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mercoledì 6 giugno 2012
Pontinia, Danieli nasce obbedienza civile per l'acqua pubblica
Acqua pubblica nasce obbedienza civile per risultato referendum
I documenti restano nel cassetto. Intanto i comitati sono pronti alla protesta
La battaglia dell’acqua
Il Comune di Pontinia adottò due delibere per la gestione pubblica
Nasce Obbedienza Civile,
il movimento per il rispetto
del risultato del Referendum
Ad un anno di distanza dal
referendum a favore del ritorno
all’acqua pubblica Pontinia si
mobilita nuovamente per accelerare
i tempi per far rispettare il
volere popolare sancito nello
scorso giugno. L’amministra -
zione comunale locale ha semsipre professato il voler di abbandonare
Acqualatina e tornare
alla gestione pubblica dell’ac -
qua. Il primo documento della
vecchia amministrazione Tombolillo
è datato 2007 con una
delibera ufficiale. Da quella data,
dopo cinque anni di distanza,
poco si è fatto veramente. Il
Sindaco ha sempre imputato
questo ritardo alla mancanza di
leggi nazionali che impongano
un netto taglio con le società
private. Basti pensare che in
una seconda delibera del 2008semsi
legge che il Comune di Pontinia
respinge «le modifiche alla
Convenzione di cooperazione
ATO4 poiché non conformi
alla convenzione di cooperazione
tipo prevista dalla legge regionale
6/96 ed introdotte successivamente
senza l’approva -
zione espressa dal consiglio
comunale di Pontinia». In attesa
che il Governo faccia rispettare
il volere popolare emerso
dal referendum il Comitato al
Ritorno all’Acqua pubblica,
che presto si costituirà ufficialmente
anche a Pontinia, sta già
lavorando all’iniziativa nazionale
denominata «Obbedienza
Civile». «Questo progetto – af -
ferma Gianpaolo Danieli, attivoper la costituzione del comitato
-, partito già a livello nazionale
e attivo in maniera positiva ad
Aprilia, punta a far rispettare
il risultato del referendum.
Con questa ‘Obbedien -
za Civile’ si punta a
sensibilizzare la
cittadinanza affinché
si possa
eliminare il 7%
dalle bollette di
Ac qual atin a».
Una percentuale,
quella del
7%, derivante
dal guadagno
massimo che
una società privata
può chiedere
per la gestione
dell’a cqua
pubblica. Il
comune di Pontinia,
quindi,
pur avendo ben
due delibere a
suo favore, per
il ritorno alla
gestione pubblica,
ancora non ha saputo
staccarsi dalla società Acqualatina.
Nonostante poi il referendum,
il sindaco Tombolillo e la
sua giunta sembra non possano,
o non vogliano, spingere
sull’acceleratore ed assecondare
un volere popolare rilevante,
in Italia e a Pontinia.
Riccardo A. Colabattista Latina Oggi 5 giugno 2012
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