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lunedì 28 maggio 2012
Pontinia, Mochi dai l'esempio e restituisci i compensi non dovuti
Pontinia, il primo cittadino chiede la restituzione dei compensi della passata giunta di centrodestra
Tutti contro tutti in tribunale
Dopo la sentenza Trasco, Tombolillo porta davanti ai giudici l’ex sindaco Mochi
LO aveva promesso il sindaco
Eligio Tombolillo: se vogliono
la guerra che guerra sia. Dopo la
sentenza della
Corte dei Conti
che ha condannato
diversi
a m mi n i st r a to r i
del centrosinistra,
tra cui anche
il primo cittadino
di Pontin
i a , a l l a
restituzione di
più di 800 mila
euro per la nascita
della Trasco,
adesso è la
volta del centrosinistra
che,
unito, richiede
la restituzione
di altri soldi
agli esponenti
questa volta del
centrodestra, in
particolar modo ad alcuni rappresentanti
della vecchia maggioranza
guidata dall’allora sindaco,
Giuseppe Mochi. Il primo
atto di questa nuova battaglia si
è avuto in settimana quando,
presso il tribunale di Latina, si è
tenuta la prima udienza del procedimento
che vede contrapposti
il centrosinistra di Tombolillo
con i vecchi esponenti del
centrodestra. Insomma, la guerra
giudiziaria è stata aperta. Sul
«campo di battaglia» ci sono tre
vicende spinose per la politica
di Pontinia: la nascita della Trasco,
l’aumento degli stipendi
della vecchia giunta Tombolillo
e, per il centrodestra, la restituzione
degli stipendi da parte di
consiglieri comunali e assessore
della giunta Mochi. Infatti, dal
maggio 2003 al dicembre 2005
alcuni esponenti del centrodestra
continuarono a prendere
l’intero stipendio dalle casse comunali
nonostante fossero dei
lavoratori dipendenti e quindi
avessero diritto a percepire solamente
il 50% del compenso previsto
per legge. Il sindaco Tombolillo
così contrattaccava Giuseppe
Mochi dopo aver
ammesso di aver pagato tutta la
sua somma dovuto al Comune
di Pontinia dopo la sentenza
Trasco: «Visto che il consigliere
d’opposizione sta interpretando
un ruolo di
giustiziere –
d i c h i a r ò
Tombo lillo
– i niz ias se
con il dare
l’esempio e
restituisca i
soldi nelle
casse comun
a l i . L u i
(Mochi) e
diversi amm
in i st ra t or i
d e l l a s u a
giunta devono
ancora
restituire dei
soldi al Comune
per il
mancato decur
tame nto
della metà
degli stipendi
». Il primo atto di questa battaglia,
andata in scena presso il
tribunale di Latina, è finita con
un nulla di fatto. Infatti i legali
dei politici coinvolti hanno fatto
valere un vizio di forma. Si torna
in aula a dicembre.
Riccardo A. Colabattista http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5de0bedc2/pag19sabaudia.pdf
NELLO IALONGO: GLI OPERATORI DI LATINA E SABAUDIA FACCIANO COME A FORMIA
Attenti all’erosione
«Il molo di Anzio distruggerà la costa pontina»
Riceviamo e volentieri
pubblichiamo questa nota
a firma di Nello Ialongo,
membro del Consiglio
direttivo del Parco Nazionale
del Circeo.
«Sono certamente fondate
le forti preoccupazioni del
SIB (Sindacato italiano balneare)
di Formia in ordine
alle conseguenze, per la stabilità
delle spiagge di Vindicio
e di Gianola, nonché
di quelle di Scauri e Marina
di Minturno, che potranno
derivare dalla costruzione,
accanto all’attuale molo
Vespucci, di un approdo
turistico di elevate dimensioni.
Il SIB, pur nella consapevolezza
che il nuovo
porto turistico può dare impulso
all’economia del territorio,
si dice tuttavia certo
che l’opera, così come progettata,
provocherà la
scomparsa delle splendide
spiagge che, da almeno un
secolo, e soprattutto nel dopoguerra,
hanno permesso
a Formia di essere considerata
per qualche decennio
una delle più importanti località
balneari della provincia.
Gli operatori turistici formiani
con molta determinazione
hanno rivolto un vibrante
appello affinché siano
effettuati studi specifici,
da parte di esperti qualificati
estranei all’ambiente, ai
fini della garanzia di imparzialità,
per conoscere quali
reali pericoli possano correre
le coste a sud dell’ope -
ra portuale prevista.
Di fronte a tale iniziativa
appare veramente sconcertante
che a Latina autorità
pubbliche e operatori turistici
rimangano completamente
inerti di fronte ai
pericoli ancora più angosciosi
rappresentati dalla
prevista realizzazione di un
gigantesco molo ad Anzio,
nonostante che ricerche di
elevato rigore scientifico,
commissionate a suo tempo
dalla Regione Lazio a studi
di grande esperienza e prestigio
(Studio Volta di Savona
e ISPRA), abbiano
dimostrato che tale opera
comporterà danni irreversibili
alle spiagge e alle dune
di Latina e di Sabaudia. Il
SIB di Sabaudia in più occasioni
ha espresso una forte
contrarietà all’a m p li amento
del porto di Anzio.
Occorre però che gli operatori
turistici della costa
pontina, di comune accordo,
diano luogo ad una iniziativa
con lo stesso vigore
e lo stesso orgoglio dei loro
colleghi di Formia, che tra
l’altro hanno il coraggio di
contrastare un’opera che un
vantaggio alla loro città lo
può comportare, per ottenere
dagli enti che hanno
competenza sul territorio,
l’attestazione da parte di un
organismo scientifico terzo,
del reale grado di pericolosità
per le dune e le
spiagge pontine del nuovo
molo di Anzio.
Latina ha assistito alla
bocciatura del porto di Foce
Verde per motivi di insostenibilità
dell’opera che sono
certamente comparabili
con le valutazioni scientifiche
che rendono sconsigliabile
l’opera portuale di
Anzio. Né si deve prestare
ascolto a chi intende far
credere che la distanza di
Anzio possa costituire
un ’attenuazione del rischio.
Chiunque si sia occupato
di fenomeni di tal
fatta sa bene che le conseguenze
sull’equilibrio delle
spiagge di grosse strutture
for anee
si ripercuo
tono
pu rtr opp
o s u
m o l t e
decine di
chilomet
r i . E ’
b e n e
che, al
r i g u a rdo,
i sindaci
delle
città
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si liberino
dalla
s u d d itanza
alle
autorità
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u n i t à
amm inis
t r a t e .
G i à a l
m o m e nt
o
dell’even -
tuale posa
delle
fondazioni del mastodontico
molo di Anzio si possono
produrre effetti devastanti
sulle spiagge di Latina
e clamorose, anche se
tardive, manifestazioni di
protesta. Di questi tempi si
impone una maggiore cautela
circa il mantenimento
dei beni della collettività».
(Nello Ialongo)
Nello Ialongo
NELLO Ialongo, membro del consiglio direttivo
dell’ente Parco nazionale del Circeo e attento studioso
dei fenomeni marini torna a sottolineare il pericolo
di nuovi fenomeni erosivi per la costa pontina,
dovuto al progetto di realizzazione di un nuovo
imponente molo ad Anzio. «Quell’opera comporterà
danni irreversibili alle spiagge e alle dune di
Latina e Sabaudia» avverte Ialongo «Se gli operatori
balneari di Formia hanno avuto il coraggio di contrastare
un’opera che avrebbe comunque portato
loro dei benefici economici, i colleghi di Latina e
Sabaudia non debbono esitare a fare altrettanto»
http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5de0bedc2/pag07latina.pdf
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