazione presentò ricorso anche al Capo dello Stato, che poi ripassò la palla al Tar.
«È una vittoria che premia le nostre scelte - sostiene Tombolillo - il nostro indirizzo è orientato verso lo sviluppo di altre fonti d’energia, come il fotovoltaico, che ha il suo impatto ma ben diverso. In questo modo pensiamo di rafforzare il nostro impegno per lo sviluppo di un settore agro-alimentare d’eccellenza nel nostro territorio».
Venerdì 08 Giugno 2012 - 10:50
Ultimo aggiornamento: 10:51
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