Pontinia, lo smaltimento abusivo di rifiuti scoperto dall’A rp a
Fanghi, caso nazionale
Interrogazione alla Camera sulla discarica lungo l’Ufente
http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b09fc5d30beccb/pag24sabaudia.pdf
Da Gricilli a Mazzocchio, i casi frequenti di stoccaggio illegali
A FINE maggio un blitz dell’Arpa ha scoperto e sequestrato 272 tonnellate di fanghi
inquinanti in un campo agricolo adiacente al fiume Ufente.
Nonostante il sequestro del terreno, di proprietà di un’azienda di Pontinia, i fanghi, proveniente da un’azienda casearea di Marcianise, ritenuti pericolosi per l’ambiente, non sono stati ancora bonificati. Sono passati tre mesi e, alle denuncie dei cittadini, delle associazioni locali e di Legambiente si aggiunge, ora, anche un’interrogazione parlamentare. A sottoscrivere il documento, rivolto al Ministro
delle politiche agricole, alimentari e forestali, Francesco Saverio Romano, al Ministro dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare, Stefania
Prestigiacomo, al Ministro dell'interno, Roberto Maroni, sono stati alcuni parlamentari del Partito Democratico e precisamente: Elisabetta Beltrandi, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci e Maurizio Turco. Nell’interrogazione si legge: l’abbandono dei rifiuti pericolosi sul lungo Ufente «non è un episodio isolato, poiché negli anni passati sono stati rinvenuti migliaia di fusti tossici nell'area industriale di Mazzocchio, si sono verificati alcuni incendi (all'azienda Sep 2, al centro di compos t a g g i o e n e i terreni circostanti), nell'area dell'ex Mira Lanza; c'è stato l'abbandono di rifiuti sulla sorgente Fontana di Muro, nell'area dei Gricilli (di proprietà della regione Lazio), nello stesso fiume Ufente, nella discarica abusiva della Migliara 49». Proprio a causa dei ripetuti episodi, i parlamentari del Pd chiedono ai Ministri di riferimento «quali informazioni disponga il Governo in merito ai fatti riferiti in premessa e quali iniziative di competenza intendano adottare a tutela della salute e dell'ambiente dei cittadini rispetto ad un'area che ha
una forte vocazione agricola».
Fino adesso le denuncia agli enti locali non ha sortito alcun risultato. La bonifica della zona ancora non è stata fatta.
Magari un’interrogazione parlamentare sarà in grado di accelerare i tempi dei lavori ed evitare un ulteriore inquinamento dei terreni e delle falde acquifere.
Riccardo A. Colabattista
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