Il comune di Pontinia, all'unanimità in consiglio comunale, per 2
volte (l'ultima di fine luglio) aveva cancellato il vincolo sui poderi
di fondazione. Una volta scoperti ci sono state dichiarazioni anche
offensive verso chi chiedeva maggior rispetto della storia, della
cultura, del paesaggio rurale e di fondazione. Anzi più volte dagli
"ingegneri" veniva annunciato un elenco di immobili vincolati che non
esiste e infatti non se n'è vista traccia. Davanti alle proteste di
cittadini, associazioni, professionisti, esperti, artisti è
intervenuta la Soprintendenza confermando che aveva torto il consiglio
comunale e avevano ragione i cittadini. Confermava che andava redatto
l'elenco dei poderi da vincolare mediante censimento.
Poi ad agosto (guarda caso la tempestività) la Regione Lazio approva
il piano casa che consente la demolizione dei fabbricati, poderi
compresi, addirittura con l'aumento di cubatura.
Un premio a chi distrugge storia e paesaggio.
Quando si dice la 3. coincidenza appena approvato il piano casa
compare il primo mega manifesto di demolizione e ricostruzione.
Dal 15 settembre è possibile presentare i progetti (mediante DIA
denuncia di inizio attività) con demolizione e ricostruzione, premio
in cubatura e distruzione.
Dal 15 ottobre possono iniziare i lavori.
Il comune aveva tempo fino al 31 gennaio per vietare determinate
costruzioni, quindi anche demolizione e ricostruzione dei poderi.
Perchè aspettare? gli "ingegneri" hanno fretta. Gli impegni anche
elettorali vanno mantenuti.
Così il 20 ottobre si approva la delibera che, di fatto, liberalizza
la demolizione dei poderi e l'ampliamento.
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2011/10/pontinia-la-delibera-sul-piano-casa.html
Insomma il partito degli "ingegneri" continua la sua attività sui
poderi e contro l'agricoltura
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