lunedì 13 febbraio 2012

Pontinia dopo la scomparsa (o sospensione) del mega centro commerciale cosa ne sarà della rotatoria e della messa in sicurezza?

Sospeso il progetto del Mega centro commerciale di Mesa e annullati i 350 posti di lavoro della campagna elettorale dello scorso anno che tutti promettevano. Almeno questo sostengono persone vicine agli interessati in un gruppo locale di un social network. Pure loro hanno appena scoperto la crisi economica già nota a tutti da anni. Alcune domande rimangono d'obbligo. Il Comune di Pontinia si è impegnato a sostenere le spese per la rotatoria che doveva essere realizzata sulla strada statale Appia e che sarebbe costata alle casse del Comune diverse centinaia di migliaia di euro. In tempo di vacche magre sarebbe opportuno ritirare impegni di tale peso e dedicare le scarse risorse per opere utili a tutti e non solo alla speculazione di una società. Altro aspetto: secondo l'attuale e il precedente presidente della commissione trasparenza del comune di Pontinia, in una nota congiunta affermavano che nel sito dove dovrebbe sorgere il mega centro commerciale (crisi permettendo) c'erano eternit, sapone, sostanze tossiche e problemi ecologici e strutturali. Questi problemi sono stati tutti risolti? Oppure la mancata realizzazione del mega centro commerciale ha fermato anche la messa in sicurezza? Giorgio Libralato

Puntate precedenti: 16/06/2011: Di fatto nell'articolo di oggi su Latina Oggi, 2 esponenti della maggioranza pontinia confermano le mie perplessità sull'intervento della rotatoria di Mesa sull'Appia, progettata solo per la necessità del centro commerciale di 40/50 mila mq. Come scrive l'Anas in una nota del 28/10/2010 (U.O. Amministrativa Service e Patrimonio – pratica RM 21684, prot. CRM-37528-P del 28/12/2010 indirizzata al Comune di Pontinia, avente per oggetto “realizzazione di una rotatoria sulla SS 7 via Appia al KM 86+330 – comune di Pontinia (LT) loc. Mesa) che nessuno ha smentito, sono a carico del comune di Pontinia: la richiesta e le relative spese per tutte le autorizzazioni (compresi progetti e relativi oneri); la realizzazione dell'intervento, compresa la segnaletica stradale; la realizzazione di tutte le opere di modifica idraulica; la manutenzione delle opere; l'osservanza di tutti gli obblighi di legge per qualsiasi opera; la responsabilità per le opere è in capo al comune; pagare eventuali danni alle opere di proprietà dell'Anas; effettuare il pagamento del deposito cauzionale di € 250.000,00. Difatti i 2 esponenti citano una delibera del 2008 (quindi precedente a quella dell'Anas citata) nella quale il comune manifesta la volontà di far pagare le spese alla ditta proponente. Ma deve essere ancora stipulata la convenzione. Però sappiamo che si può trasferire l'impegno economico alla realizzazione. Ma che quello per la manutenzione (vita natural durante) rimane a carico del comune. Così come tutte le responsabilità di legge non si possono certo trasferire. Quelle rimangono a carico del comune. Quindi dei cittadini. Ritengo sia opportuno un confronto pubblico per non ripetere anche per questo progetti gli errori della cessione delle reti ad acqualatina, della rotatoria della Migliara 48, della turbogas, delle biomasse, dell'impianto di compostaggio o addirittura del dissesto. Come si diceva una volta quando non c'è il guadagno la perdita è certa. Giorgio Libralato

IN attesa della convenzione finale e ufficiale tra il Comune di Pontinia e la società proponente il progetto del Mega Store, la Reckitt Benckiser Italia s.p.a, l’Amministrazione Comunale, con il vice sindaco Pedretti e il consigliere Medici, hanno voluto far emergere la chiara volontà di non assumersi gli oneri delle spese relative alla rotonda da fare sull’Appia all’altezza dell’ex Mira Lanza. Una volontà chiaramente manifestata in una delibera datata 5 dicembre 2008 in cui si legge: «Il proponente l’iniziativa di riconversione dovrà altresì obbligarsi a realizzare le opere di urbanizzazione necessarie a proprie cure e spese». Oltre a ciò il Comune ha in mano un atto d’impegno ratificato dalla società proponente. Adesso, per ufficializzare la responsabilità economica dei lavori bisognerà aspettare solamente che si stipuli la convenzione finale. In attesa che ciò avvenga il Comune di Pontinia si è comunque tutelato mostrando chiaramente la volontà di non prendersi a carico gli oneri di spesa relativi ad interventi rivolti esclusivamente verso il privato. R.A.C
12/06/2011 GIORGIO Libralato, esponente di «Ecologia e Territorio», e Giuseppe
Anitori, dell’associazione «Liberi
e Forti», uniscono le voci per dire un “no” convinto alla modalità di
realizzazione della rotonda sulla
strada Appia all’altezza del sito ex Mira Lanza, dove sorgerà il
megastore. L’opera, che servirà
principalmente a smaltire il futuro flusso di auto proveniente da
Terracina e Latina e diretto verso il centro
commerciale, dovrà essere completamente finanziata dal Comune di
Pontinia. Sulla nota dell’Astral,
infatti, si legge: «Tutte le spese inerenti e conseguenti alla
costruzione delle opere, comprese tutte le
indennità derivanti dalle procedure espropriative, sono a totale
carico del Comune, che dovrà provvedere
a propria cura alle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria
delle opere». Proprio per questo
motivo Libralato giudica inopportuna l’enorme spesa che dovrà
affrontare il Comune a beneficio del
privato. «Non basta dover accettare l’ennesimo progetto incompatibile
per il territorio di Pontinia –
ammette Libralato – ma in più i cittadini dovranno veder spesi i loro
soldi in un’opera che non andrà a
vantaggio della popolazione di Pontinia ma quasi esclusivamente del
privato». Della stessa idea è Anitori
che, in una nota afferma: «Noi siamo sempre stati contrari alla
realizzazione del megastore su un terreno
privato, e siamo contrari anche al fatto che si dovranno utilizzare
dei soldi dei cittadini per fare opere
finalizzate all’uso del privato». Nella nota l’Astral dichiara anche
che il Comune sarà il responsabile dei
danni che causerà al manto stradale e per questo chiede un deposito
cauzionale di 250 mila euro.
R.A.C.

leggendo la nota inviata dall'Anas U.O. Amministrativa Service e
Patrimonio – pratica RM 21684, prot. CRM-37528-P del 28/12/2010
indirizzata al Comune di Pontinia, avente per oggetto “realizzazione
di una rotatoria sulla SS 7 via Appia al KM 86+330 – comune di
Pontinia (LT) loc. Mesa, a servizio dell'ennesimo progetto
incompatibile con il territorio (l'economia, il commercio,
l'agricoltura, la vita sociale, lo sviluppo corretto e armonico),
quello del centro commerciale di Mesa, sembrerebbe di essere di
fronte, anche, all'ennesimo “la comunità paga e il privato ci
guadagna”. E' vero che il consiglio di Stato ha sentenziato che è
facoltà del comune approvare un dissesto che si riveli inesistente per
ripetuti errori (di metodo o di calcolo), però le imposizioni al
comune di Pontinia, dettate dall'Anas mi sembrano un po' troppo. Solo
per agevolare un'azienda privata. Se proprio ci deve essere un impegno
del comune (visto che Provincia e Regione che dovrebbero essere gli
enti competenti) allora diamo la priorità alla sicurezza e alla
realizzazione delle rotatorie a Borgo Pasubio e a Casal Traiano, senza
attendere l'ennesimo grave incidente.  Difatti leggendo la nota di cui
sopra dell'Anas, per assecondare il progetto di un'azienda privata, il
comune di Pontinia (quindi noi cittadini contribuenti) dobbiamo,
anziché dare la priorità a interventi necessari e urgenti (oltre alla
sicurezza stradale, la costruzione di case per le famiglie, la
sostituzione di impianti costosi e con grande dispersione, impianti di
illuminazione pubblica a Led, impianti fotovoltaici negli edifici
pubblici), deve:
chiedere a sue spese tutte le autorizzazioni (compresi progetti e
relativi oneri);
realizzare l'intervento, compresa la segnaletica stradale;
realizzare tutte le opere di modifica idraulica;
la manutenzione delle opere;
l'osservanza di tutti gli obblighi di legge per qualsiasi opera;
la responsabilità per le opere è in capo al comune;
pagare eventuali danni alle opere di proprietà dell'Anas;
effettuare il pagamento del deposito cauzionale di € 250.000,00.

Dalle note non si evince nemmeno che la sede stradale dovrà essere con
asfalto drenante per evitare incidenti e il fenomeno dell'acqua
planning.
Insomma i cittadini di Pontinia si beccano l'inquinamento (degli
automezzi sia di emissioni cancerogeni che di rumore, aumento del
traffico con conseguente difficoltà per i normali spostamenti) e pure
le spese, gli oneri e i pericoli solo per favorire l'ennesimo progetto
inutile e dannoso.
Se stanno così le cose non sembra un affare per il comune di Pontinia
e i suoi contribuenti.
Pontinia 7 giugno 2011 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

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