Pontinia (LT) dall'ambiente, alla difesa dei diritti civili e sociali, dalla politica alla tecnica. Si riportano stralciriportandone autori. Nota: qualora si ritenga la pubblicazione (o i commenti) siano lesivi o notizie superate si prega di comunicarlo con mail giorgio.libralato@gmail.com e saranno rimossi. Oppure allo stesso modo si può esercitare il diritto di replica. Qualora si ritenga che una pubblicazione o parte di essa ledano i diritti di copyright o di autore saranno rimossi
domenica 27 maggio 2012
Pontinia, Trasco domani consiglio comunale
Pontinia, si cercano soluzioni per la partecipata
Dipendenti Trasco,
il caso in Consiglio
G I OV E D I ’ 24 si sarebbe
dovuto svolgere un consiglio
comunale con un solo
punto all’ordine del
giorno: approvazione del
r e n d ic o n t o
fi na nzi ar io
del 2011.
Un appuntamento
rim
a n d a t o
i mp r ovv isamente,
la
nota ufficiale
è dat
a t a 2 3
maggio (il
giorno prec
e d e n t e )
per essere
spostato alla
serata di
lunedì 28
con l’inte -
grazioni di
altri punti
a ll ’o rd in e
del giorno
in cui spiccano
le vicende
legate
alla Trasco. Dopo l’at -
tacco di Giuseppe Mochi,
la presa di posizione dei
sindacati e il punto di
vista del rappresentante
della Trasco, Sebastiano
Gobbo, nella serata di lunedì
l’argomento società
partecipata entrerà
nell’agenda politica del
consiglio comunale. Sono
due i punti all’ordine del
giorno dedicati alla Trasco:
l’uscita del Comune
di Norma dalla partecipata
e la riorganizzazione
della stessa società. Argomenti,
questi, già toccati
marginalmente durante
l’ultimo consiglio di inizio
maggio ma non appr
of ond it i.
Infatti, in
quel caso, i
due punti
al l’or di ne
del giorno
furono ritirati
di gran
f r e t t a .
Adesso c’è
stato anche
i l r i nvio
d e l l ’ a pp
u n t a m e nto
di giovedì
24. Tutto
ciò testimonia
il
nervosismo
di una sit
u a z i o n e
s c o m o d a
per la Trasco
e per
l’am mi nis
t r a z i o n e
comunale che non ha il
pieno potere decisione
sulla riorganizzazione
della società partecipata
ma che resta in attesa degli
sviluppi presenti a livello
nazionale.
R.A.C. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5de0bedcd/pag31sabaudia.pdf
Ogni anno ventimila tonnellate transitano su camion attraverso la provincia
Quel traffico di fanghi
Trasportare i residui di depurazione costa quasi 3 milioni di euro
E’ un traffico strano, silenzioso,
inosservato, molto costoso,
irrisolto. E’ il traffico
dei fanghi dei sessanta depuratori
della provincia di Latina
che ogni giorno, stoccati
sui camion, attraversano in
lungo e in largo il territorio
per raggiungere gli impianti
di trattamento in Puglia e
nelle Marche. Questo «giochetto
» costa un fiume di
denaro: tre milioni di euro
l’anno per trasferire ventimila
tonnellate al costo variabile
tra i 140 e i 180 euro
a tonnellata e di questi 80
euro vengono assorbiti per il
solo trasporto, che oltre ad
inquinare ha dunque un
prezzo che incide pesantemente
sul resto. Chi paga
tutto questo? In parte i cittadini
attraverso la quota di
depurazione che sta nelle
bollette del servizio idrico;
in parte la Provincia. La storia
era in parte emersa nel
corso della presentazione
dell’ultimo bilancio di Acqualatina
spa ma è «deflagrata
» durante l’audizione
recente del presidente della
Provincia, Cusani, in Commissione
Ambiente e Territorio
del Senato. Per costruire
un impianto di trattamento
dei fanghi serve un
investimento più o meno
equivalente al costo di un
paio di anni di trasporto fuori
regione ma una scelta del
genere dovrebbe impegnare
anche la Regione oltre agli
enti locali. C’è dell’altro: la
provincia di Latina ha aumentato
il numero dei depuratori
funzionanti ma anche
la rete attuale non è sufficiente
a coprire tutto il territorio
e la realizzazione di
altre strutture può incidere
sul futuro della balneabilità
di lunghi tratti di costa. Cioè:
più depuratori si costruiscono
per migliorare la qualità
del nostro mare, più crescono
le tonnellate di fanghi
residui e con esse il costo del
trasporto e dello smaltimento
in un gioco perverso che
da un lato aiuta l’ambiente e
dall’altro lo danneggia; un
sistema che in qualche modo
fa risparmiare ma in fondo
produce uno spreco che non
è neppure prevedibile fino in
fondo. Tecnicamente quello
che serve a fermare le centinaia
di camion che trasportano
i fanghi è un impianto di
trattamento della cosiddetta
«frazione organica», che al
momento non è previsto. Ed
è peraltro tra i motivi alla
base del contenzioso in essere
tra la Provincia e la Regione
a proposito del piano rifiuti
per il Lazio. Nel quale il
«caso fanghi» è un dettaglio
minimale che, peraltro, si
porta dietro un groviglio di
interessi legati all’indo tto,
ossia lo stoccaggio, il trasporto
e infine il trattamento.
Realizzare un impianto a
Latina equivale a sottrarre
contratti al sistema attuale
dello smaltimento. Ed è probabilmente
uno dei motivi
per cui tutto resta immutato.
Graziella Di Mambro http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5de0bedcd/pag04latina.pdf
L’assessore e le polemiche politiche
Stefanelli: anche io
contesto le scelte
«NESSUNA divergenza con il Presidente Cusani rispetto al Piano
rifiuti regionale». Così l’assessore provinciale all’ambiente prova a
smentire le voci che lo davano per esautorato dal suo ruolo in giunta
dopo che non era stato presente alla conferenza stampa sul ricorso
contro il piano regionale dei rifiuti.
«È evidente - dice Stefanelli - che il Piano non fornisce risposte
risolutive per la questione dei rifiuti e soprattutto è gravemente carente
in ordine alla definizione delle regole di funzionamento degli Ato. Non
ho potuto prendere parte alla conferenza stampa del Presidente Cusani
per impegni personali inderogabili, ma già martedì prossimo sarò in
Commissione a confrontarmi attivamente in merito al ricorso presentato
dalla Provincia. Le mancate scelte in tema di rifiuti negli ultimi 15
anni sono da imputare ad una politica che troppo spesso si sottrae dal
prendere decisioni strutturali determinanti e di reale impatto rispetto
alle esigenze dei territori. Basta guardare alle ultime polemiche di
Alemanno su Corcolle e le dimissioni di Pecoraro dall’incarico di
commissario per l’emergenza rifiuti. In relazione alle indiscrezioni
giornalistiche circa la mia posizione all’interno dell’amministrazione
provinciale mi sento di dire che sono tranquillo ed estremamente
sereno, anche perché tutti sanno che il mio mandato è sempre stato e
sarà a totale disposizione del Presidente Cusani e dell’Udc».
«Gli errori di Cusani»
Piano regionale, il Pd smonta il ricorso al Tar
COME era nelle sue prerogative,
il presidente della Provincia ha
impugnato (da solo) il piano regionale
dei rifiuti. Poteva fare un
passaggio preliminare in Consiglio
e cercare anche il sostegno
dell’opposizione, politicamente
avversa all’esecutivo regionale
quindi abbordabile. Invece non lo
ha fatto. E adesso è arrivata, inevitabile,
la stoccata del Pd che in
una lunga nota del consigliere
provinciale Mauro Visari, scardina
non tanto il ricorso quanto il
contesto nel quale è maturata la
scelta del presidente dell’ente.
«La Provincia sul tema dei rifiuti
continua a sbagliare. - scrive
Visari - Si continua a litigare con
gli altri enti coinvolti, si continua
ad ipotizzare la costruzione di un
termovalorizzatore che non serve,
si continuano a fare dichiarazioni
di intenti, ma le decisioni
non si prendono. Le ultime dichiarazioni
di Cusani lasciano
perplessi, poiché, a mio avviso
rivelano la totale distanza che il
Presidente ha dal problema rifiuti
così come è vissuto dai cittadini.
Su gran parte del territorio provinciale
la raccolta differenziata
viene fatta poco e male, il servizio
costa troppo e l’impatto ambientale
è significativo. A Latina, grazie
alla Latina Ambiente, si sommano
altre questioni, come un
servizio di raccolta inefficiente
che sporca la città in modo indecente
».
Anche Visari come molti altri
osservatori e amministratori pur
dello stesso partito di Cusani, sottolinea
come da un ente importante
qual è quello di via Costa ci
si aspetti «coordinamento e non
litigiosità; la capacità di studiare
il fenomeno così come si dipana
sulla nostra provincia e saper proporre
soluzioni nuove; investimenti
per finanziare la costruzione
sul territorio di tutti gli impianti
intermedi che servono».
Sullo sfondo della discussione
sempre lo stesso problema: le discariche.
«I gestori - ricorda ancora
Visari - più volte e dati alla
mano hanno fatto sapere che la
capacità di ricezione dei rifiuti è
piuttosto limitata. Stando a quanto
affermato le discariche sarebbero
esaurite entro meno di 3
anni. Su questo la Provincia non
dice nulla. Vorremmo sapere se
per Latina c’è davvero
un rischio ‘Napoli’ o si
tratta di allarmismo fatto
ad arte dalle società per
ottenere vantaggi attraverso
una gestione emergenziale
della raccolta. Le
percentuali di raccolta differenziata
sono ancora
troppo basse. I piccoli Comuni
riescono a garantire
un buon livello, mentre i
centri più grandi appaiono in
difficoltà. Il problema è che
nessuna soluzione sarà praticabile
senza che si realizzi una
riduzione consistente del conferimento
in discarica. Molti
osservatori negli anni hanno segnalato
le infiltrazioni del crimine
organizzato nel sistema rifiuti
su questo territorio. Ciò che mi ha
sempre stupito è stata la totale
indifferenza della Provincia che
non ha mai ritenuto di dover promuovere
iniziative tese a rendere
questo business e l’e c o no m i a
pontina meno
permeabili
alle infil
t r az i o ni ,
n e m m e n o
quando sono
sopravvenute
inchieste e
i n d a g i n i .
Credo che ci
sia davvero materia a sufficienza
per un consiglio provinciale
straordinario sui rifiuti e quella
sarà la sede opportuna per confrontarsi
su tutto e magari decidere
insieme cosa fare. Al di là dei
proclami».
L’affidamento per gli indifferenziati è bloccato. Le richieste
Raccolta, bandi in ritardo
DOPO l’approvazione del Pef
2012, il piano economico finanziario
del servizio
rifiuti, le procedure
di assegnazione
degli
appalti per la
raccolta degli
« in d iff e re n zi ati
» fuori dai cassonetti
sono rimaste
bloccate.
Secondo il Pd
consiliare, il servizio
è sospeso e
sta provocando
pesanti effetti sul decoro urbano.
Pronta l’interreogazione del Pd
all’assessore all’ambiente Cirilli.
«Si è deciso di affidare il servizio
alle cooperative sociali - ha
detto Giorgio De Marchis, capogruppo
Pd - costerà oltre 300
mila euro come stabilito nel Pef
2012 approvato dalla maggioranza.
Siamo convinti che i servizi
previsti nel Pef, precedentemente
eseguiti dalla Latina Ambiente,
vadano affidati nel
rispetto delle disposizioni legislative
vigenti, ovvero con un
bando ad evidenza pubblica. Ricordo
che - continua De Marchis
- il conferimento della gestione
di servizi pubblici locali avviene
in favore di imprenditori o di
società in qualunque forma costituite
individuati mediante procedure
competitive ad evidenza
pubblica, nel rispetto dei principi
del Trattato sul funzionamento
dell’Ue e dei principi generali
relativi ai contratti pubblici e, in
particolare, dei principi di economicità,
imparzialità, trasparenza,
adeguata pubblicità, non discriminazione,
parità di trattamento,
mutuo riconoscimento e proporzionalità,
proprio nel rispetto di
questa impostazione sarebbe opportuno
che Latina Ambiente
procedesse alla definizione del
bando nel minor tempo possibile
». Il Pd inolterà nei prossimi
giorni una richiesta di parere all'Autorità
Garante per la Concorrenza
ed il Mercato in merito
all'affidamento dei servizi di
igiene urbana previsti nel Pef.
http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5de0bedcd/pag05latina.pdf
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