ricevo e molto volentieri pubblico
COMUNICATO STAMPA
L’atto deliberativo della Pubblica Amm. dal quale nasce la diatriba sui vincoli poderali specifica che l’art. 26 delle NTA del PRG risulta inutile ed obsoleto vista l’entrata in vigore di nuova legislazione in merito alla pianificazione territoriale e paesaggistica con il PTPR e l’art. 44 in merito alla salvaguardia del “sistema dell’insediamento storico”, in realtà il PTPR con relativi allegati cartografici non censiscono singolarmente i nuclei poderali, ma più genericamente aree ove individuati beni paesaggistici tipizzati, altresì nello stesso atto deliberativo non viene citato l’art.42 del PTPR che rimanda a specifici allegati e repertori anch’essi non esaustivi in merito al censimento di ogni singolo nucleo poderale, catalogazione necessaria e propedeutica per quantificare l’esatta consistenza dei beni da valutare eventualmente da sottoporre a tutela, così come previsto dalle nuove norme del Piano Territoriale Paesistico Regionale, prescrivendo specifiche azioni di riqualificazione e programmi d’intervento per la tutela e valorizzazione delle architetture rurali, meglio definite dalla LR 24/98 e stesse norme tecniche del citato PTPR.
Dunque, in base a quale logica la Pubbl. Amm. selezionerà i nuclei poderali per ottemperare le nuove prescrizioni legislative e della suddetta delibera? Perché nella logica espressa sembrerebbero utilizzati due pesi e due misure, aprendo così un contenzioso per la disparità di valutazione tra i nuclei poderali compromessi da quelli integri, soprattutto tra quelli ubicati al di fuori delle aree vincolate, visto che i nuclei sono centinaia.
Ciò che lascia perplessi è che l’art.26 abrogato oggi era in vigore dal 1996, trascorsi 15 anni diversi nuclei poderali sono stati compromessi o demoliti del tutto, chi era preposto al controllo sullo stato di conservazione del patrimonio storico se non la P. Amm.? La stessa che oggi intende eliminare parte del vincolo di tutela?
Ma nello stesso ambito normativo andrebbe citato l’art.31 bis 1 LR 24/98 che tutela le architetture rurali dal XIII a XIX secolo, stessi principi ribaditi dalle NORME TECNICHE del PTPR con l’art.57 comma 7 che impongono censimento e catalogazione dei beni, pochi sono al corrente che esistono edifici rurali o piccoli nuclei realizzati in altre di epoche precedenti la bonifica degli anni 30 dislocate sul territorio di Pontinia purtroppo non censiti.
Riguardo la tematica della pianificazione territoriale ed in merito alla Delibera in oggetto nel 2008 l’associazione RETE dei CITTADINI con largo anticipo evidenziò le problematiche mediante osservazioni tecniche al PTPR inviandole al Comune di Pontinia, ma la Giunta Comunale con Delibera C.C. 31/2008 le respinse adducendo motivazioni politiche, anziché valutarle tecnicamente, quelle osservazioni sono tutt’oggi depositate presso gli Uffici della Regione Lazio al vaglio delle Commissioni Tecniche Scientifiche, le quali dovranno esprimersi tecnicamente e scientificamente sulla valenza delle argomentazioni sollevate, perché evidenziano anomalie macroscopiche su errate apposizioni di vincoli e perimetrazioni inerenti la tutela, conservazione e valorizzazione dei beni naturali, storici ed architettonici, come prevede il Codice dei Beni Culturali D.Lgs 42/2004. Oltretutto nello stesso problema dei nuclei poderali potrebbero cadere altri edifici storici ubicati in ambito urbano, in quelle osservazioni al PTPR segnalammo agli enti competenti che nel PRG del 1996 oramai obsoleto erano stati esclusi dalla tutela e conservazioni dei beni immobili realizzati antecedentemente la fondazione della città, visto l’esiguo patrimonio storico e culturale presente sul territorio di Pontinia si potrebbero ancora salvare dalla prevista demolizione, evitando la cancellazione di una parte di notevole interesse della storia locale e nazionale, data la ricorrenza dei 150 anni dell’unità d’Italia.
Con tutto ciò appare evidente l’incoerenza della Pubbl. Ammin. nel settore pianificazione urbana e territoriale e tutela del patrimonio storico, da una parte si realizzano opere per diversi milioni d’euro per costruire due musei in Piazza Kennedy e Piazza Roma in funzione della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, e dall’altra non si tutelano le prerogative storiche e culturali che il territorio possiede per un corretto marketing, in virtù dello sviluppo turistico e rilancio economico che questa città e cittadini meritano.
Pontinia, 7 agosto 2011 Luigi Veca
Nessun commento:
Posta un commento