Piano Casa Lazio, non valgono le norme edilizie ‘a regime’
Una circolare chiarisce i margini di applicazione della legge per il rilancio delle costruzioni
di Paola Mammarella
31/01/2012 - Chiarimenti sull’applicazione del Piano Casa nel Lazio. Come anticipato qualche settimana fa, la Giunta Regionale ha approvato una circolare esplicativa, che fornisce un’interpretazione unitaria e uniforme di alcuni articoli della legge regionale.
Il provvedimento spiega alcuni aspetti del Piano Casa regionale rispetto alla vasta normativa urbanistico edilizia nazionale e regionale vigente. In particolare vengono sciolti i dubbi sugli articoli 2, 3, e 6 del nuovo Piano Casa, riguardanti i requisiti di applicabilità della norma, gli ampliamenti degli edifici esistenti e i titoli abilitativi con i termini di presentazione delle domande.
La circolare mette in chiaro che la legge regionale prevale sui regolamenti comunali eventualmente in contrasto con essa. I margini di applicabilità del Piano Casa non devono essere rapportati alle norme statali e regionali che disciplinano in via ordinaria l’attività edilizia. Il Piano Casa, concepito come norma in deroga a tempo determinato, recepisce accordi tra Stato e Regioni e altre norme nazionali, come il Dl Sviluppo, aventi carattere di specialità.
Gli interventi sono possibili per immobili realizzati in conformità ai titoli abilitativi entro la data di entrata in vigore del Piano Casa. Il fatto che l’edificio debba essere ultimato significa che entro l’entrata in vigore della legge deve essere stata completata la struttura. I lavori potranno essere eseguiti anche sugli immobili assentiti da un titolo abilitativo che deve risultare valido all’entrata in vigore della legge regionale. È equiparato a queste situazioni anche il permesso di costruire perfezionato con silenzio assenso, come previsto dal Dl Sviluppo.
In base alla circolare, le premialità del Piano Casa valgono anche per gli edifici sanati entro il 31 gennaio 2015, data della scadenza del nuovo Piano Casa.
Secondo il presidente Renata Polverini, la presenza di regole più chiare implicherà un significativo aumento delle dichiarazioni di inizio attività, oltre allo sblocco di quelle fino ad oggi tenute in sospeso.
Per il vicepresidente della Regione Lazio e assessore regionale all’Urbanistica, Luciano Ciocchetti, con l’approvazione della circolare si è voluto dare maggiori risposte ad alcuni dubbi sollevati dai tecnici privati e dagli uffici comunali.
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