Pontinia, lo sfogo del Sindaco in risposta a Mochi sul caso della società partecipata
Trasco: parla Tombolillo Latina Oggi 15 dicembre 2011
L’intervento dopo la sentenza della Corte dei Conti: ho la coscienza apposto
TOMBOLILLO replica a stretto giro alle accuse dell'ex Sindaco Mochi in ordine alla sentenza della Corte dei Conti che chiede a dieci amministratori un risarcimento di 830mila euro per la discutibile gestione della Società Trasco.
«Non abbiamo commesso alcun reato – risponde Tombolillo - e nessuno di noi si è messo un euro in tasca.
Scopo della Trasco, fin dalla sua costituzione è stato quello di dare lavoro alle persone rimaste disoccupate e da noi utilizzate per l'espletamento dei servizi essenziali come: la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani, il trasporto degli alunni, il funzionamento delle mense scolastiche e per la manutenzione degli edifici comunali. Tutti servizi – sottolinea il Sindaco - svolti in questi anni, con professionalità e a costi contenuti come lo stesso Mochi ha potuto constatare durante il suo mandato da Sindaco. Personalmente rispetto la sentenza del magistrato contabile ma non ne condivido l'impostazione e la finalità, in quanto alla fine il Comune si ritrova una Società multiservizi funzionante e una bella somma nel proprio bilancio». Tombolillo assicura che pagherà la sua parte, ma poi adirerà tutte le vie legali per vedere riconosciute le sue buone ragioni. A questo punto critica il comportamento dicotomico del suo avversario politico, il quale da una parte gli esprime umana solidarietà e dall'altra aspetta la sua caduta come il cinese seduto sulla riva del fiume: ma Tombolillo si appella al giudizio del popolo la cui maggioranza è sempre dalla sua parte e i risultati delle ultime elezioni del maggio scorso lo stanno a dimostrare. Poi aggiunge che come politico Mochi «è rimasto solo a combattere in consiglio dove il centrodestra non riesce ad esprimere un proprio capogruppo e naviga dalla destra di Fini alla Destra di Storace e Berlusconi alla stregua di una nave priva di bussola costretta alla deriva». Antonella Subiaco
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