Leggo sul quotidiano La Provincia di oggi che il comune di Pontinia starebbe pensando di far pagare le tasse per gli impianti fotovoltaici sui terreni.
Spero di avere capito male. Far pagare le tasse non mi risulta sia un'alternativa. Il comune di Pontinia, piaccia o non piaccia, le deve fare pagare. Con il principio dell'equità e della giustizia. Non si può costringere una pensionata di 80 anni a fare ricorsi in commissione tributaria per vedere riconosciuto il diritto all'esenzione o agevolazione sulla prima casa e non far pagare chi l'Ici lo deve pagare. Il comune (quindi noi cittadini) paga circa 9 mila euro l'anno (o almeno per il 2010) alla consulente tributaria per i ricorsi. Poi li perde, naturalmente, come nel caso della Signora. Fa ricorso alla commissione tributaria regionale, sbagliando addirittura contribuente e indirizzo. Poi lo ripropone a termini scaduti dopo oltre 1 anno dalla sentenza. Non mi pare un comportamento corretto. Specie se poi il Comune non vuole rispondere ai cittadini e dimostrare che chi dovrebbe pagare 130 mila euro l'anno di Ici lo faccia regolarmente. Senza contare che l'Ici sulle aree edificabili viene richiesto solo dal 2005. Senza conoscere l'esito. Con il revisore dei conti che scrive dell'evasione Ici.
Gli impianti fotovoltaici in zona agricola, con la risoluzione n. 3/2008 del 6 novembre 2008 emanata dalla Direzione Centrale Cartografia e Pubblicità Immobiliare dell’Agenzia del Territorio, vengono equiparati ai fini ICI un impianto fotovoltaico (FV) a un impianto idroelettrico. Di conseguenza il ventilato guadagno di circa 2 mila euro l'anno a ettaro verrà ridotto, da una parte dall'imposta per l'affitto del terreno, dall'altra proprio dall'imposta ICI. Si saranno informati i proprietari dei terreni che li affittano per impianti fotovoltaici delle imposte relative, che cioè il compenso, per esempio 3 mila euro l'anno ad ettaro, viene tassato?
Come?
Imposta di registro pagamento annuale pari al 2% (di norma la metà, quindi 1% a carico del proprietario e 1% a carico della ditta), quindi 30 euro l'anno ad ettaro.
Imposta Irpef 19%, quindi 570 euro l'anno, cui aggiungere addizionale regionale (che pare da quest'anno la Polverini voglia aumentare, 1,4% quindi 42 euro) e comunale (0,2% quindi 6 euro l'anno).
Imposta ICI (che con il dissesto è stata portata al 7°%) calcolata non sul valore del terreno agricolo ma sul 2% dell'impianto con nuova attribuzione di rendita che, in base ai dati è di circa 30 mila euro ad ha, con un'imposta ICI annuale di circa 210 euro.
Totale imposte ad ettaro 855 euro l'anno.
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