Anche l’allevamento ha vissuto il suo anno nero Latina Oggi 12 12 2011
DI sicuro gli agricoltori di Pontinia non rimpiangeranno l’anno che sta per terminare a causa di tutti i danni che hanno subito e le vicende che lo hanno caratterizzato. Ne abbiamo parlato con il sindaco Eligio Tombolillo e l’assessore all’agricoltura Maurizio Ramati. Il primo colpo al settore primario è arrivato a primavera dalla Regione, quando la nuova Giunta Polverini, appena insediata, decideva di chiudere 32 Sportelli agricoli di zona sui 37 in funzione fino ad allora nel Lazio. Motivo della decisione: risparmiare sulle spese di gestione lasciando aperto un solo sportello per provincia. Inutile la proposta del sindaco Tombolillo di accollare al Comune le spese di funzionamento pur di lasciare aperto lo sportello di Pontinia. Sempre a primavera giungeva la notizia della malattia degli eucalipti delle fasce frangivento causata dalla «psilla», un insetto proveniente dagli Stati Uniti, contro cui non sono state individuate contromisure.
Ultima novità negativa, il divieto di coltivare mais per il diffondersi della «diabrotica», un coleottero che colpisce la pianta alle radici. Un duro colpo per gli allevatori già alle prese con il prezzo del latte bovino, fermo da dieci anni a 35 centesimi per litro mente nei negozi si vende a 1,40 euro. Dopo una faticosa trattativa la Regione era riuscita a concordare un prezzo unico per il latte alimentare in 45 centesimi, ma gli industriali non lo hanno mai applicato preferendo trattare il prezzo con i singoli allevatori. E la vicenda, nonostante le proteste delle organizzazioni di categoria, non trova una via d’uscita. A questo punto, Tombolillo, Ramati e Boschetto intendono fare la loro parte organizzando per gennaio un convegno in Comune con la partecipazione dell'assessore regionale Birindelli, dell'assessore provinciale Tiero, le organizzazioni sindacali interessate alle problematiche che hanno messo in ginocchio l’agricoltura pontina. Antonella Subiaco
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