Centrali nucleari. La mappa degli stress test
http://maps.google.com/maps/ms?vpsrc=0&ctz=-120&ie=UTF8&msa=0&msid=216439168024541302060.0004b03025c31b94269a1&t=m&source=embed&ll=50.233152,11.162109&spn=27.083774,54.492188
News - 28 ottobre, 2011
Vuoi sapere quali sono i risultati degli stress test effettuati sulle centrali nucleari? Ecco una mappa che permette a tutti i cittadini europei di leggere i dati in maniera semplice. Denunciamo finora un’analisi dei rischi incompleta e approssimata.
Visualizza Nuclear stress tests - an interactive map in una mappa di dimensioni maggiori http://maps.google.com/maps/ms?vpsrc=0&ctz=-120&ie=UTF8&msa=0&msid=216439168024541302060.0004b03025c31b94269a1&t=m&source=embed&ll=50.233152,11.162109&spn=27.083774,54.492188
Dopo il disastro di Fukushima in Giappone, l’Unione europea aveva chiesto di effettuare una serie di test, da pubblicare entro il 31 ottobre, sulla capacità degli impianti nucleari di resistere a eventi estremi, quali terremoti, inondazioni, mancanza di elettricità e malfunzionamento dell'impianto di raffreddamento.
A pochi giorni dalla scadenza molti enti nazionali per la sicurezza nucleare non hanno ancora reso pubblici i risultati, nonostante la specifica richiesta dell'European Nuclear Safety Regulators Group che ha progettato i test.
Una nostra analisi preliminare delle diecimila pagine pubblicate finora rivela numerose mancanze. Due esempi: non sono state analizzate situazioni quali l’occorrenza di danni contemporanei in più reattori (come è accaduto a Fukushima) e l’impatto di un aereo contro una centrale nucleare.
Pensare l'impensabile. Questo ci ha insegnato Fukushima e questo doveva essere fatto con gli stress test. Invece di un’analisi esaustiva ci troviamo pieni di incognite. Perchè non ci sono piani di evacuazione per le città e i villaggi intorno alle centrali? Perché le autorità non hanno considerato i rischi in caso di incidente a una centrale con più reattori, come avevano promesso? Perché è stato ignorato il rischio della caduta di un aereo su una centrale?
Denunciamo anche differenze sostanziali nella qualità dei dati pubblicati dai diversi Paesi. In alcuni Stati, come la Francia, nei quali il controllore nazionale è indipendente da chi possiede le centrali, i test sono risultati più completi e rigorosi. Altri paesi, quali Repubblica Ceca, Svezia e Regno Unito, hanno pubblicato dati di gran lunga più superficiali e parziali. Clamoroso è il caso della Repubblica Ceca, che con sei reattori sul proprio territorio ha presentato un rapporto di sole sette pagine. Una presa in giro, se si pensa che la Slovenia, con un solo reattore, ha presentato un rapporto di 177 pagine.
http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/news/Centrali-nucleari-La-mappa-degli-stress-test-/
NUCLEARE
Centrali europee, i test rivelano
"Insicure con terremoti e attacchi"
Greenpeace analizza i risutati delle simulazioni effettuate dalla Ue dopo il disastro di Fukushima: "Previsione incompleta dei possibili rischi, dati approssimati". Non vengono considerate eventualità come attentati terroristici con aerei, né forniti piani di evacuazione
di ANTONIO CIANCIULLO
Centrali senza difesa di fronte a un attacco terroristico condotto con un aereo. Analisi senza una stima dell'effetto prodotto dalla somma di danni a più reattori. Procedure senza criteri omogenei per calcolare il rischio nei vari impianti. E' questo - secondo la denuncia di Greenpeace - il panorama sulla sicurezza degli impianti atomici europei che emerge dagli stress test decisi da Bruxelles dopo il disastro di Fukushima.
Gli ultimi dati devono ancora arrivare perché la richiesta dell'Unione europea era di pubblicare entro il 31 ottobre i risultati dei test ideati per misurare la capacità degli impianti nucleari di resistere a terremoti, inondazioni, mancanza di elettricità e crisi dell'impianto di raffreddamento. Ma sono già disponibili 10 mila pagine: una lettura decisamente poco agevole.
Greenpeace l'ha sintetizzata per mettere a disposizione dei cittadini europei una mappa facilmente consultabile, paese per paese, centrale per centrale. Si trova sul sito dell'organizzazione ambientalista 1: "Dallo studio che abbiamo fatto emerge un'analisi incompleta dei rischi e una preoccupante approssimazione sull'analisi dei dati", commenta il responsabile della campagna nucleare di Greenpeace, Salvatore Barbera. "Ad esempio, non sono state analizzate le conseguenze prodotte da danni contemporanei in più reattori, come è accaduto a Fukushima. Non è stata prevista la possibilità dell'impatto di un aereo contro una centrale nucleare. Non sono stati forniti i piani di evacuazione per le città e i paesi vicini alle centrali".
Inoltre, prosegue Greenpeace, in paesi come la Francia, in cui il controllore nazionale è indipendente da chi possiede le centrali, i test sono risultati più completi e rigorosi, mentre paesi come la Svezia e il Regno Unito hanno pubblicato dati più superficiali e parziali. Clamoroso è poi il caso della Repubblica Ceca, che con sei reattori sul proprio territorio ha presentato un rapporto di sole sette pagine.
Nei prossimi giorni arriveranno le analisi ufficiali delle agenzie e dei governi. E allora si potrà dare un giudizio più preciso. Ma da questo primo check la strada del nucleare sembra in salita. Anche perché la moltiplicazione dei rischi, e il conseguente aumento dei costi legato al tentativo di migliorare la sicurezza, stanno paralizzando il settore. Con un gruppo di paesi che ha già proclamato l'uscita dal club dell'atomo (Italia, Austria, Germania, Svizzera), un paese che ha dichiarato di non voler mettere un euro di fondi pubblici sulle nuove centrali (Gran Bretagna) e un gruppo di paesi dell'est che deve faticosamente chiudere i conti con una gestione ad altissimo rischio dell'atomo, anche la sicurezza francese comincia a incrinarsi: in un'Europa sempre più proiettata verso una riduzione del peso del nucleare una monocoltura energetica basata sull'atomo potrebbe rivelarsi piuttosto costosa.
(28 ottobre 2011)
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/10/28/news/nucleare_sicurezza-24020698/?ref=HREC1-7
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