Comunicato stampa del 30 luglio 2011
STATUTO “ACQUA BENE COMUNE”
10 MESI NON SONO BASTATI: MEGLIO FARE BENE ENTRO DICEMBRE
Lo scorso 21 luglio la Commissione affari generali del comune di Aprilia ha esaminata la BOZZA[1] di modifica dello statuto comunale per introduzione i principi: acqua bene comune, servizio idrico privo di rilevanza economica, gestione senza scopo di lucro ed attraverso enti di diritto pubblico, accesso minimo garantito. La modifica della carta costituzionale della comunità era stata richiesta con di PETIZIONE POPOLARE promossa dal nostro Comitato il 14 settembre 2010[2].
Il 12 ottobre 2010 avevamo organizzato un convegno pubblico sul tema, con la partecipazione del Prof. Alberto LUCARELLI, e successivamente si era svolta anche l’audizione del Comitato in commissione. Un percorso necessario a chiarire ed approfondire le ragioni della modifica richiesta, affinché si arrivasse ad un testo condiviso e con la massima convergenza.
Nonostante il tempo fin qui trascorso riteniamo che la BOZZA presentata in commissione debba essere migliorata. E’ necessario che un atto così importante per la comunità sia fatto al meglio possibile e quindi auspichiamo che le nostre osservazioni[3], già depositate lo scorso 21 luglio, vengono recepite per arrivare ad un testo definitivo entro novembre e chiudere quindi l’anno con l’approvazione e la pubblicazione del nuovo statuto della Città.
In particolare abbiamo chiesto le seguenti modifiche:
- Riformulare la dizione Acqua bene comune pubblico, in quanto esse assurge a categoria di beni superiore ai quelli sia pubblici che privati, poiché ne il pubblico (lo stato) ne il privato lo possono utilizzare a propri fini, ma l’acqua è un bene da utilizzare a fini comuni a tutti gli esseri e le comunità in quanto tali. I beni comuni sono “a titolarità diffusa”, appartengono a tutti e a nessuno, nel senso che tutti devono poter accedere ad essi e nessuno può vantare pretese esclusive. Devono essere amministrati muovendo dal principio di solidarietà. Incorporano la dimensione del futuro, e quindi devono essere governati anche nell’interesse delle generazioni che verranno. In questo senso sono davvero “patrimonio dell’umanità”;
- Escludere dalla gestione del servizio idrico, ogni possibilità di lucrare e non solo quella relativa alla remunerazione del capitale investito, oggi già esclusa a seguito di abrogazione referendaria del 12 e 13 giugno (quesito referendario sulla tariffa idrica);
- Escludere la possibilità di gestire il servizio idrico attraverso società di capitale (pubbliche o private) poiché nel nostro ordinamento tali soggetti sono per loro stessa natura votati all’utile di bilancio. Ciò è contrario al principio “servizio idrico privo di rilevanza economica”, che si vuole introdurre nello statuto: le forme di gestione non sono neutre rispetto al principio, e quindi si chiede che il servizio idrico venga affidato esclusivamente enti di diritto pubblico.
Comitato cittadino acqua pubblica di Aprilia
allegati sul sito www.acquabenecomune.org/aprilia
[1] estratto bozza modifica statuto commissione del 21 luglio 2011
[2] lettera deposito petizione statuto comunale 14 settembre 2010
[3] osservazioni sulla bozza della statuto presentate in commissione del 21 luglio 2011 - prot. 58520
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