Pontinia la via lungobotte quella dei roghi e dei piromani

Da anni nel comune di Pontinia in molte zone si ripetono nello stesso periodo, nella stessa zona, con le stesse modalità i roghi dolosi delle fasce frangivento, degli alberi, della vegetazione lungo strade e canali. E' un danno erariale evidente oltre che ambientale, sociale. Non è certo un bel biglietto da visita per chi viene da fuori e volesse investire a Pontinia. E' strana questa coincidenza che il altri comuni hanno cercato di risolvere, per esempio, obbligando i frontisti (i proprietari, locatari, affittuari, detentori a vario genere) di tenere pulito per evitare incendi. Non ci sono prove nè nessuno pensa che i responsabili dei roghi e dei danneggiamenti siano i frontisti. però sicuramente avranno visto movimenti strani. Persone che si fermano con macchine e furgoni senza motivo apparente che gettano oggetti di piccole dimensioni per poi ripartire. E guarda caso dopo qualche ora si sviluppa l'immancabile rogo doloso. Siccome una sola lingua la capiscono tutti, quella economica, delle due l'una: o premiamo chi dà indicazioni su chi provoca i roghi dolosi oppure puniamo i frontisti che non danno notizie sui responsabili, per esempio aumentando l'Imu al massimo. Ecco sopra le immagini di oggi sulla via Lungobotte e sui roghi immancabili, esattamente dove erano accaduti un anno fa, l'anno prima, 3, 4, 5.... oltre alla vegetazione erano stati danneggiati i cavi e le centraline telefoniche. Scommettiamo che se agiamo economicamente i roghi diminuiscono?

acqua razionata emergenza a Sezze, Sonnino, Pontinia bilancio, cani, solidarietà Emilia

http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/120630latina/index.html#/22/ Sezze acqua consiglio comunale straordinario convocata l'assise domenica mattina per fronteggiare l'emergenza per la riduzione del flusso a causa della guerra Dondi - Acqualatina. Sonnino la carenza del flusso idrico e i disagi dovuti al ritardo della comunicazione da parte di Acqualatina http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/120630latina/index.html#/26/ Pontinia ti affido un amico, campagna contro il randagismo, le iniziative della giunta a difesa degli animali, chiesto il finanziamento per la sterilizzazione. Bilancio la giunta prende tempo, tra le spese 600 mila euro per il campo sportivo, contributi alle associazioni possibili tagli. Pontinia Solidale le iniziative decollano, stasera raccolta di fondi, aiuti all'Emilia 1.300 adesioni

venerdì 29 giugno 2012

Pontinia, l'udc riporta il pericolo biomasse, notte bianca, salsiccia, piatto tipico pontino

Nella pagina di Pontinia de Il settimanale di Latina in edicola il 30 giugno: di Gianpaolo Danieli oggi la notte bianca e un km di salsiccia; notizie dalla regione Lazio incentivi per il fotovoltaico; di Donatella di Maria “il piatto tipico pontino” iniziativa di Comune e Fipe di Giorgio Libralato dopo la turbogas sponsorizzata dall’udc ritorna il progetto inquinante della centrale a biomasse, a rischio l’agricoltura. Poi sul giornale offerte di lavoro e: Presentata la dodicesima edizione redatta da Legambiente e Touring Club Italiano Guida Blu 2012, Sperlonga la migliore della nostra regione Assegnate le tradizionali "vele" a 378 Comuni marini e lacustri di tutta la penisola italiana Premiate con il massimo di cinque vele solo 13 località balneari e 6 lacustri. Dignitoso il Lazio Qualcuno è già andato in ferie, qualcuno sta per andarci, qualcuno partirà ad agosto e qualcun altro non sa ancora se partirà. Tranne che quest'ultima categoria, che per la crisi pare abbia avuto un incremento, tutti gli altri hanno davanti una sola e unica domanda: dove andare? Eppure la risposta potrebbe essere più semplice di quello che si pensa.... Ondate di calore, un numero verde per chiedere aiuto. Il Ministero della Salute ha dato il via all’operazione “Estate sicura”. Tutti i giorni dalle 8 alle 18, compreso il sabato e la domenica, sarà attivo ilnumero gratuito nazionale 1500che fornirà direttamente ai cittadini informazioni e consigli su come difendersi dal caldo e indicazioni sui servizi e sugli altri numeri verdi attivati dalle Regioni e dai Comuni, in particolare per fornire supporto alle persone anziane e agli altri soggetti che soffrono di più l’aumento delle temperature. Continua a leggere su Il Settimanale in edicola oppure acquista un abbonamento online. http://www.ilsettimanaledilatina.it/ Questo il mio articolo della scorsa settimana Come ogni anno con l'arrivo dell'estate si presentano gli stessi problemi. Quindi se potessimo unire buon senso, esperienza, conoscenza del territorio, prevenzione, risparmio economico gli interventi da fare sarebbero noti a tutti e facilmente individuabili. Partiamo dalla solita moria dei pesci dovuta per vari motivi sempre nel fiume Linea, sempre in corrispondenza della località Mesa. Le cause sono scarichi vietati, inquinamento, errata gestione del regime idraulico. Secondo l'assessore all'ambiente del comune di Pontinia il fatto è noto e desolante e doveva essere prevenuto dal coordinamento dei vari enti. Ovviamente il coordinamento non si è fatto e si è già verificata la prima immancabile moria. Nei comuni più attenti poi si previene il fenomeno criminale degli incendi, per esempio con la pulizia del bordo delle strade, dei fossati e dei canali. In altri si obbligano a tale attività i “frontisti” (i proprietari di terreno che confinano verso la strada e i corsi d'acqua). E' strano, come conferma l'assessore Battisti, che ogni anno si ripetano questi danni nello stesso punto, periodo e modo e nessuno intervenga in alcun modo. I primi “fuochi” sono già arrivati alle porte di Pontinia sabato e domenica sulla via lungo botte, la strada dei piromani. Poi sono note alle cronache nazionali le discariche abusive nelle campagne di Pontinia che hanno portato all'arresto di 3 persone per associazione a delinquere. Basta girare le strade e si vedono evidenti segni di degrado. La più famosa è la zona poco trafficata della Migliara 49, via Lungo Ufente a ridosso dei Gricilli (guarda caso l'unica zona SIC ZPS del comune di Pontinia). La guardia di finanza a settembre ha trovato di tutto: diossina, eternit, materiale chimico. Ma basta avere occhi per vedere. Nuovi cumuli di rifiuti, molti di eternit sono visibili. Spesso l'abbandono di rifiuti si accompagna, ovviamente, ai roghi per cancellare la vista o le prove. Il tutto, sembra, nel totale disinteresse. Come dice l'assessore all'ambiente noto a tutti e manca il coordinamento. Anche la sicurezza delle strade lascia a desiderare, si notano segnali pericolanti (quindi diventano un pericolo per chi transita), bruciati, così come pali telefonici e dell'energia elettrica sui margini delle strade. Nonostante il pericolo rimangono lì. Come dice Battisti tutto noto manca il coordinamento. Al che ci si chiede: mancano i soldi? No questi vengono spesi (oltre 600 mila €) per rifare il manto (sintetico) del campo di calcio. Siamo tutti d'accordo che lo sport toglie i ragazzi dalla strada. Magari li manda a scommettere nelle ricevitorie dopo essersi vendute le partite... Nelle famiglie sane i soldi vengono spessi per le priorità della sicurezza, in favore di tutti e non di pochi, per le necessità e non per quello che a volte sembra un lusso. E come sanno gli operatori sanitari prevenire è meglio che curare. Se ci fossero, tra gli amministratori, medici e infermieri staremmo meglio? Cosa fare per prevenire il degrado? Altre amministrazioni sorvegliano, controllano, guidano, informano. Si potrebbe incarica la protezione civile a prevenire?

oggi a Sabaudia Libero Grassi cara mafia ti sfido

COMUNICATO STAMPA: www.laruslegambiente.it Venerdì 29 giugno, alle ore 18.00, presso la sala del museo Emilio Greco di Sabaudia (in piazza del Comune), il circolo Larus Legambiente di Sabaudia, insieme al presidio di Libera Sabaudia "G. Siani", presenta il libro-fumetto "Libero Grassi. Cara mafia, io ti sfido", edizioni Round Robin, realizzato con la collaborazione dell'associazione antimafia "daSud". Alla presentazione parteciperanno gli autori del fumetto, Laura Biffi, dell'Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente e Raffaele Lupoli, giornalista de La Nuova Ecologia, Antonio Turri, coordinatore regionale di Libera e Marco Omizzolo, coordinatore provinciale di Legambiente. Sono state invitate le autorità locali. Per il circolo Larus Legambiente si tratta di un'altra occasione per discutere di legalità e democrazia e per conoscere, attraverso il graphic novel, la storia coraggiosa di Libero Grassi, uomo e imprenditore siciliano che non accettò di pagare il racket mafioso del pizzo e denunciò pubblicamente i suoi estorsori. La sua scelta coraggiosa gli è costata la morte, il 29 agosto del 1991 ma è servita anche da esempio a migliaia di persone per ribellarsi alla prepotenza e violenza mafiosa. Per il suo omicidio sono stati condannati nel 2004 i boss Francesco e Salvo Madonia. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Il direttivo del circolo Larus Legambiente di Sabaudia

bonus 50% irpef ristrutturazioni edilizie già operativo

Bonus 50% ristrutturazioni operativo, in vigore il Dl crescita Nuova detrazione valida probabilmente anche per le spese sostenute dopo l’entrata in vigore del decreto, ma riferite a lavori già iniziati di Paola Mammarella 29/06/2012 - In vigore da subito le detrazioni fiscali del 50% per gli interventi di ristrutturazione. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 83/2012, contenente misure urgenti per la crescita del Paese. Ma se il bonus maggiorato è già operativo per le ristrutturazioni, la situazione cambia per gli interventi di riqualificazione energetica, che vedranno cambiare il regime fiscale con l’arrivo del nuovo anno. RISTRUTTURAZIONI Le spese sostenute dal 26 giugno 2012, data di entrata in vigore del Decreto Sviluppo, al 30 giugno 2013, sono agevolate con una detrazione fiscale del 50% fino a un tetto di spesa di 96 mila euro. Si tratta di una maggiorazione “a tempo” rispetto ai bonus del 36%, studiata per dare nuovo impulso all’edilizia e all’iniziativa privata. Cosa accade per i lavori già iniziati I lavori di ristrutturazione che iniziano dopo il 26 giugno 2012 beneficiano direttamente della detrazione al 50% e del tetto di spesa di 96 mila euro. In base al testo, la detrazione maggiorata dovrebbe valere da subito anche se i lavori sono iniziati prima dell’approvazione del decreto. Come si legge all’articolo 11, il bonus del 50% vale infatti per tutte le spese documentate sostenute dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 30 giugno 2013. Per il calcolo dell’agevolazione non sarebbe quindi importante quando è partito il cantiere per la ristrutturazione dell’edificio, ma la data in cui è stata affrontata una determinata spesa. Ad ogni modo, potrebbero rendersi necessari i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate. Se il testo del decreto lascia intendere che una spesa sostenuta dopo il 26 giugno 2012, ma riferita a un intervento iniziato in precedenza, è agevolata col nuovo regime fiscale, ci si può chiedere come comportarsi con il tetto di spesa, che con la precedente normativa ammontava a 48 mila euro. Dato che il decreto per la crescita non specifica nulla a riguardo, i lavori iniziati prima del 26 giugno potrebbero rimanere soggetti alla legge previgente, ma si potrebbe anche optare per l’estensione retroattiva delle nuove regole. RIQUALIFICAZIONI ENERGETICHE Le detrazioni del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici rimarranno invece in vigore fino al 31 dicembre 2012. Come già stabilito dalla Manovra Salva Italia, il decreto per la crescita conferma che dal primo gennaio 2013 gli interventi di riqualificazione energetica saranno assimilati alle ristrutturazioni, così come le agevolazioni loro riconosciute, che quindi passeranno al 50% fino al 30 giugno 2013. Anche in questo caso, l’Agenzia delle Entrate potrebbe dover chiarire se gli interventi già iniziati, che si protraggono nel 2013, subiranno o meno il passaggio della detrazione dal 55% al 50%. Il testo specifica infine che restano invece fermi i valori massimi di detrazione. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2012/06/normativa/bonus-50-ristrutturazioni-operativo-in-vigore-il-dl-crescita_28331_15.html

5. conto energia Passera anticipa soglie più flessibili

Quinto Conto Energia, Passera anticipa soglie più flessibili Previsti premi per sostituzione coperture in amianto e utilizzo di materiali europei di Paola Mammarella 29/06/2012 - Novità in vista per il quinto Conto Energia. Che come anticipato dal Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, durante un'audizione in Commissione Ambiente della Camera, dovrebbe contenere premi per la sostituzione delle coperture in eternit e soglie flessibili per l’accesso al registro. Secondo Passera, grazie al nuovo decreto, l’Italia dovrebbe rimanere ai primi posti del mercato mondiale del fotovoltaico, con circa 2 mila Mw installati all’anno. Livelli che dovrebbero consentire il superamento degli obiettivi europei del 20-20-20, riducendo gli sprechi e gli oneri eccessivi sulla bolletta. Il Ministro ha anticipato che la nuova stesura dei decreti tiene conto di molte richieste avanzate da Regioni e Parlamento, ma anche delle osservazioni dell’Unione Europea. In particolare, ci sarà più flessibilità nella definizione delle soglie per l’accesso al registro, con esenzioni per gli impianti innovativi, a concentrazione, per quelli che sostituiscono le coperture di amianto, che appartengono alle Amministrazioni pubbliche o situati nelle zone terremotate dell'Emilia Romagna. A detta di Passera, il provvedimento semplifica inoltre le procedure e riduce gli oneri, prevedendo l’introduzione di premi per i prodotti di origine europea e di incentivi per fabbricati rurali, cave, miniere, aree e distretti di crisi industriale. Per tutelare gli investimenti in atto, ha concluso Passera nel suo intervento, l’entrata in vigore del nuovo sistema incentivante avverrà in modo graduale, assicurando anche un intervallo di tempo adeguato a partire dal raggiungimento della soglia dei 6 miliardi. L’intervento del Ministro Passera cerca di placare la situazione di incertezza nata dopo il varo delle bozza di decreti su quinto Conto Energia e rinnovabili termiche, che hanno suscitato le proteste degli addetti ai lavori e un richiamo da parte della Commissione Europea. Lunedì scorso, infatti, il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti, rispondendo a un’interrogazione presentata dal Pd sui risultati delle misure per la sostituzione delle coperture in amianto con pannelli fotovoltaici, si è mantenuto cauto sulla possibilità di proroga dell’iniziativa. Grazie alla quale sono stati realizzati 16.345 impianti, con punte in Lombardia ed Emilia Romagna. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2012/06/risparmio-energetico/quinto-conto-energia-passera-anticipa-soglie-pi%C3%B9-flessibili_28319_27.html

giovedì 28 giugno 2012

acqua pubblica la memoria corta dell'ingegnere e il gioco delle 3 carte

Comitato Cittadino Acqua Pubblica Aprilia www.acquabenecomune.org/aprilia www.acquabenecomune.org Comunicato stampa del 27 giugno 2012 LA MEMORIA CORTA DELL’INGEGNIERE ED IL GIOCO DELLE TRE CARTE Acqualatina, e per essa l’Ing.BESSON continuano a sostenere che gli oneri non pagati ai consorzi di bonifica non sono stati caricati sulle tariffe perché sono state ritenuti ingiustificati dall’ATO4. Ciò non è vero almeno per le tariffe 2003, 2004 e 2005. Dispiace che l’Ing. BESSON, oggi amministratore delegato della società, abbia dimenticato queste circostanze, visto che lui stesso sia come Dirigente Settore Acqua e Suolo Regione Lazio, nonché come Direttore dipartimento opere Pubbliche e Servizi per il Territorio, sotto l’assessorato META (giunta Badaloni anni 2000), aveva accompagnato la nascita degli ATO regionali e curato la legge regionale sulla gestione idrica (nota come legge Meta-Besson). Infatti nel piano tariffario con cui Acqualatina aveva vinto la gara per l’aggiudicazione del servizio (documento E7[1]) aveva offerto di applicare una tariffa media all’utenza di £1,683 per il 2003, £1,757 per il 2004 e £1,794 per il 2005. Tariffe commisurate non solo alla copertura dei normali costi di esercizio ma anche di altri costi quali: il pagamento degli oneri di bonifica per 3,6miliardi di Lire, il pagamento del trasporto d’acqua alle isole pontine per 4miliardi di Lire e il pagamento all’ATO del canone per l’utilizzo delle reti già esistenti, per 3miliardi di Lire. Costi totali extra gestione MAI ONORATI per un totale di 10,6 miliardi di Lire. Proprio nella relazione ai bilanci annuali la società afferma che “… per gli esercizi dal 2003 al 2005, non ha effettuato alcuno stanziamento per canoni da corrispondere ai Consorzi di Bonifica in base alla Convenzione di Gestione e ai sensi dell'articolo 36 della Legge Regionale 53/1998; tale impostazione è stata assunta sulla base di precedenti formali accordi intercorsi con la Regione Lazio e sulla base di un parere legale”. Eppure non esiste alcun accordo formale con il quale la Regione avrebbe giustificato l’inadempimento del gestore. I soliti e strumentali pareri legali invece sono stati sconfessati dalla sentenza del TAR[2] che impone di pagare i consorzi di bonifica come previsto fin dal primo contratto di gestione del 2002. Contratto che ha permesso al gestore di ottenere l’appalto del servizio idrico. Tale grave inadempimento contrattuale, se debitamente contestato fin dall’inizio, avrebbe causato l’immediata risoluzione del contratto, considerando anche che questo modus operandi di non pagare quanto “promesso” avrebbe subito fatta annullare il risultato di gara[3]. Ciò nonostante con successivi accordi[4] tra ATO4 e gestore, approvati dall’acquapoliticapontina (piena di commistioni tra controllore e controllato), il 14/7/2006 sono stati riconosciuti 14,6 milioni di euro di debiti dei comuni dell’ATO4 verso Acqualatina per compensare le perdite di gestione per gli anni 2003, 2004 e 2005. Ciò a seguito dello spauracchio della messa in mora dell’ATO4 del 17/6/2005 da parte del gestore, che minacciava un aumento tariffario improvviso del 21 %. E pensare che la messa in mora faceva leva sugli articoli illegittimi del contratto di gestione censurati poi dal Consiglio di Stato!!! RIASSUNTO Non solo non hanno pagato costi di gestione previsti a contratto e per i quali hanno riscosso la tariffa, ma addirittura lamentando introiti inferiori al previsto, hanno scaricato sui comuni un debito di 14,6 milioni. Debito che negli anni si è cercato di ripianare con la caccia ai morosi, ma che ancora oggi grava sui comuni per 9milioni105mila euro. E … beffa delle beffe, sono i comuni che hanno pagato la caccia ai morosi lasciando che la società utilizzasse per tale scopo quasi 9milioni di euro sottratti agli investimenti per nuove opere e manutenzioni! Un gioco delle 3 carte da far invidia ai migliori prestigiatori! Comitato cittadino acqua pubblica di Aprilia [1] Documento in allegato sulla tariffa proposta in atto di gara per copertura dei costi di gestione e degli altri costi:canone ATO4, canone ai Consorzi di Bonifica, costo trasporto acqua alle isole. [2] TAR LT sent. 982-2011 AQL e Prov LT vs Consorzi [3] Sul punto la delibera regionale n. 883 del 28/11/2008 - INDAGINE amministrativa sull’ ATO4- recita: “la rinegoziazione delle condizioni contrattuali poste a base della gara operata successivamente all’aggiudicazione della stessa, rinegoziazione che, anche secondo la giurisprudenza amministrativa, è illegittima, perché lesiva dei principi comunitari e del diritto interno posti a tutela della concorrenza; secondo una prevalente giurisprudenza, gli atti negoziali così posti in essere sarebbero addirittura nulli, in quanto violativi di disposizioni imperative” [4] Accordo del 16/4/2004, del 28/9/2005 ed accordo del 14/7/2006 per mancato equilibrio anni 2003,2004,2005

Pontinia arriva la rotatoria attesa 10 anni a Borgo Pasubio

Pontinia, l’opera attesa da dieci anni Rotatoria a Pasubio, lavori più vicini IL comune di Pontinia fa un grosso passa avanti per la realizzazione della rotatoria di borgo Pasubio. Quella che dovrebbe rappresentare una semplice opera di sicurezza stradale si sta trasformando in una vera e propria chimera. I primi annuncia risalgono a più di dieci anni fa. I cittadini, ormai, si sono quasi abituati a convivere con la pericolosità dell’incrocio di borgo Pasubio, quello che interseca la via migliara 47 con la via del Tavolato. Adesso la bella notizia dello sblocco dell’iter amministrativo non arriva da un rappresentante politico comunale o provinciale ma da un atto del Settore Urbanistica del comune di Pontinia che «autorizza l’Ammi - nistrazione Provinciale ad eseguire le opere relative alla realizzazione della rotatoria». R.A.C. Latina Oggi 27 giugno 2012

Pontinia sabato 30 giugno la notte bianca

Pontinia, parte la stagione turistica. Coinvolte anche le frazioni La salsiccia dei record Sabato la notte bianca: enogastronomia, spettacoli e concerti L’INTERA città si sta preparando alla notte bianca di sabato 30 giugno, giunta alla sua quarta edizione e alla quale parteciperanno non meno di 10 mila visitatori richiamati dalla «salsiccia dei Guinness », lunga oltre 400 metri. L’iniziativa è patrocinata dall’amministrazione comunale con la partecipazione della Nemesis onlus e la macelleria Grigolo in viale Italia, lungo il quale si snoderà la salsiccia più lunga del mondo il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza. Sono attesi anche personalità del mondo politico e culturale accolti dal sindaco Eligio Tombolillo e dall’assessore alla cultura Patrizia Sperlonga, quale promotrice dell’evento. La notte bianca apre di fatto il programma «Pontinia Estate 2012» che prevede spettacoli, mostre, rievocazioni storiche, saggi di danza e rassegne d’arte e che si concluderà ai primi di settembre. Saranno coinvolte anche le contrade di Quartaccio e Cotarda. Il 7 luglio è in programma un saggio di danza classica e moderna presso il Tetaro Fellini a cura di Chiara Quaglia. Il giorno successivo, in Piazza Indipendenza la locale sezione Avis offrirà alla cittadinanza un concerto per Organetto e Fisarmonica. Ma è solo l’inizio di una lunga stagione di eventi. Antonella Subiaco

Pontinia, moria dei pesci nel fiume Linea

Mucillagine nel Fiume Linea da tenere sotto controllo MUCILLAGINE nel canale Linea, Giorgio Libralato di «Ecologia e Territorio » chiede di tenere sott’osservazio - ne il fenomeno. «Pur non avendo raggiunto i livelli preoccupanti dello scorso anno - scrive Libralato - è comunque un sintomo da tenere sotto controllo. Anche in relazione alla recente moria di pesci che sarebbe stata causata dal regime delle acque manomesso da ignoti. A parte le considerazioni sulla sicurezza degli impianti, leggendo le dichiarazioni dell’assessore all’ambiente di Pontinia sembra che si tratti di un fenomeno ricorrente per il quale sarebbe mancato il coordinamento tra gli enti». Latina Oggi 27 giugno 2012 Pontinia, interviene l’assessore all’ambiente Battisti Morìa di pesci nel canale: «Serve una soluzione» «Il fiume liberato dai pesci morti, adesso bisogna risolvere il problema ». Valterino Battisti, assessore all’ambiente del comune di Pontinia, commenta con un pizzico di dispiacere il continuo verificarsi di episodi di moria di pesci all’altezza della ex Miralanza, nel fiume Linea. Non è il primo anno che ciò accade. È proprio la ripetizione di questi episodi gravi a far crescere l’allarmismo sia da parte degli amministratori che da parte dei contadini che utilizzano l’acqua del fiume per l’irrigazione. La motivazione del disagio del fiume è dovuta esclusivamente all’utilizzo poco attento delle chiuse del fiume che impediscono la corretta ossigenazione delle acque e non consentono ai pesci di proseguire il loro percorso. «Secondo le ultime analisi dell’Arpa Lazio le condizioni dell’acqua sono buone - afferma Battisti - ad essere assente è l’ossigeno che genera la moria degli animali di fiume. Questo comunque è un episodio gravissimo che va a danneggiare in maniera tangibile l’economia e l’ambiente di Pontinia». Riccardo A. Colabattista Latina Oggi 28 giugno 2012 http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5dd0bedc2/pag24sabaudia.pdf Moria dei pesci nel fiume Linea Libralato scrive al ministero «E NN ESI MO e pi sod io di moria di pesci sul linea e nessuno fa nulla per risolvere il problema ». È questo, in breve, il senso della lettera firmata da Giorgio Libralato, di Ecologia e Territorio, ed inviata al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Lazio, all’A rp a , al comune di Pontinia e al Consorzio di Bonifica. Insomma, tutti gli enti direttamente o indirettamente coinvolti nella gestione delle acque del Linea adesso conoscono il problema, che si verifica ormai da anni, e non potranno più nascondersi. Infatti, nei giorni scorsi in località Mesa di Pontinia si è verificata l’ormai solita moria di pesci. Un episodio sgradevole che si ripete ormai da anni con una continuità spaventose e sempre con l’arrivo dell’estate e delle alte temperature. «Questo è un fenomeno ripetuto – si legge nella lettera di Giorgio Libralato – con le stesse modalità di sempre; proprio per questo si doveva e si poteva far qualcosa per prevenirlo. C'è da chiedersi come mai non sia stato fatto». R.A. Colabattista Latina Oggi 25 giugno 2012

solidarietà a Greenpeace per l'aggressione Enel

http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/blog/contro-la-censura-di-enel-non-siamo-soli/blog/41175/ Contro la censura di Enel non siamo soli A volte dire la verità può essere un'attività rischiosa, che comporta conseguenze o problemi veri e propri. E, tuttavia, dire la verità rimane - a maggior ragione - un imperativo, un'esigenza imprescindibile. Questo pensiamo oggi: che nella campagna contro Enel - il più grande consumatore di carbone in Italia, il più grande emettitore di gas serra del Paese, il quarto in Europa - abbiamo raccontato un pezzo di verità di cui è impossibile pentirsi o disfarsi facilmente. Anche se Enel ci ha portato in tribunale, accusandoci di diffamazione e chiedendo l'oscuramento della nostra campagna. Anche se a questa prima citazione in giudizio seguirà una richiesta economica di indennizzo, che potrebbe essere milionaria. Sono questi i mezzi che usa la famosa "energia che ti ascolta": già li conoscevamo e non ci hanno mai fermati. Non ci fermeranno neppure questa volta, continueremo comunque, e fin quando ve ne sarà bisogno, a "Fare Luce su Enel". Lo ricordiamo ancora: la sua produzione termoelettrica col carbone è causa, in Italia, di una morte prematura al giorno e di circa 2 miliardi di euro di danni l'anno; se estendiamo l'analisi a tutta l'Europa, il carbone Enel costa quasi 1.100 morti premature l'anno e danni per 4,3 miliardi di euro. Enel non sopporta le contestazioni, le proteste, le critiche. Tanto meno quando si fanno severe. Enel vuol censurare Greenpeace. Si illude di poter zittire la nostra voce, di cancellare la verità sul suo conto portata alla luce in questi mesi. Intanto, in questi giorni, molti cittadini ci hanno espresso solidarietà. Li ringraziamo così, con queste parole, perché le loro testimonianze e i loro incoraggiamenti ci danno forza. E ringraziamo anche Enrico Panini, Segretario Confederale della CGIL, i senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta del PD, l'eurodeputato dell'Italia dei Valori Andrea Zanoni, così come Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, e Maria Grazia Midulla del WWF Italia. E Monica Frassoni, presidente del Partito Verde Europeo, che sta predisponendo un'interrogazione all'Unione su questo caso. Grazie a tutti voi. Noi andiamo avanti, ricordando un prezioso insegnamento di Gandhi: "Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." zoom giovedì 28 giugno 2012 Andrea Boraschi, responsabile campagna Energia e Clima

discarica Borgo Montello, conferenza Ato 4 acqua pubblica, Pontinia oli usati

http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/120628latina/index.html#/2/ Gli articoli sulla discarica vedere anche http://verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/e-adesso-gli-scavi-nella-discarica-di.html http://verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/commissione-parlamentare-fusti-tossici.html http://verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/fusti-tossici-borgo-montello-apre-il.html http://verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/blog-post_27.html http://verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/borgo-montello-gli-scavi-possono.html http://verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/discarica-borgo-montello-audizione.html Oggi conferenza dei sindaci Ato 4 acqua pubblica http://verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/acqua-pubblica-conferenza-dei-sindaci.html http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/120628latina/index.html#/26/ Pontinia oggi su La Provincia si parla del recupero degli oli usati. Dopo gli annunci farlocchi ad uso e consumo della stampa questa volta sembra vero che inizia il servizio. Su Latina Oggi l'assessore Battisti si preoccupa della situazione del fiume Linea. Questa sera nella rubrica Agro TV su Lazio Tv (se c'è spazio) dovrebbe andare in onda una mia intervista e un servizio sul fiume.

mercoledì 27 giugno 2012

diventa socio Millenium WWF

DIVENTA SOCIO MILLENNIUM WWF OGGI! PERCHE' "GRANDI", SI DIVENTA. Il Millennium Club è il cuore del WWF. Risorsa fondamentale per realizzare i progetti più complessi per la difesa e la tutela della biodiversità, il Socio Millennium è un vero e proprio partner dell'Associazione nelle sfide più difficili che ci troviamo ad affrontare giorno per giorno. Il Millennium Club oltre ad avere una Segreteria dedicata, riserva ai propri Soci, in via del tutto esclusiva, la possibilità di partecipare a moltissime iniziative dell'Associazione. L'anno scorso grazie ai Grandi Donatori il WWF ha realizzato materiali didattici per 12.500 bambini delle province di Milano e Varese, ristrutturato uno stabile al Centro di Recupero Animali Selvatici di Vanzago per migliorare la capacità di ricoveri, ha creato un meraviglioso Orto Botanico con stagno di acqua dolce nell'Oasi di Orbetello, ha istituito una nuova Oasi, il bosco di Marzagaglia in Puglia, minacciato dalla costruzione di una discarica, da incendi, bracconaggio e che rischiava di scomparire per sempre. Quest'anno c'è un importante progetto che il WWF vuole realizzare: "Le Cesine". Occorre avviare numerosi interventi, sempre concreti, e per farlo il WWF ha bisogno del tuo sostegno, perchè Grandi si diventa. Puoi scegliere di contribuire: - all'acquisto di un uliveto - all'acquisizione di un'area a macchia mediterranea - alla riqualificazione e fruizione sostenibile della spiaggia - all'adeguamento dell'antica Masseria. Diventa anche tu Socio Millennium entro il 31 luglio 2012 e riceverai il kit "SPECIALE OASI". Un modo per ringraziarti del tuo generoso gesto nei confronti della natura e conoscere meglio questi luoghi straordinari che sono le Oasi WWF. SCEGLI COME ADERIRE: SU WWF.IT/MILLENNIUM O CHIAMANDO IL NUMERO VERDE 800.99.00.99

Sabaudia 29 giugno Libero Grassi cara mafia io ti sfido

COMUNICATO STAMPA: www.laruslegambiente.it Venerdì 29 giugno, alle ore 18.00, presso la sala del museo Emilio Greco di Sabaudia (in piazza del Comune), il circolo Larus Legambiente di Sabaudia, insieme al presidio di Libera Sabaudia "G. Siani", presenta il libro-fumetto "Libero Grassi. Cara mafia, io ti sfido", edizioni Round Robin, realizzato con la collaborazione dell'associazione antimafia "daSud". Alla presentazione parteciperanno gli autori del fumetto, Laura Biffi, dell'Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente e Raffaele Lupoli, giornalista de La Nuova Ecologia, Antonio Turri, coordinatore regionale di Libera e Marco Omizzolo, coordinatore provinciale di Legambiente. Sono state invitate le autorità locali. Per il circolo Larus Legambiente si tratta di un'altra occasione per discutere di legalità e democrazia e per conoscere, attraverso il graphic novel, la storia coraggiosa di Libero Grassi, uomo e imprenditore siciliano che non accettò di pagare il racket mafioso del pizzo e denunciò pubblicamente i suoi estorsori. La sua scelta coraggiosa gli è costata la morte, il 29 agosto del 1991 ma è servita anche da esempio a migliaia di persone per ribellarsi alla prepotenza e violenza mafiosa. Per il suo omicidio sono stati condannati nel 2004 i boss Francesco e Salvo Madonia. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Il direttivo del circolo Larus Legambiente di Sabaudia

Pontinia Festa Sant'Anna 2012 Irene Fornaciari

Sarà Irene Fornaciari la figlia di Zucchero il clou dei festeggiamenti in onore di Sant'Anna la Santa Patrona di Pontinia il 26 luglio 2012 Irene Fornaciari e il suo Tour 2012 Irene presenta il nuovo album, "Grande Mistero", con un Tour in tutta Italia http://www.suoniestrumenti.it/eventi/dettaglio/irene_fornaciari_e_il_suo_tour_2012 Irene Fornaciari, dopo la pubblicazione dell'album Grande Mistero il 14 febbraio, ha deciso di intraprendere un tour estivo in giro per la penisola. La cantante passerà da Milano, Monza, Brescia e tante altre città. Figlia del cantante Zucchero, la carriera di Irene Fornaciari è iniziata nel 1998 all’interno dell’album Bluesugar del padre. L’artista vanta ad oggi tre partecipazioni al Festival di Sanremo, nel 2009 tra le nuove proposte, e poi l’anno dopo con i Nomadi tra i Big con il brano “Il mondo piange”. Nell’edizione 2012 del Festival Irene Fornaciari è poi tornata a partecipare alla kermesse canora presentando il brano Grande mistero, scritto da Davide Van De Sfroos. Altre notizie http://www.irenefornaciari.it/

Ricorso Tar piano regionale rifiuti, acqua Sezze, Pontinia biblioteca e lotta interna all'udc

http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/120627latina/index.html#/8/Per il piano di rifiuti della regione Lazio deciderà il tar di Roma sul ricorso di Cusani contro la Polverini, Ecomabiente fa spostare il contenzioso nell'urbe. Il presidente della provincia punta alla bocciatura della gestione della spazzatura decisa dalla Regione Lazio. vedi anche http://www.verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/piano-rifiuti-del-lazio-per-il-ricorso.html http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/120627latina/index.html#/22/ Sezze acqua ancora disagi e disservizi, nella guerra tra acqualatina e Dondi, a Colli di Suso i cittadini fanno rifornimenti nelle fontane pubbliche. Vedi anche http://www.verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/sezze-guerra-tra-dondi-e-acqualatina.html http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/120627latina/index.html#/26/ Pontinia il comune investe in cultura ma la biblioteca non decolla, presentati 2 progetti da Cantiere Creativo e Gap che prevedono un contenimento dei costi puntando alla qualità, la struttura potrebbe diventare più moderna e funzionale ma dal comune non arrivano segnali. Udc una pace armata, nel partito di piercasinando nessun segnale di dissidio in giunta, domani si parla di bilancio. Intanto dopo aver sponsorizzato il progetto della turbogas il partito di pierferdi vuole avvelenare la campagna di Pontinia con il progetto delle biomasse

cambia piano casa regione Lazio, vincoli e condono edilizio. Capannoni e terremoto come certificare agibilità

Cambia ancora il piano della Regione Lazio sui vincoli, condono edilizio e soci cooperativeLa commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Roberto Buonasorte (La Destra) ha approvato a maggioranza le modifiche proposte dalla giunta al Piano casa. Le nuove norme, aveva spiegato l'assessore Luciano Ciocchetti, sono state concordate con il governo, dopo l'impugnazione di parte della legge di fronte alla Corte costituzionale. Queste le modifiche più rilevanti: viene rafforzato il ruolo del ministero dei Beni culturali nella procedura stabilita per superare contrasti circa l'effettiva esistenza di beni sottoposti a vincolo paesaggistico, rispetto alle perimetrazioni contenute nel Ptpr; vengono chiariti la data di entrata in vigore della legge (28 agosto 2008) e il termine di applicazione (31 gennaio 2015); viene eliminata la parte relativa alle concessioni in sanatoria ottenute tramite silenzio-assenso; viene specificata la necessità del nulla osta preventivo dell'ente gestore nel caso di interventi che ricadono in aree protette; viene specificato che i programmi integrati di riqualificazione urbana e ambientale, previsti dal piano casa, sono interventi volti alla valorizzazione del territorio; viene eliminata la parte relativa alla possibilità di realizzare impianti sportivi nelle aree naturali protette. Con un emendamento presentato dalla giunta, inoltre, viene reso meno oneroso il passaggio alla proprietà piena per i soci delle cooperative assegnatari di alloggi costruiti in diritto di superficie. Tale norma, ha spiegato Ciocchetti, si è resa necessaria dopo una sentenza della Cassazione che ha elevato, di fatto, il prezzo di esproprio delle aree su cui sono stati costruiti gli edifici: "Cerchiamo – ha argomentato l'assessore - di non rendere troppo onerosa questa sentenza per gli assegnatari". Accantonata, infine, su richiesta di Buonasorte, infine, una norma che introduce la possibilità di chiedere una nuova localizzazione dell'intervento per le cooperative a cui i comuni non hanno assegnato le aree su cui edificare nuove "167". "Si tratta di un bando del 2004, ancora in larga parte inattuato proprio per questo motivo – ha spiegato il presidente della commissione – Sarà ripresentato in aula, ho chiesto all'assessore di poterci riflettere qualche giorno per formulare meglio l'emendamento". www.dimmidipiu.it Terremoto, come i capannoni ottengono l’agibilità sismica Dal Consiglio superiore dei lavori pubblici le indicazioni operative per i tecnici chiamati alle valutazioni di vulnerabilità di Paola Mammarella 27/06/2012 - In arrivo chiarimenti per i tecnici che, dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, devono effettuare le valutazioni di vulnerabilità nelle strutture ad uso produttivo in zona sismica. Il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha emanato le linee guida che, ai sensi del DL 74/2012, http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2012/74/interventi-urgenti-in-favore-delle-popolazioni-colpite-dagli-eventi-sismici-che-hanno-interessato-il_12590.html forniscono indicazioni operative per il rilascio, in via provvisoria, del certificato di agibilità sismica. Il Dl 74/2012 prevede che i titolari delle attività produttive colpite dal terremoto devono incaricare un professionista abilitato di effettuare una verifica di sicurezza delle strutture. La verifica deve essere svolta entro l’8 dicembre 2012, ma nel frattempo può essere rilasciato un certificato di agibilità sismica provvisorio a condizione che l’edificio non presenti carenze strutturali o non sia stato danneggiato dal terremoto. Caratteristiche dei fabbricati e carenze strutturali Le linee guida con le indicazioni operative sono redatte con riferimento alla tipologia di costruzioni ad uso produttivo più diffusa sul territorio interessato dagli eventi sismici del maggio-giugno 2012, cioè i capannoni monopiano a elementi verticali lineari di calcestruzzo armato. Il testo coinvolge anche i capannoni monopiano in calcestruzzo armato, mono o pluri-campata, gettati in opera o prefabbricati. Nei capannoni gettati in opera, si legge nel testo, la struttura portante è continua nelle zone di collegamento fra elementi orizzontali e verticali e fra questi ultimi e le fondazioni. I collegamenti sono riconducibili allo schema di incastro. Nei capannoni prefabbricati o misti, cioè in parte gettati in opera e in parte prefabbricati, le zone di collegamento fra elementi orizzontali e verticali sono realizzate tramite unioni riconducibili allo schema di carrello (anche con attrito) o di cerniera, mentre il collegamento di base degli elementi verticali è riconducibile allo schema di incastro (anche cedevole). In base alle caratteristiche dei capannoni, le carenze che il tecnico deve analizzare per il rilascio del certificato provvisorio di agibilità sismica sono: la mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali ed elementi strutturali orizzontali e tra questi ultimi, la presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture principali e la presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti che possano, nel loro collasso, coinvolgere la struttura principale causandone il danneggiamento e il collasso. Risoluzione delle carenze Se le carenze sono legate alla mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali e orizzontali, è necessario assicurare il trasferimento delle azioni sismiche orizzontali e verticali tra i componenti della costruzione: solai, travi, pilastri e fondazioni. Nel caso di componenti prefabbricati il trasferimento è affidato a dispositivi di unione per i quali occorre controllare l’adeguatezza. Nel caso di componenti con unioni di continuità realizzate mediante getti in opera, il trasferimento è affidato a meccanismi resistenti che coinvolgono il calcestruzzo e le barre di armatura. Qualora non siano disponibili informazioni adeguate sulle armature, si farà riferimento a meccanismi resistenti basati sulla sola resistenza a taglio del calcestruzzo. Il trasferimento di forze mediante attrito indotto da azioni gravitazionali non è consentito perché non sono soddisfatte le condizioni del DL 74/2012. Anche qualora il collegamento sia garantito, bisogna assicurarsi che le forze orizzontali di origine sismica, trasmesse ai pilastri attraverso i collegamenti, siano effettivamente trasferite da questi ultimi al terreno mediante ulteriori meccanismi resistenti. Secondo le linee guida, gli interventi devono essere eseguiti preferibilmente dall’esterno, operando in maniera sequenziale sui telai, intervenendo all’interno solo nelle aree già poste in sicurezza. Carenze legate alla presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture principali: i pannelli di tamponatura prefabbricati all’interno di un telaio o fra un telaio e l’altro sono assemblati a partire da più elementi bidimensionali per giustapposizione di elementi verticali a tutt’altezza o di elementi orizzontali di larghezza pari a quella del riquadro interessato, ma sono possibili anche tecnologie diverse. I pannelli possono essere disposti in un piano verticale esterno ai pilastri. Le tecnologie di ancoraggio degli elementi di tamponatura alle strutture principali fanno affidamento su dispositivi meccanici di acciaio o elementi di calcestruzzo armato. I primi sono impiegati in genere nei pannelli disposti esternamente, mentre gli elementi di calcestruzzo armato sono in genere impiegati per ancorare elementi disposti in un piano verticale all’interno dell’ingombro dei pilastri. In presenza dell’azione sismica, entrambi i tipi di ancoraggio possono essere soggetti a due diversi effetti: l’azione inerziale, parallela o ortogonale al piano del pannello, e le sollecitazioni derivanti dalla deformabilità della struttura principale. Secondo il DL 74/2012, il tecnico deve valutare sia i dispositivi meccanici in acciaio sia gli elementi di calcestruzzo ad esso collegati. Gli ancoraggi meccanici, generalmente progettati solo su valutazioni di resistenza e spesso privi di duttilità, danno luogo a collassi fragili. Allo stesso tempo, collegamenti eccessivamente resistenti e rigidi possono dar luogo a fenomeni di rottura locale. Se il sistema di ancoraggio non presenta macroscopiche deficienze rilevabili mediante un’ispezione visiva, è necessario controllare che il sistema di tamponamento nel suo insieme non presenti elementi di vulnerabilità. Carenze legate alla presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti che nel collasso possono coinvolgere la struttura principale causandone il danneggiamento e il collasso: come spiegato nelle linee guida, le scaffalature, tranne che nel caso dei “magazzini autoportanti”, devono essere scollegate dagli elementi portanti, a meno che non vi sia una idonea certificazione per il collegamento. I collegamenti con gli impianti del magazzino devono essere di tipo flessibile e non costituire alcun tipo di vincolo o collegamento per nessuna parte della scaffalatura. Tutti i livelli di carico in uso devono essere dotati di traverse di supporto delle unità di carico, collegate ai correnti, o di altri dispositivi anticaduta. Nella fase dei controlli, bisogna accertare che il fuori piombo di uno scaffale carico sia minore di 1/100 della sua altezza. Le unità di carico ruotate o traslate devono essere riposizionate, mentre quella presenti sulle porzioni degli scaffali che non superano i controlli devono essere rimosse. (riproduzione riservata) http://www.edilportale.com/news/2012/06/progettazione/terremoto-come-i-capannoni-ottengono-l-agibilit%C3%A0-sismica_28296_17.html

martedì 26 giugno 2012

Pontinia proposta referendum abrogativo piano rifiuti regione Lazio

Al Signor Sindaco del Comune di Pontinia Al Presidente del consiglio comunale di Pontinia oggetto: richiesta di inserimento odg consiglio comunale referendum abrogativo piano dei rifiuti della Regione Lazio Allo scopo di interrompere il degrado e l'inquinamento delle discariche, prevenendo quello ancora peggiore gli inceneritori non rimane che attuare concretamente la raccolta differenziata. Il piano dei rifiuti regionale del Lazio non è conforme alla normativa europea e non consente i risparmi per cittadini e amministrazioni continuando a prevedere discariche e inceneritori. Per ulteriori informazioni sul piano dei rifiuti e sul referendum abrogativo si rimanda a http://www.verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/rifiuti-comitati-lanciano-referendum.html e http://www.verdilazio.it/notizie-lazio/442-esclusivo-scaricabili-i-documenti-delle-aree-delle-discariche.html. A tale scopo si chiede di mettere all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale l'approvazione della delibera del referendum abrogativo del piano dei rifiuti della regione Lazio con eventuali integrazioni e modifiche. Ringraziando per l'attenzione si inviano distinti saluti. Giorgio Libralato referendum abogativo piano rifiuti regione Lazio proposta di deliberazione COMUNE DI ………………… PROVINCIA DI …………….. Proposta nº del ……………..… PROPOSTA DI DELIBERAZIONE Ufficio Proponente: Relatore: OGGETTO: Richiesta di referendum abrogativo ai sensi dell’articolo 61, comma 1 dello Statuto della Regione Lazio e degli artt. 9, 10 e 11 della L.R. 20 giugno 1980, n. 78. Abrogazione parziale del Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio, allegato, come parte integrante, alla deliberazione del Consiglio Regionale n. 14 del 18 gennaio 2012. IL CONSIGLIO COMUNALE Sentita la relazione del …….. illustrativa della presente proposta di deliberazione Premesso § che il Consiglio Regionale del Lazio, nella seduta del 18 gennaio 2012, ha approvato, ai sensi dell’articolo 7, comma 1 della legge regionale 9 luglio 1998, il Piano di Gestione dei Rifiuti del Lazio (di seguito Piano Rifiuti); § che detto Piano Rifiuti è allegato, come parte integrante, alla deliberazione del Consiglio Regionale n. 14 del 18 gennaio 2012, avente per oggetto: “Approvazione del Piano di Gestione dei Rifiuti del Lazio ai sensi dell’articolo 7, comma 1 della legge regionale 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina regionale della Gestione dei Rifiuti)” e pubblicata nel Supplemento Ordinario n. 15 al “Bollettino Ufficiale della Regione Lazio” n. 10 del 14 marzo 2012; Considerato § che in detto Piano Rifiuti i paragrafi 10. 7 e 10.8, rubricati rispettivamente “Scenario di controllo” e “Schema di flusso ATO regionale – Scenario di controllo”, rappresentano un quadro elaborato con il dichiarato intento “di fornire indirizzi per la pianificazione degli interventi da attuare nel caso di mancata realizzazione dello scenario di Piano”; § che, in particolare, nel paragrafo 10. 7 appena richiamato, “A scopo puramente descrittivo si valuta il fabbisogno impiantistico dedicato al trattamento dei rifiuti urbani nel caso in cui: - non si realizzino le politiche di riduzione e si abbia una crescita “inerziale” della produzione dei rifiuti; - non si raggiungano gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal Piano in linea con la normativa vigente, ma si abbia una crescita pari alla media dell’incremento annuo del triennio 2006 -2008; - la capacità operativa degli impianti di termovalorizzazione non risulti pari a quella autorizzata;” § nel Piano Rifiuti si asserisce che l’elaborazione di detti paragrafi 10.7 e 10.8 e delle relative figure e tabelle è da ritenersi “anche in applicazione di quanto previsto dal comma 1 bis dell’articolo 205 del D.lgs. 152/2006 così come riformulato dal D.Lgs. 205/2010”; § che il citato comma 1 bis dell’articolo 205 del D.lgs 152/2006, introduce per i Comuni la possibilità, sussistendo determinate condizioni, di richiedere una deroga al rispetto degli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti al comma 1 del medesimo art. 205 e che tale deroga può (e non deve) essere autorizzata dal Ministero dell’Ambiente, “previa stipula senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica di un accordo di programma tra Ministero, regione ed enti locali interessati”; § che secondo quanto previsto dal comma 1-ter del citato art. 205 del D.lgs 152/2006 “I piani regionali si conformano a quanto previsto dagli accordi di programma di cui al presente articolo”; § che al momento dell’approvazione del Piano Rifiuti in oggetto, né successivamente, sono state autorizzate, nella Regione Lazio, dal Ministero dell’Ambiente, previa stipula di appositi accordi di programma, deroghe al raggiungimento degli obiettivi minimi fissati dalla legge per la raccolta differenziata dei rifiuti; § che, pertanto, l’inserimento nel Piano Rifiuti delle previsioni contenute nei paragrafi 10.7 e 10.8 non può trovare fondamento nelle disposizioni del comma 1 bis dell’art. 205 del D.lgs 152/2006 né in altra previsione di legge, essendo chiarito dal citato comma 1-ter che i piani regionali di gestione dei rifiuti si conformano a quanto previsto dagli accordi di programma, prendendo atto dell’eventuale autorizzazione di deroghe concesse in relazione agli obiettivi di raccolta differenziata – circostanza che nel Lazio non si è verificata – e non prevedendo che la normativa vigente non sia rispettata o che i piani stessi non siano attuati; § che il vigente Statuto della Regione Lazio, all’art. 61, comma 1 prevede che: “Il referendum per l’abrogazione totale o parziale di una legge regionale, di un regolamento regionale e di un atto amministrativo generale è indetto dal Presidente della Regione quando lo richiedano: a) cinquantamila elettori; b) due consigli provinciali con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascun consiglio; c) dieci consigli comunali che abbiano iscritti nelle liste elettorali non meno di cinquantamila elettori, nel loro complesso, con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascun consiglio.”; § che secondo quanto disposto dall’art. 1, comma 1, numero 3), della L.R. 78/1980, sono titolari dell’iniziativa referendaria, tra gli altri: “dieci consigli comunali che abbiano iscritti, nel loro complesso, nelle liste elettorali non meno di 50.000 elettori, con deliberazione adottata a maggioranza di due terzi dei consiglieri assegnati a ciascun consiglio § l’art. 9 della L.R. 20 giugno 1980, n. 78 dispone: “Il consiglio comunale o provinciale che intende promuovere il referendum deve adottare la deliberazione prevista dal precedente articolo 1 e procedere contemporaneamente alla designazione tra i suoi membri di un delegato effettivo e di un supplente agli effetti di cui alla presente legge. Entro otto giorni dalla deliberazione il delegato del comune o della provincia deposita la deliberazione stessa alla segreteria del Consiglio regionale. Il funzionario segretario del Consiglio redige apposito verbale, copia del quale viene rilasciata al depositante. Della proposta di referendum si dà immediatamente notizia nel Bollettino Ufficiale della Regione.” Ritenuto § che sia infondato dal punto di vista normativo oltre che deleterio dal punto di vista culturale, ambientale, sanitario ed economico, inserire nel principale strumento di programmazione in materia di gestione dei rifiuti previsioni, quali, appunto, quelle contenute nei citati paragrafi 10.7 e 10.8, che rimandano al mancato rispetto della normativa vigente e, in sostanza, al fallimento dello stesso Piano di Gestione dei Rifiuti; § che, al contrario, sia necessario e urgente garantire nella Regione Lazio il pieno rispetto della vigente normativa, nazionale e comunitaria, in materia di rifiuti, con particolare riferimento agli obiettivi di prevenzione della produzione di rifiuti e di raccolta differenziata e che il Piano Rifiuti debba essere lo strumento attraverso il quale siano fornite chiare indicazioni circa le modalità attraverso le quali tali disposizioni di legge trovano concreta applicazione sul territorio regionale; Visto il D.Lgs 267/2000; Visto il D.Lgs 152/2006; Visto l’art. 61, comma 1 dello Statuto della Regione Lazio; Vista la L.R. 20 giugno 1980, n. 78 DELIBERA Per le motivazioni espresse in narrativa e che qui si intendono integralmente richiamate e ripetute quali parte integrante del presente provvedimento: 1) sottoporre a referendum, ai sensi dell’articolo 61, comma 1 dello Statuto della Regione Lazio, il seguente quesito: “Volete voi che siano abrogati i paragrafi 10. 7 e 10. 8, comprese le relative figure e tabelle, rubricati rispettivamente “Scenario di controllo” e “Schema di flusso ATO regionale – Scenario di controllo”, del Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio allegato, come parte integrante, alla deliberazione del Consiglio Regionale n. 14 del 18 gennaio 2012, avente per oggetto: “Approvazione del Piano di Gestione dei Rifiuti del Lazio ai sensi dell’articolo 7, comma 1 della legge regionale 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina regionale della Gestione dei Rifiuti)” e pubblicata nel Supplemento Ordinario n. 15 al “Bollettino Ufficiale della Regione Lazio” n. 10 del 14 marzo 2012?” 2) designare, ai sensi e per gli effetti della L.R. 78/1980 con particolare riferimento agli artt. 9 e 11, quale delegato effettivo il Consigliere …………….. e quale delegato supplente il Consigliere ……………; 3) trasmettere, dopo la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio prevista all’ultimo comma dell’art. 9 della L.R. 78/1980, copia della presente deliberazione a tutti i consigli comunali e provinciali della Regione ai fini di un’eventuale adesione all’iniziativa, secondo quanto previsto dall’art. 10 della L.R. 78/1980; 4) dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4 del D.Lgs 267/2000

discarica Borgo Montello conferenza scavi e audizione Di Giorgi e Cirilli

http://www.verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/montello-il-giorno-della-verita-cirilli.html Montello il giorno della verità Cirilli e Di Giorgi (sindaco di Latina) audizione alla commissione parlamentare di inchiesta http://www.verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/06/borgo-montello-discarica-finalmente-la.html Borgo Montello, discarica finalmente la svolta tra poche ore si conoscerà la data di inizio dei lavori di scavo dei fusti tossici

acqua pubblica la provincia di Latina convoca la conferenza dei sindaci

Si terrà giovedi 28 giugno alle ore 9,30 in prima convocazione e alle ore 11,30 in caso di mancanza di numero legale in seconda convocazione la conferenza dei sindaci dell'Ato 4. 11 punti all'odg tra i quali la nomina dell'ufficio di presidenza, gli adempimenti di cui alle sentenza della corte costituzionale n. 335 2008 restituzione quota depurazione, correzione dei refusi della delibera n. 3 del 2011, articolazione quota fissa della tariffa e della quota commerciale, programma degli interventi, costituzione in giudizio contro consorzio della Bonifica, comuni di Aprilia e Bassiano, contro i cittadini, impugnazione delibera giunta regionale del Lazio, conto consuntivo segreteria Ato4

Enel chiede i danni a Greenpeace per aver diffuso i dati sull'inquinamento a carbone

Enel contro Greenpeace in tribunale: “Stop a campagna contro di noi, chiudete il sito” Secondo i dati elaborati dal movimento le centrali a carbone del colosso dell'energia provocano un morto al giorno. Così è partito il tam tam mediatico. La società: "Questa forma di attivismo è andata degenerando oltre la legittima manifestazione del pensiero". La replica degli ambientalisti: "Se pensano che ci faremo intimidire sbagliano" http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/25/enel-contro-greenpeace-in-tribunale-stop-alla-campagna-contro-di-noi-chiudete-sito/274662/ di Thomas Mackinson | 25 giugno 2012Commenti ( Una montagna di soldi e la chiusura di siti web. Con queste richieste Enel ha trascinato davanti al giudice Greenpeace Italia per la campagna contro l’inquinamento da carbone che ha messo nel mirino le centrali dell’ex monopolio di Stato. In una citazione depositata la scorsa settimana al Tribunale di Roma Enel chiede al giudice di prendere provvedimenti urgenti per sospendere “l’attivismo di Greenpeace che è andato degenerando oltre la legittima manifestazione del pensiero e concretandosi in una aggressione di insusitata, ingiustificata e intollerabile violenza diffamatoria”. Tali da offendere decoro e immagine della società. L’udienza è fissata per martedì mattina alle 11.30 alla prima sezione civile del tribunale di Roma. Ilfattoquotidiano.it pubblica in anteprima la contro-relazione dei legali di Greenpeace. Greenpeace View more documents from ilfattoquotidiano. E si apre già il caso politico, con i senatori del Pd che mettono le mani avanti: “Sarebbe inaccettabile qualunque limitazione alla libertà di informazione di Greenpeace, Enel pensi a rivedere le proprie strategie industriali smettendo di investire soldi pubblici in tecnologie dannose per la salute come il carbone”. Nella querela per diffamazione mossa da Enel il presidente Giovanni Mancini e il legale Salvatore Cardillo chiedono al giudice designato Damiana Colla di inibire a Greenpeace la diffusione dei messaggi della campagna mediatica di mobilitazione “Bollette sporche” che è partita a maggio per contestare a Enel le sue presunte responsabilità come “primo killer del clima”: stop al video del 28 maggio che spiega perché, stop al sito dedicato (www.facciamolucesuenel.org) , alle t-shirt, ai volantini, ai fac-simile di bolletta spediti a 100mila cittadini per informarli e sensibilizzarli. Nella richiesta di censura finisce anche il videoclip della canzone “E’ nell’aria” di Adriano Bono & Torpedo Sound Macine e Meganoidi utilizzata come colonna sonora della campagna. Enel querela gp 20.06.2012 (1) View more documents from ilfattoquotidiano. Pesanti le richieste economiche. Enel chiede al giudice di condannare Greenpeace al pagamento di 10mila euro per ogni giorno di inesecuzione delle eventuali disposizioni inibitorie e mille euro per ciascun militante che dovesse proseguire sulla via della contestazione. L’importo della causa – scrivono gli stessi legali di Enel – resta indeterminato ma già nel 2009 era arrivata a Greenpeace Italia una lettera con richiesta di risarcimento da 1,6 milioni per le azioni contro le centrali a carbone del gruppo dal 2006 al 2009. Raccomandata enel 12.11.09 View more documents from ilfattoquotidiano. “La lettera – racconta il direttore esecutivo di Greenpeace Italia Giuseppe Onufrio – aveva probabilmente uno scopo intimidatorio perché non ha avuto seguito”. Non a caso era arrivata alla vigilia della conferenza sul clima di Copenhagen e non aveva destato particolare clamore, anche perché la notizia sui giornali italiani non trovò spazio, se non dopo la pubblicazione sul Financial Times. Ma ora ci risiamo ed Enel, stavolta, fa sul serio con la prima cuitazione in guidizio e lo scontro in aula si annuncia durissimo. Greenpeace ha già fatto sapere che non arretrerà di un millimetro: “Se pensano che ci faremo intimidire sbagliano – dice Onufrio – noi continuiamo aspettando ovviamente di sapere cosa dirà il giudice perché la causa inzia adesso, non finisce. Il giudice nel giro di qualche giorno prenderà misure di cautela, vederemo quali. Però questo non ci impedità di continuare, magari usando altri canali e strumenti. Nel caso faremo una strategia di contro attacco dove i contenuti saranno riproposti in altri modi, forme e canali. Ma sarà ancora più pesante”. In queste ore i legali di Greenpeace Italia, Luca Gastini, Alessandro Gariglio e Giuseppe Rombolà, hanno chiuso una memoria difensiva che sarà presentata al giudice e che Il Fatto anticipa in anteprima. Il documento sovverte gli equilibri stessi della citazione di Enel. “Con la loro azione legale – sostiene Cariglio – i legali dell’azienda puntano il dito contro il linguaggio e i metodi degli attivisti e si guardano bene dall’entrare nel merito della vicenda. E’ un’occasione preziosa per rimettere in fila le cose perché il punto è e resta il danno che Enel produce all’ambiente e all’uomo e su questo impostiamo la nostra linea difensiva per far valere finalmente le nostre ragioni”. Ma i toni usati nelle campagne sono davvero al limite della criminalizzazione pubblica, non temete la condanna? “Noi siamo piccoli – scandisce il direttore Onufrio – e i piccoli devono gridare più forte per farsi sentire. Ma non abbiamo superato i limiti della “continenza” ma tradotto in termini verbali quello che è scritto nei numeri. Del resto non abbiamo i mezzi di Enel che per propagandare la sua “bolletta pulita” può investire grandi risorse. E’ un’azienda da 70 miliardi di budget, il suo capo da solo guadagna 4 milioni e mezzo di euro l’anno, una cifra che noi superiamo di poco avendo 58mila sostenitori”. In effetti nel 2011 ad aumentare sono state le bollette e il compenso per il top mananger Fulvio Conti(salito del 40% a quota 4,37 milioni), i profitti sono andati in picchiata del 5%. Ma la guerra si poteva evitare? “No. Abbiamo tentato ogni strada per condizionare le strategie del gruppo che – va ricordato – per il 30% è ancora dello Stato e dovrebbe perseguire scopi di sviluppo sostenibile. Ma il Tesoro lascia fare come fosse una società privata. Abbiamo tentato tutte le strade. Attraverso Fondazione Banca Etica, che raccoglie l’azionariato critico dal 2007, abbiamo provato a portare all’ordine del giorno del Cda il tema del danno climatico e per la salute, niente da fare. Prima di avviare la campagna abbiamo mandato in antemprima ai vertici di Enel la documentazione che abbiamo raccolto per invitare la società ad un confronto. Niente”. E allora si va al cuore della questione. Enel, primo killer del clima? “Sì, le emissioni dalle centrali a carbone Enel hanno un impatto sanitario dell’ordine di un morto al giorno, 366 l’anno per la precisione”. Il calcolo si basa sulla proiezione alle centrali Enel dei parametri usati negli studi sulla “mortalità in eccesso” lo scorso novembre dall’Agenzia Europea per l’Ambiente sulle emissioni in atmosfera delle 20 centrali più inquinanti d’Europa. Ad adattare la metodologia dell’EA al parco termoelettrico di Enel è stato l’istituto oladnese Somo. Nel rapporto si legge che “le morti premature associabili alla produzione di energia da fonti fossili di Enel per l’anno 2009 in Italia sono 460. I danni associati a queste stesse emissioni sono stimabili come prossimi ai 2,4 miliardi di euro. La produzione termoelettrica da carbone costituisce una percentuale preponderante di questi totali: a essa sono ascrivibili 366 morti premature, per quell’anno, e danni per oltre 1,7 miliardi di euro. Sul suo primato c’è ormai poco da dire. Per dati di emissione di anidride carbonica è in assoluto la prima azienda in Italia, ma è perfino in controtendenza perché le emissioni italiane nel 2011 sono scese e quelle dell’Enel sono aumentate. E la stessa cosa succede in Europa dove Enel ha visto aumentare le sue emissioni di CO2 dal 2010 al 2011 da 68 a 78 milioni di tonnellate. Ora il fatto che abbiamo fatto una campagna, che è l’altra contestazione che ci muovono, è che Enel non solo ha la maggior parte delle centrali relativamente all’impatto sanitario che calcolato solo sulle centrali a carbone gli altri operatori Enel conta per circa il 64% quindi è di gran lunga l’operatore più importante, non solo Enel ha aumentato la sua produzione a carbone dal 34% al 41% contro una media nazionale del 13%. Ha in progetto due nuove centrali di conversione a carbone, quella di Porto Tolle vicino a Rovigo e quella di Rossano Calabro. Se le facesse la sua quota di produzione di carbone dal 41 andrebbe oltre il 50%”. Numeri che l’Enel ha sempre respinto come inattendibili e che anche nell’atto di citazione sono solo sfiorati e poi sbrigativamente archiviati. In una nota la società ha ribadito che ritiene la campagna di Greenpeace “gravemente denigratoria e priva di fondamento”. Il motivo in poche righe: “Le attività dell’aziende sono sottoposte alle norme e ai controlli delle istituzioni locali, nazionali e internazionali. Circa la metà della energia elettrica che il Gruppo produce è priva di qualunque tipo di emissione, compresa l’anidride carbonica: una percentuale tra le più alte rispetto a tutte le altre grandi utilities al mondo. Inoltre attraverso la controllata Enel Green Power, Enel ha in programma investimenti nelle fonti rinnovabili per oltre sei miliardi di euro nei prossimi cinque anni, un impegno che ha ben pochi paragoni a livello globale. Infine Enel ricorda che solo il 12% dell’energia elettrica italiana è prodotta con il carbone contro una media europea di circa il doppio”. Anche nel testo scritto al giudice, insieme alle contestazioni, Enel enumera le sue certificazioni, rimarca le ottemperanze ai livelli di legge e in un passaggio spiega come le scelte energetiche legate al carbone siano dettate soprattutto dalla scelta di mettere al bando il nucleare. “Sul fatto che il referendum abbia costretto Enel a optare per uno sviluppo del carbone, come si legge, è ridicolo perché si sa benissimo che anche se si fosse inziato a costruire una centrale nucleare ci volgiono 10 anni per vederla in funzione. la quota da nuove rinnovabili di Enel in Italia è un misero 8%, è questa la sostenibilità?”, taglia corto Onufrio. Come finirà la guerra del carbone in tribunale? “A volte si perde e a volte si vince ma come attivisti non ci spaventiamo. L’insegnamento di Gandhi è la nostra guida: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”. Ultimamente abbiamo avuto diversi decreti penali di condanna – che convertono in sanzione pecuniaria pene detentive – e ovviamente ci opponiamo ogni volta e andiamo a processo anche per affermare un principio: gli attivisti di Greenpeace non sono dei criminali”. E i primi a muoversi in difesa di Greenpeace sono i senatori “ecodem” del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante: “L’Italia è un paese libero dove nessuno può mettersi al di sopra delle regole democratiche con censure fuori dal tempo.” Domani in tribunale, alle 11.30, si saprà se è davvero così.

lunedì 25 giugno 2012

Pontinia, udc alla resa dei conti, Tombolillo prende tempo

Pontinia, ancora dissapori in maggioranza. Intanto Tombolillo prende tempo L’Udc alla resa dei conti Dopo la frattura si cerca il riallineamento per approvare il bilancio NON è il grande caldo e l’afa di questi giorni, ma i contrasti politici che stanno surriscaldando il clima politico di Pontinia all’interno della maggioranza Pd-Udc. A mantenere alta la temperatura dello scontro sono state le ultime dichiarazioni dei consiglieri moderati Ram a t i e C e n g i a che si sono au to sos pesi dal partito, una decisione def i n i t a puerile dal s eg r et a ri o E n r i c o Emil iozzi che accusa i due di pochezza di idee e di essere incapaci di confrontarsi all’interno del partito. Da parte dell’alleato Pd nessun commento sull’argomento né da parte del segretario Magnarelli, né da parte del sindaco Eligio Tombolillo. Anche in questa occasione il primo cittadino preferisce adottare il metodo del temporeggiatore, consapevole che il tempo è galantuomo e che al prossimo Consiglio convocato per approvare il bilancio 2012. Tutte le tessere del mosaico amministrativo, quindi, andranno al loro posto. Come dire che tanto Ramati quanto Cengia, allineati e coperti, rientreranno nei ranghi, per non creare difficoltà al loro collega di partito, Alfonso Donnarumma, assessore al bilancio chiamato a illustrare la nuova imposta Imu, che sta mettendo in ginocchio tante famiglie e le ultime imprese agricole del territorio. Al centro della discussione anche il futuro della società Trasco, la quale nel prossimo anno dovrà cambiare impostazione e ragione sociale in base alle disposizioni della Comunità europea. Tutti i partiti sono impegnati a salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti, si tratta di mettersi d’ac - cordo con altri Comuni per costituire un consorzio di almeno 30 mila abitanti. A questo scopo sono in corso trattative con il Comune di Sezze. Antonella Subiaco Latina Oggi 25 giugno 2012

incredibile: arriva la rotatoria a Borgo Pasubio!!

Dopo decenni di richieste inascoltate, incredibile arriva la rotatoria a Borgo Pasubio!!!! Segnalazioni, comunicati stampa, istanze, bozze di progetti...

Pontinia, rock & blues festival, comitato Pro Emilia, Map ponte per Ventotene, turbogas

Nella pagina di Pontinia de Il settimanale di Latina in edicola da sabato: di Gianpaolo Danieli “da un'idea del sindaco Eligio Tombolillo nasce il comitato pro Emilia”; di Donatella Di Maria “iniziativa del Map un ponte per Ventotene”; di Giorgio Libralato “arriva l'estate e con essa i soliti problemi, moria dei pesci, discariche, incendi” il 13 luglio ritorna a Pontinia il rock&blues festival, "Dead shrimpt e 24 pesos" il 14 Alex Cepollari O'Rey bles band il 15 Hollowbelly, Randy 19th street red Cohen, Demetra Taylor. Nuovo volto per la Marina di Latina grazie al finanziamento regionale di oltre 13 milioni di euro Progetto Plus, ecco come cambierà il nostro litorale Numerosi gli interventi previsti. Entro il 2012 si prevedono nuove piste ciclabili. Inoltre troveremo un ambiente più vivibile sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico   Restituire al litorale pontino una dignità ambientale e paesaggistica, riscattandolo dal degrado in cui versa attualmente. Da buon proposito, espresso nel corso degli anni da tutte le amministrazioni che si sono succedute in quel di Piazza del Popolo 1, sembra oggi essere diventato una realtà concreta, con tanto di milioni di finanziamento... Continua a leggere su Il Settimanale in edicola oppure acquista un abbonamento online. http://www.ilsettimanaledilatina.it/ Questo il mio articolo della scorsa settimana Addio turbogas E' arrivata la parola fine al progetto della turbogas di Pontinia, con la lettera di rinuncia dell'attuale proprietaria, la francese Gdf Suez, del sito già Pontinia Power, Carlton Power ed Acea. Politicamente è una grande vittoria di Eligio Tombolillo, sindaco di Pontinia che ha cambiato idea sul progetto e dal febbraio 2007 ne è diventato il fiero oppositore. E' anche l'affermazione di Paolo Cima che aveva creato la rete no turbogas sul tipo di quella di Aprilia che ha fatto cambiare idea al Sindaco con una straripante manifestazione. E' il riconoscimento del lavoro tecnico del geologo Alessandro Carlomagno che ha evidenziato l'impossibilità strutturale del progetto. Fondamentale l'apporto del capo settore urbanistico di Pontinia l'ing. Corradi e dei 2 legali, avvocati Carlo Bassoli e Luciano Falcone che hanno difeso egregiamente il comune annullando perfino le richieste di risarcimento danni. Ma è la vittoria di una comunità che, tranne qualche esponente, insieme ha condiviso la proposta alternativa delle energie naturali e rinnovabili e dell'agricoltura di qualità contro il forte carico di inquinamento, malattie e costi sociali. Il risultato è importante per tutti i cittadini, comitati, associazioni, comunità che si battono contro progetti inutili, devastanti, calati dall'alto non condivisi e non convincenti di tante realtà speculative frutto di leggi sbagliate, governi, amministratori e pseudo imprenditori che hanno depredato l'Italia. L'esperienza di Pontinia deve servire a tutti coloro che si battono contro multinazionali che senza alcuno scrupolo si abbattono sui beni comuni, sui diritti civili e sociali calpestandoli che si tratti di privatizzazione dell'acqua, discariche, inceneritori, autostrade, Tav, porti e altre opere incompatibili con il territorio e spesso con la salute e l'economia. La società proponente ha ceduto per la resistenza (secondo il MISE unica in Italia per capacità tecniche ed amministrative nell'opposizione) di Pontinia ma anche perchè nel frattempo le energie naturali e rinnovabili, di fatto, spengono turbogas e le altre centrali a maggior inquinamento perchè non servono. Ma questo i cittadini lo sapevano già, come lo hanno dimostrato gli italiani un anno per il nucleare. L'Italia già oggi è in grado di produrre esattamente il doppio (secondo i dati del Gse) dell'energia che consuma. Nessuno ha mai dimostrato perchè quindi devastare ulteriormente l'ambiente nella situazione economica di esplosione dei costi del gas (per alimentare le turbogas) con tutte le implicazioni terroristiche, ricattatorie e speculative dei paesi che ci riforniscono. Con tutti i problemi di sicurezza che questo tipo di impianti non hanno mai risolto. Proprio l'incapacità di rispondere alle esigenze della sicurezza, antincendio, incolumità pubblica si è arenato il progetto sbagliato della turbogas. Rifiuti la questione dei rifiuti in provincia di Latina dimostra da un lato l'incapacità dell'intera classe politica degli ultimi 20-30 anni, dall'altro la forza di penetrazione della malavita. Non so quale relazione ci sia tra i 2 aspetti ma è evidente. Basta leggere l'inchiesta (ennesima) di Palladino sul sito de Il Fatto quotidiano. Non ci saranno, ancora una volta, gli scavi per trovare i fusti tossici che tutti sanno interrati in discarica negli anni '90. Nessuna messa in sicurezza, protezione delle falde. La gente potrà continuare a morire avvelenata così come le falde. E tutta l'incapacità politica era evidenziata nell'articolo di A.Giansanti della scorsa settimana in proposito, pd compreso che pareva preoccuparsi solo dell'aumento dei costi piuttosto che dell'adeguarsi alla normativa.  

Mazzocchio ancora roghi

L'immagine è della zona industriale di Mazzocchio. Percorrendo invece, ieri, la Migliara 51 sinistra km 5 (quasi arrivati a La Cotarda) sulla sinistra in corrispondenza del cassonetto dei rifiuti indifferenziati si notavano depositi fuori all'esterno dello stesso cassonetto sulla banchina verde adiacente la strada. Transitando invece questa mattina l'erba era bruciata in corrispondenza del cassonetto ed era ancora visibile la tanica usata probabilmente per bruciare. Come avevo scritto più volte lo scorso anno, inutilmente, l'occasione fa l'uomo piromane delinquente. E' necessario rimuovere i cassonetti dell'indifferenziata (che tra l'altro vengono riempiti o contornati da persone di altri comuni) primo per evitare i costi dello smaltimento di altri comuni, secondo per evitare il degrado e terzo per prevenire gli immancabili incendi sempre in presenza di cassonetti e di depositi illegali di rifiuti. La presenza della tanica poi è particolarmente sfacciata ed inquietante.

Mazzocchio perdita acqua sversata nei campi

Entrando nell'area del consorzio industriale provenendo da via Cotarda sul lato sinistro si nota questa tubazione e la pozza d'acqua. Due domande: è regolare quella tubazione (a me non sembrerebbe)? non è il caso di intervenire per evitare ulteriore perdite di acqua? Non so chi paga l'acqua sversata (ammesso ci sia qualcuno che lo fa) ma in ogni caso è uno spreco ed un cattivo esempio.

Pontinia moria dei pesci sul fiume Linea e campo di calcetto

PONTINIA, LA SITUAZIONE TORNA REGOLARE Moria di pesci, le indagini IL recente episodio della moria di pesci nel canale Linea ha avuto uno strascico di polemiche circa le cause del fenomeno. Il Consorzio di Bonifica ha provveduto ad infornare l'Arpa-Lazio di Latina per le analisi di competenza, oltre a presentare una denuncia ai carabinieri contro ignoti accusati di aver manomesso la chiusa di bacino delle acque di scorta posizionata all'altezza della Miralanza di Mesa, causando la diffusa moria di pesci nel tratto compreso tra la chiusa e il ponte sulla Migliara 53. Il comando vigili urbani accertava successivamente che il fenomeno dipendeva dalla scarsità di acqua nel canale e la conseguente mancanza di ossigeno. Un immediato intervento dei tecnici del Consorzio permetteva di aumentare il flusso dell’acqua corrente ripristinando il tasso di ossigeno e la ripresa della vita dei pesci. Tuttavia restavano a pancia all’aria centinaia di pesci morti. A.S. Pontinia polemiche sul campo di calcetto per il pagamento di 2 € l'ora a bambino SI è riaccesa la polemica sul campo di calcetto della parrocchia. Questa volta a intervenire sulla decisione del Parroco di mettere a pagamento la struttura costruita sono i semplici cittadini che da giorni esprimono i loro pareri e perplessità sulla bontà del lucro\non lucro della parrocchia. «Sul campo di calcetto un paragrafo della convenzione stipulata tra il comune e la parrocchia – afferma Piero - precisa che nessuno lo deve sfruttare a scopo di lucro. Quindi i soldi chi li incassa? La parrocchia? E con quale diritto?». Ad andare in difesa della scelta di Padre Paolo c’è Daniele, da sempre attivo nell’Oratorio Sant’Anna. «Il parroco spenderà dei soldi per mantenere attivo il campo, no ultimi 3 mila euro per le reti di protezione». R.A.C. Latina Oggi 24 giugno 2012

Migliara 50 dx Lungobotte sicurezza stradale

Si segnala: il cartello che indica la via Migliara 50 destra (all'incrocio con via Lungobotte la strada dei piromani) bruciato lo scorso anno non è ancora stato sostituito e si può solo intuire cosa ci sia scritto. L'alta vegetazione sui lati della strada che rendono particolarmente complicata e pericolosa l'immissione verso la via Lungobotte. Come ogni anno in questo periodo la vegetazione (per fortuna) cresce. Come ogni anno andrebbe tagliata prima che diventi pericolosa. oppure come ogni anno che l'occasione non faccia l'uomo piromane.

Lungo Ufente sicurezza stradale a La Cotarda

In corrispondenza dell'incrocio con la Migliara 50 e 1/2 verso via Forestola (San Martino) sulla destra sono stati effettuati dei lavori probabilmente non completati. Mancano protezioni adeguate e segnaletica stradale relativa. Nella speranza che i lavori continuino e si completino quanto prima

Migliara 48 sicurezza stradale pali telefonici pericolanti e pericolosi

Sul lato destro di via Migliara 48 (sinistra lato montagna dalla via Appia) percorrendola dalla via del Murillo in direzione Appia, dopo qualche centinaio di metri si notano almeno 2 pali telefonici che pendono in modo pericoloso verso la sede stradale e che sembrano tenuti in piedi solo dal filo telefonico

Fiume Linea Migliara 48 Consorzio e Arpa cosa diranno?

si nota sulla superficie del Fiume Linea "l'acqua marrognola" che secondo il Consorzio di Bonifica non può arrivare al mare di Terracina per non danneggiare la stagione estiva.

Colleferro il commissario non può fare la bonifica per troppi impegni

Colleferro: la bonifica non c’è, l’emergenza sì. Ma il commissario ha troppi impegni A 50 chilometri da Roma c'è un'intera valle, lunga una sessantina di chilometri, contaminata dalla micidiale molecola derivata dagli erbicidi. Ma chi dovrebbe occuparsi di risanare l'ambiente - il vice segretario generale della Difesa Pierluigi Dipalma - ha poco tempo per farlo, tra una consulenza e l'altra http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/24/colleferro-bonifica-non-ce-lemergenza-si-e-commissario-colleziona-consulenze/273036/ di Andrea Palladino | 24 giugno 2012 Quando l’avvocato dello Stato Pierluigi Di Palma ha ricevuto la pesante nomina dal governo Berlusconi non ha battuto un ciglio. Per lui, presidente del think tank dell’aviazione civile e militare Demetra, la carica di vice segretario generale della Difesa è una sorta nota di merito da mettere nel curriculum. Da allora – era il 2011 – la sua agenda è diventata fittissima d’impegni, che si sommano a quelli di commissario straordinario per l’emergenza ambientale della valle del Sacco. Non una robetta da niente: un’intera valle lunga una sessantina di chilometri contaminata dalla micidiale molecola derivata dagli erbicidi prodotti a Colleferro, il Beta-HCH. Un disastro scoperto ufficialmente quasi per caso alla fine del 2004, ma già ben noto, in realtà, dai primi anni ’90, quando la procura di Velletri processò i vertici di aziende chimiche del peso della Caffaro e della Bpd per aver sotterrato centinaia di fusti intrisi di veleni terribili nell’area industriale di Colleferro. Un’area – quella delle industrie degli armamenti di Colleferro, dove sono stati trovati i depositi di rifiuti pericolosi stoccati negli anni passati – oggi di proprietà della Avio, colosso dei propellenti per missili posseduta per un 14 per cento da Finmeccanica, con la maggioranza delle quote in mano inglese. “L’incarico di commissario per l’emergenza – assicura – lo faccio praticamente gratis. Quello che guadagno rientra, penso, nei tetti stabiliti da Monti per i manager di Stato”. Il problema, però, è che quella bonifica sta accumulando ritardi di mesi, se non di anni. Con qualche consulenza di troppo del commissario Di Palma, contrattato dall’Agenzia spaziale italiana – socia dei proprietari del terreno – con una retribuzione lorda di 70 mila euro annui: “Consulenza scaduta lo scorso gennaio – spiega il commissario e vice segretario generale della Difesa – e non ritengo che vi siano conflitti d’interesse”. In questa città a cinquanta chilometri da Roma si producevano gli esplosivi che alimentavano le armi da guerra italiane vendute in tutto il mondo e gli erbicidi poi vietati, dopo che gli studi degli anni ’80 ne hanno dimostrato l’alta tossicità per l’ambiente e l’uomo. Scorie stoccate senza nessuna protezione, che anni fa hanno rotto le deboli protezioni, entrando nel fiume Sacco, contaminandone l’argine fino all’imbocco nel fiume Liri, in piena Ciociaria. Una Seveso dimenticata, a pochi chilometri da Roma, con la pesante eredità di centinaia – forse migliaia – di persone contaminate. A vita, irreparabilmente. Da quando nel 2004 i residui furono scoperti all’interno del latte che finiva in tutta Italia, attraverso la centrale del latte di Roma, la bonifica è proseguita con una certa stanchezza. I quattro siti considerati il punto zero dell’inquinamento industriale – conosciuti come Arpa 1, Arpa 2, Benzoino ed ex cava di pozzolana – sono in buona parte ancora un cantiere aperto. Nell’ultima conferenza di servizio, approvata dal presidente della regione Lazio Renata Polverini qualche giorno fa, il responsabile del procedimento spiega che vi sono migliaia di metri cubi di materiali ancora da sistemare nei siti definitivi, a sette anni dall’avvio della scoperta ufficiale della contaminazione. Una buona parte – circa 2000 metri cubi – è composta da sostanze con altissime concentrazioni di residui della lavorazione chimica del lindano e del Ddt, scorie considerate pericolosissime. Per il secondo sito da bonificare, Arpa 2, non è stata ancora avviata la gara d’appalto, mentre lo smantellamento dell’ex fabbrica chiamata Benzoino ha subito ritardi enormi. I tecnici guidati da Pierluigi Di Palma si dicono sicuri che l’impatto sull’ambiente è ormai nullo, grazie ad una barriera idraulica costruita per difendere il fiume. Ma in tanti a Colleferro e nella valle del Sacco continuano ad avere dei dubbi, visto che le sponde del fiume, per una sessantina di chilometri, continuano ancora oggi ad essere considerate off-limits. Nei mesi scorsi, poi, in alcuni pozzi dell’acquedotto della città sono state trovate tracce del temutissimo Beta-HCH, tanto che il sindaco di Colleferro ha chiesto formalmente un aiuto economico al commissario per “l’eventuale contaminazione”. Segni evidenti che l’emergenza è tutt’altro che finita. L’intervento più evidente ha riguardato l’uso di alcune piante per assorbire il Beta-HCH dalle sponde del fiume, ma alcuni studi negli Stati Uniti sono critici con questo metodo, che richiede tempi lunghissimi. Le piante – dopo aver assorbito le sostanze tossiche – dovranno poi essere bruciate in inceneritori per biomasse, anche se nessuno, a Colleferro, conosce la destinazione finale. La proprietà dell’area, controllata dalla Avio, ha un ruolo fondamentale nella bonifica. Pur non avendo formalmente nulla a che vedere con le aziende accusate di aver stoccato i rifiuti pericolosi, la società immobiliare dell’azienda aerospaziale legata a Finmeccanica, la Secosvim, è stata chiamata più volte dal commissario straordinario per coordinare gli interventi di bonifica. L’avvocato Di Palma, d’altra parte, conosce bene l’ambiente. Fino al gennaio scorso era consulente giuridico dell’Agenzia spaziale italiana, che con Avio ha formato la società Elv, responsabile del progetto del missile Vega, con sede operativa a Colleferro, nel centrale corso Garibaldi, a qualche centinaio di metri dai siti contaminati. Stretto il suo rapporto con Enrico Saggese, l’ex manager Finmeccanica finito nel 2008 alla presidenza dell’agenzia spaziale italiana, con un passato ai vertici della Avio Spa, il proprietario dei terreni contaminati di Colleferro. Di Palma e Saggese siedono insieme nel comitato scientifico della potente associazione Demetra. Anche in questo caso con un’agenda fitta di impegni, con convegni e convention partecipatissimi: dal direttore del Tempo Mario Sechi all’attuale ministro della Difesa Gianpaolo Di Paola, dal presidente del Consiglio di Stato Giuseppe Severini, al segretario generale della difesa Claudio Debertolis. Nomi che contano, che appaiono in bella evidenza nelle attività dell’occupatissimo Di Palma. Tra una bonifica e l’altra.

Clima Rio+20, Zanotelli: i potenti sono nudi

Rio+20: i potenti sono nudi Rio de Janeiro, 21 giugno 2012-06-22 La Cupula dos Povos, l’insieme di movimenti, associazioni, organizzazioni popolari e indigeniste, che dal 15 al 22 giugno si sono confrontati a Rio in centinaia di assemblee, hanno chiuso i loro lavori in una grande assemblea plenaria, molto animata e partecipata. E hanno presentato precise proposte. L’assemblea dell’Onu, riunitasi ben lontano dai movimenti, al Rio Center, si sta concludendo senza risultati. Spiace costatare che varie realtà italiane – come Lega Ambiente, WWF… – si siano trovate nei palazzi del potere invece che alla Cupula dos Povos. Infatti la presenza italiana alla Cupula è stata veramente povera. Muovendomi oggi nello spazio della Cupula dos Povos, una stupenda lingua di terra lungo la Baia da Gloria, ho potuto nuovamente rendermi conto della vivacità dell’ambiente, dell’intensità delle discussioni, della massiccia presenza di giovani: tutti aspetti che fanno ben sperare. Impossibile seguire tutti i dibattiti che si tenevano nello stesso tempo in luoghi diversi. Ho potuto partecipare al dibattito promosso dal Contratto mondiale dell’acqua, incentrato sull’oro blu. Un tema che è stato molto al centro delle discussioni in questi giorni. Ma il momento clou della giornata è stata l’assemblea plenaria dove, tra canti, slogan e balli, sono state presentate le mozioni finali dei cinque gruppi tematici: diritti e giustizia sociale e ambientale; in difesa dei beni comuni; sicurezza alimentare; fonti di energia e industrie estrattive; sicurezza e diritti del lavoro. Vorrei soffermarmi sul primo gruppo che, ispirandosi al modello del Ben Viver (che fa riferimento alla filosofia dei popoli indigeni latinoamericani), ha avanzato una serie di significative proposte. Tra queste, la richiesta di protezione dei territori indigeni, la rivendicazione della fine dell’impunità degli assassini dei loro leader, la fine della repressione e della criminalizzazione di quelli stessi leader e l’ampliamento dei territori indigeni. Tra le denunce: ripudiare il mercato del carbonio come falsa soluzione al problema ambientale e tutte le iniziative legislative che puntano a sottomettere i diritti degli indigeni al grande capitale. Questo gruppo dei diritti e della giustizia sociale e ambientale ha concluso affermando che “la salvezza del pianeta è una sapienza ancestrale dei popoli indigeni”. Per quanto riguarda il tema dei beni comuni, il documento finale ha esordito dicendo che “la difesa dei beni comuni passa attraverso la garanzia di una serie di diritti socio-ambientali, attraverso il rafforzamento della giustizia ambientale e climatica, e anche attraverso la solidarietà tra i popoli, il rispetto della cosmovisione di popoli diversi e la difesa del Ben Viver come forma di vivere in armonia con la natura”. E il documento continua elencando una serie di diritti fondamentali che devono essere rispettati e conclude dicendo che è necessario “pensare un’economia dei beni comuni attraverso un processo costruito dal basso verso l’alto, a partire da esperienze locali: è vitale per i popoli riprendere a decidere sul proprio futuro e la propria economia”. A fine giornata, il Contratto mondiale dell’acqua ha organizzato un incontro, durante il quale Riccardo Petrella ha avanzato la proposta del Patto pubblico dell’acqua. Davanti ad un’affollata assemblea sono intervenuti Vandana Shiva, François Houtard e Leonardo Boff. Il teologo Boff ha sottolineato l’urgenza di proporre un contratto sociale mondiale fondato sull’acqua bene pubblico. L’ambientalista indiana Vandana Shiva ha attaccato frontalmente i potenti riuniti al Rio Center, affermando che “costoro vanno in giro nudi e vogliono convincerci che l’”economia verde” è verde”. Le ha dato ragione F. Houtard, sostenendo che “non sono i potenti ma sono le lotte sociali che cambiano il mondo” . Ecco perché siamo a Rio. Alex Zanotelli