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giovedì 31 maggio 2012
Ecoambiente sotto accusa inquinamento discarica, Pontinia la Trasco
http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/120531latina/index.html#/8/Discarica la provincia chiede i danni. Borgo Montello 20 anni di misteri. La provincia si costituisce parte civile. nessuna conferma dell'annuncio dell'assessore e vice sindaco di Latina Fabrizio Cirilli che aveva annunciato la costituzione di parte civile da parte del comune di Latina. Si costituisce parte civile anche un comitato di cittadini.
Anche la Provincia vuole un risarcimento danni da «Ecoambiente». Ieri, nell'udienza preliminare in cui il giudice Guido Marcelli doveva decidere se rinviare a giudizio i vertici della società che gestisce la discarica di Borgo Montello dove vengono smaltiti i rifiuti del Comune di Latina, Vincenzo Rondoni e Bruno Landi, rispettivamente presidente del CdA e amministratore delegato di «Ecoambiente», e Nicola Colucci, imprenditore che insieme ai fratelli gestisce larga parte del ciclo dei rifiuti in Italia, accusati di adulterazione di acque destinate all'alimentazione umana, rendendole pericolose per la salute pubblica, l'ente di via Costa ha presentato tramite l'avvocato Ilda Coluzzi una richiesta di costituzione di parte civile e depositato un'ampia documentazione.
La stessa richiesta è stata quindi avanzata dal Comitato «Acqua pulita», tramite il presidente Luciano Proietti, rappresentato dall'avvocato Giuseppe Poscia, che ha depositato copia dello statuto del comitato e l'elenco degli aderenti. Per esaminare soprattutto la documentazione tecnica sulla discarica presentata dalla Provincia, i difensori dei tre imputati, gli avvocati De Angelis, Gaetano e Luigi Marino hanno quindi chiesto un rinvio dell'udienza, che il giudice ha aggiornato al 13 luglio. Tra un mese e mezzo, dunque, il giudice per l'udienza preliminare Guido Marcelli dovrà decidere se ammettere le parti civili e poi decidere sulla richiesta di giudizio avanzata dal pm Giuseppe Miliano. Il 13 luglio, però, sono previste anche delle eccezioni da parte delle difese e potrebbero essere ascoltati, come paventato da questi ultimi, sia Landi che Colucci.
Le prime indagini sulle falde acquifere sottostanti la discarica di Montello sono state compiute nel 2005 dalla polizia provinciale. Monitorando i pozzi spia, erano emerse percentuali alte di arsenico, ferro, cromo e nichel. Venne coinvolta negli accertamenti l'Arpa e il sostituto procuratore Miliano aprì un'inchiesta. Gli inquirenti, certi dell'inquinamento delle falde acquifere, dovuto sembra al percolato, ovvero al liquido prodotto dalla «macerazione» dei rifiuti, cercarono di stabilire se quanto stava accadendo era da addebitare a «Ecoambiente» o a «Indeco», la società che si occupa del sito dove vengono smaltiti i rifiuti degli altri Comuni della provincia. Venne eseguito anche un incidente probatorio, che non fece però piena chiarezza su tale aspetto. Per il perito, utilizzando anche dei traccianti, non vi sarebbe stata prova che ad inquinare fosse «Ecoambiente». Restò così il dubbio su quanto avvenuto a Montello prima della gestione della società incriminata, in particolare nel bacino comunale S0, sotto accusa anche per i cosiddetti fusti tossici. Alla luce di una nuova consulenza tecnica, effettuata all'ing. Rodolfo Napoli, il sostituto Miliano ha poi chiesto il rinvio a giudizio di Rondoni, Landi e infine anche Colucci, ritenendoli responsabili dell'omesso controllo sugli invasi S0, S1, S2 e S3 e della mancata impermeabilizzazione degli stessi, nonostante l'ordinanza emessa nel 1998 dal sindaco di Latina, la relazione dell'Enea del 1995-96 e le comunicazioni dell'Arpa, inquinando così le falde acquifere.
Clemente Pistilli
http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/120531latina/index.html#/26/ Pontinia la Trasco al lavoro fino all'ultimo giorno. intervista all'amministratore unico della società: Gobbo continueremo a garantire servizi economici con la migliore qualità possibile
http://www.latina24ore.it/latina/43134/inquinamento-a-montello-processo-la-via-residenti-parte-civile
Inquinamento a Montello, processo al via: residenti parte civile
31/05/2012, di Redazione (online) (modificato il 31/05/2012 alle 9:34 am).
Zinco, piombo e rame nelle acque della falda che si trova nei pressi della discarica di Borgo Montello. Il caso dell’inquinamento nell’area, più volte denunciato da diversi esponenti politici, arriva finalmente in tribunale con la prima udienza preliminare che si è svolta ieri mattina.
L’inchiesta è del sostituto procuratore Giuseppe Miliano, specializzato in reati ambientali, che ha chiesto il rinvio a giudizio per tre persone: Vincenzo Rondoni, Nicola Colucci e Bruno Landi. Il giudice Marcelli ha rinviato l’udienza al 13 luglio quando deciderà sul rinvio a giudizio e sulla richiesta di costituzione di parte civile avanzata dai residenti della zona, attraverso il comitato «Acqua Pulita», e dalla Provincia di Latina.
Il comitato – scrive Il Messaggero – intende tutelare gli interessi dei residenti anche attraverso una class-action in favore dei cittadini residenti a Borgo Montello e in prossimità della discarica, e di tutti coloro che si sentono danneggiati dall’inquinamento delle falde acquifere con effetti che vanno ben oltre il territorio circostante. Il progetto è ancora in fase iniziale, mentre la richiesta di costituzione come parte civile nel processo è stata formalizzata ieri dall’avvocato Alessandro Paletta che ha depositato una dettagliata documentazione, ora al vaglio del giudice.
Bruno Landi è sotto accusa in qualità di amministratore delegato della società; Vincenzo Rondoni, quale presidente del consiglio di amministrazione della società che gestisce la discarica di Borgo Montello, dove vengono smaltiti i rifiuti del Comune di Latina. Nicola Colucci deve rispondere invece dell’omesso controllo sugli invasi S1-S2-S3 e S0 e della mancata esecuzione delle opere di impermeabilizzazione degli impianti. Tutte accuse da verificare nell’eventuale processo.
L’ipotesi è che l’inquinamento provenga non solo dall’invaso S0, ma anche dagli altri: S1, S2 e S3. Le indagini, dopo un incidente probatorio nel 2007 con il professor Massimo Ottaviani e il dottor Giovanni Ziemaki, sono state poi arricchite dalla consulenza tecnica del professor Rodolfo Napoli, effettuata attraverso indagini geoelettriche, geomagnetiche, termoelettriche e con rilievi piezometrici.
La consulenza della Procura ha potuto constatare la presenza dell’inquinamento e accertarne la provenienza. L’accusa sostiene anche l’omesso controllo da parte del gestore pubblico della discarica.
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